Riforma dell’Urbanistica regionale: costruire meno, costruire meglio. Rossi, Soncini e Pruccoli incontrano gli ordini professionali e gli operatori

Ridurre le previsioni urbanistiche esistenti fuori dal territorio urbanizzato; introdurre il principio del consumo di suolo a saldo zero; promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione degli edifici; valorizzare il territorio agricolo; sostenere chi vuole fare impresa; favorire la qualità dei progetti, pianificare in modo semplice e veloce e affermare il principio di legalità e trasparenza. Sono questi gli ambiziosi obiettivi di quella che sarà la nuova legge urbanistica regionale, frutto di un ampio percorso di partecipazione, iniziato un anno fa, fatto di continui incontri sul territorio con i cittadini e le parti sociali.

La proposta di legge urbanistica è stata al centro di un incontro, promosso dai consiglieri regionali Andrea Rossi, Ottavia Soncini e Giorgio Pruccoli, con gli ordini professionali e gli operatori, che si è tenuto giovedì 9 febbraio presso la Polveriera di via Terrachini 18 a Reggio Emilia alle ore 20:30.

Sentiamo la necessità”, dichiarano Rossi e Soncini, ”di confrontarci con professionisti del settore, associazioni e imprese per capire se la direzione intrapresa della regione è quella giusta per coniugare tutela dell’ambiente, sviluppo economico e semplificazione delle procedure”.

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Nasce il “Portale allerta meteo Emilia-Romagna”: in caso di calamità, comunicazioni rapide e dirette a sindaci, operatori e cittadini

Cambia il sistema di allertamento di protezione civile della Regione Emilia-Romagna, con gli avvisi che correranno via web e si potranno attivare, gestire e consultare in un punto d’accesso unificato, il portale “Allerta meteo Emilia-Romagna”, piattaforma multimediale che sarà a disposizione sia dei sindaci che di tutti gli operatori del sistema di protezione civile, dalle Prefetture ai servizi regionali territoriali, così come di giornalisti e cittadini, che potranno scegliere di ricevere direttamente la notifica delle allerte a seguito di una semplice registrazione.

L’avvio ufficiale alla sperimentazione del nuovo portale, che sarà on line a marzo, per completare la formazione dei primi cittadini e del personale del sistema della protezione civile, è stato dato oggi in Regione in un convegno.

 

Il nuovo sistema di allertamento
L’obiettivo è quello di rendere più veloci, efficaci ed efficienti le comunicazioni relative alle situazioni di calamità o di emergenza, dalle alluvioni al rischio frane, ai temporali ad altri fenomeni meteorologici.
Il portale sarà un punto di accesso unificato a informazioni e strumenti utili nelle situazioni di allerta. Consultabile anche da smartphone, permetterà di accedere in tempo reale a previsioni meteorologiche, dati di monitoraggio, mappe di rischio e ai contenuti dei piani di protezione civile delle singole amministrazioni locali. Nel sito ci saranno informazioni, aggiornate 24 su 24 e tutti i giorni, con un livello di dettaglio riferito ai singoli comuni e a tutte le zone del territorio interessate dalle allerte o da situazioni critiche. In particolare, nella home page ci sarà una mappa regionale, che si colorerà in base al codice colore previsto standardizzato (verde-giallo-arancione-rosso) e permetterà un colpo d´occhio immediato sulla situazione di allerta in tutta l’Emilia-Romagna per la giornata in corso e quella successiva. La mappa sarà navigabile sia in base ad ogni singolo rischio o fenomeno in atto sia per località geografica e sarà georeferenziata per poter accedere rapidamente anche alle informazioni locali.

Si prevede un essenziale ruolo attivo dei sindaci emiliano-romagnoli, che saranno i destinatari prioritari delle comunicazioni degli enti regionali (anche via mail o sms e non più, appunto, con i fax) e che, attraverso le pagine comunali del sito, potranno informare e aggiornare tempestivamente la loro popolazione, con la pubblicazione di documenti e aggiornamenti e la notifica diretta delle allerte e delle condizioni di rischio ai cittadini che si iscriveranno al servizio web dedicato.

Duplice quindi la funzione del sportale, che si porrà sia come strumento di lavoro condiviso tra le strutture del sistema di allertamento regionale sia come strumento informativo per i cittadini e per i giornalisti, che potranno fare riferimento al portale come fonte ufficiale delle informazioni sui rischi e le allerte in regione. Il sito, sviluppato anche grazie alla consulenza della Società Engineering, sarà gestito dall’Agenzia di Protezione civile regionale e dall’Arpae.

La formazione partirà da febbraio con gli incontri nelle diverse province per formare i sindaci e il personale del sistema di protezione civile: Prefetture, Province e Città metropolitana di Bologna, Comuni e Unioni. Interessati anche i rappresentanti delle strutture operative: volontariato di Protezione civile, Arpae, Vigili del Fuoco, Forze dell’ordine, Capitanerie di porto, sanità regionale e operatori del 118, Aipo, consorzi e gestori di infrastrutture e servizi essenziali.

 

Reddito di solidarietà – Una riflessione su “La Libertà”

 

Non un reddito minimo, ma una rete di protezione, una mano tesa a chi si trova in condizione di povertà e vuole rialzarsi. Si tratta del Reddito di solidarietà, divenuto legge in Emilia Romagna. La misura prevede un beneficio economico fino a 400 euro al mese; condizione per l’accesso, mediante domanda ai Servizi sociali del proprio Comune di residenza, è un Isee pari o inferiore ai 3 mila euro annui. Sarà poi lo stesso Comune a seguire i beneficiari con progetti di reinserimento personale in grado di coinvolgere l’intera famiglia, dal fronte del lavoro a quello della frequenza scolastica, passando per la cura dell’alloggio.

Per il Reddito di solidarietà la Regione ha stanziato 35 milioni di euro, che si sommano ai 37 previsti per l’Emilia-Romagna dalla misura nazionale entrata in vigore lo scorso settembre: il Sostegno per l’inclusione attiva. Anche questo provvedimento va a famiglie con Isee inferiore a 3.000 euro, ma a differenza del Reddito di solidarietà pone altre condizioni, fra le quali, ad esempio, la presenza in famiglia di almeno un minore o un figlio adulto disabile o una persona in stato di gravidanza. Nelle nostre intenzioni, il Reddito di solidarietà dovrebbe dunque «completare» il Sostegno per l’inclusione attiva: mentre quest’ultimo va alle sole famiglie povere con almeno un minore, il Reddito di solidarietà è disponibile a tutti i nuclei sotto i 3 mila euro, purché siano residenti da almeno due anni in Emilia Romagna.

Questo lavoro fa riferimento a una visione del welfare ben precisa. Non c’è dubbio, infatti, che il sistema di protezione sociale del nostro Paese, quindi anche della nostra Regione, non riesca a comprendere appieno quelle novità di disagio davanti alle quali la società lo pone. La sfida del nostro tempo è anche quella di cercare di dare risposte che aiutino chi ancora soffre, senza cadere nell’assistenzialismo. La nostra Repubblica è fondata sul lavoro e a questo obiettivo bisogna tendere, puntando sull’inclusione e sul reinserimento della persona nella società grazie alla dignità di un’occupazione, non a elemosine.

Per il Reddito di solidarietà ci siamo basati su tre assunti principali. Il primo: l’allargamento della platea, quindi l’idea di integrare l’intervento del Governo. Oltre a famiglie con minori, andiamo dunque a portare un aiuto a persone sole o ad anziani a basso reddito. Secondo punto. Una visione progressista del welfare: non vogliamo far vivere le persone senza lavorare, l’aiuto pubblico non deve essere un salvagente a vita. Controlleremo l’efficacia dello strumento, ecco perché abbiamo inserito tanti paletti, vincoli, monitoraggi, cautele affinché il patto di reinserimento possa funzionare al meglio. Il reddito di solidarietà, inoltre, potrà essere concesso per non più di 12 mesi. Terzo punto: una responsabilità sostenibile, in grado di raggiungere degli equilibri anche tra le politiche pubbliche della Regione, tra i servizi che questa Regione offre.

Infine, due considerazioni: dobbiamo cercare di raggiungere sempre più un welfare in grado di diversificarsi rispetto ai bisogni a cui deve rispondere, addirittura riazzerarsi qualora si capisca che la risposta data non risulti sufficiente. Se le politiche pubbliche non funzionano si interrompono e si rivedono. In secondo luogo, impegnarsi a ridurre le diseguaglianze sociali ed economiche è fondamentale perché i cittadini conservino un sentimento di appartenenza alla vita democratica. Sostenibilità, responsabilità, allargamento della platea. Combinando pragmatismo, diritti e doveri, abbiamo compiuto un piccolo passo per il contrasto alla povertà estrema. Siamo la prima Regione italiana a dotarsi di una misura simile; una risposta comunque sperimentale e come tale da verificare nei mesi a venire. Siccome la povertà talvolta rischia di toccare i giovani, in difficoltà nella ricerca del lavoro, ho lavorato ad un documento che impegna la Regione “ad attivarsi presso il Governo affinché renda possibile, per le singole regioni, utilizzare le somme stanziate ma non spese per il sostegno per l’inclusione attiva, in azioni di sostegno all’occupazione giovanile”. Non siamo rimasti a guardare le sofferenze delle persone, ora dobbiamo osservare l’efficacia dello strumento.

Stanziati 5 milioni di euro per la tangenziale di Fogliano

Importante intervento che il CIPE ha deliberato lo scorso 1 dicembre 2016 per il territorio reggiano, finanziato coi FSC (Fondo Sviluppo e Coesione della Unione Europea).

Si tratta in particolare del Piano Operativo Infrastrutture, che vale complessivamente 11,5 miliardi sul territorio nazionale, e che porterà a Reggio Emilia -grazie al lavoro di programmazione e di iniziativa svolto dalla Regione- Fondi infrastrutturali comunitari. “Un piano robusto – commenta il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio – per migliorare la rete stradale e ferroviaria, favorendo l’accessibilità ai territori e all’Europa, superando le strozzature nella rete, con particolare riferimento alla mobilità nei nodi e nelle aree urbane. Contribuiamo così alla messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale per strade, ferrovie nazionali e regionali e con il piano per la sicurezza delle dighe. Forte impegno anche per la mobilità sostenibile con il Piano Metropolitane e risorse per il rinnovo del materiale nel trasporto pubblico locale”.

È stata approvata l’opera della Tangenziale di Fogliano (5 milioni stanziati).

A queste risorse si aggiungeranno interventi ulteriori che potranno arrivare anche sul nostro territorio, ad esempio nell’ambito
– dei 30 milioni deliberati per progetti di riqualificazione urbana a livello regionale,
– dei 10 milioni per la realizzazione di ciclovie di interesse regionale,
– dei 22 milioni per la messa in sicurezza delle reti ferroviarie regionali, etc.

Con tempistiche diverse, ma in ogni caso già a partire dal 2017, potremo quindi vedere completarsi nei prossimi anni opere attese per la qualità del traffico, la sicurezza stradale e la qualità dell’aria della nostra provincia.

“Questa opera attesa da anni “- dichiara Soncini ” ha il duplice obiettivo di decongestionare il traffico in Fogliano e Due Maestà e di offrire un collegamento migliore e più razionale tra Scandiano e Reggio Emilia”

Sicurezza: più risorse nel bilancio della Regione per politiche territoriali integrate

“Sostegno, tramite azioni di prevenzione e altre politiche attive, agli interventi locali di sicurezza ambientale, sociale e urbana. Lo chiediamo con una risoluzione, che ho firmato con alcuni colleghi consiglieri, e soprattutto vogliamo concretizzarlo con le risorse del Bilancio 2017 della Regione Emilia-Romagna, appena approvato”.

“Con un emendamento al bilancio, mettiamo a disposizione 300mila euro in più per le politiche di sicurezza urbana, che si vanno a sommare ai 500mila euro già previsti, portando a complessivi 800mila euro i fondi a disposizione”.

“Le politiche di sicurezza vanno affrontate da più punti di vista attraverso iniziative di prevenzione sociale e ambientale, con la riqualificazione di aree degradate, con misure di inclusione sociale, e anche puntando su interventi infrastrutturali, come quello dell’installazione di un sistema di telecamere diffuso. Bisogna anche lavorare su una sempre maggiore sinergia e integrazione tra i vari livelli istituzionali. Per avere politiche di sicurezza più efficaci dobbiamo investire sempre più sui territori, sulle comunità, e anche sui comuni”.

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Strutture socio-sanitarie in montagna per sostenere le aree più disagiate

Più risorse per potenziare i servizi socio-sanitari nei territori montani per favorire l’insediamento e contrastare lo spopolamento. In queste aree infatti verrà consolidata l’offerta di servizi di base: sociali, socio-sanitari, sanitari, di informazione e prenotazione delle prestazioni. Le fasce sociali temporaneamente in difficoltà potranno, dunque, trovare servizi di welfare nei luoghi di residenza.

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L’obiettivo è rafforzare in montagna la presenza dei presidi socio-assistenziali mediante interventi di ristrutturazione e ampliamento su edifici pubblici dove l’erogazione dei servizi sarà assicurata da una convenzione fra Enti.
È una novità nelle politiche di sostegno del Psr 2014-2020: investire sul territorio rurale a partire dalla qualità della vita nelle aree montane, quelle cioè più fragili e a rischio di calo demografico. In questo senso un aiuto concreto arriva appunto dalla creazione di strutture polifunzionali socio-assistenziali e sanitarie per i residenti.

Un avviso pubblico unico (delibera della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna n. 1920/2016) pubblicato sul Burer del 29 novembre distribuirà risorse per complessivi 4.420.655 euro con un contributo in conto capitale pari al 100% della spesa ammissibile fino a un limite massimo di 500.000 euro. Ne potranno beneficiare i Comuni (singoli e associati), Aziende sanitarie ed Enti pubblici. Sono interessate le aree in zona D (“Aree rurali con problemi di sviluppo”), 103 comuni in totale in Emilia-Romagna.

Fra le spese ammissibili rientrano, ad esempio, le opere di ristrutturazione, risanamento conservativo, ampliamento, oltre all’adeguamento e al miglioramento delle aree di pertinenza degli immobili. Criteri preferenziali saranno l’integrazione socio-sanitaria, l’aggregazione di più comuni, il maggior numero di abitanti, servizi innovativi come la tele-assistenza e tele-medicina. Le domande devono essere presentate al Servizio Territoriale agricoltura, caccia e pesca competente entro il 21 aprile 2017.
Le domande vanno presentate utilizzando il Sistema Informativo Agrea (Siag) secondo le procedure indicate da Agrea e disponibili sul sito agrea.regione.emilia-romagna.it .

Agricoltura, dalla Regione 3,1 milioni per attività sociali ed educative

Progetti pilota contro le nuove povertà, realizzazioni di Agriasili o Agrinido, interventi di ospitalità di famiglie con bimbi piccoli. L’agricoltura cambia faccia e si apre al sociale. E’ questo l’obiettivo del nuovo bando regionale che stanzia oltre 3,1 milioni di euro per promuovere l’agricoltura sociale per finanziare i progetti di imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna rivolti alla costruzione, ristrutturazione o ampliamento di fabbricati agricoli da destinare specificamente ad attività sociali, assistenziali o educative, in cooperazione con i Comuni o altri Enti che erogano prestazioni sociali.

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Il bando
Possono beneficiare degli aiuti le micro e piccole imprese agricole con sede in Emilia-Romagna, iscritte all’anagrafe regionale delle aziende agricole e in possesso di una convenzione o intesa poliennale con un ente pubblico. 

Le spese ammesse possono riguardare interventi di costruzione, ristrutturazione, ampliamento di fabbricati aziendali da destinare alle attività sociali e assistenziali; l’acquisto delle necessarie attrezzature; le spese di elaborazione del progetto.

Il sostegno, in forma di contributo in conto capitale, potrà essere pari al 60% della spesa ammissibile e sarà erogato nel rispetto delle norme europee fissate per gli aiuti “de minimis” nel settore extra-agricolo (che consente un contributo massimo per impresa di 200 mila euro nel triennio).

Per la formazione della graduatoria saranno assegnati punteggi prioritari a progetti pilota contro le nuove povertà (riguardanti ad esempio persone disoccupate, anziani o genitori separati) o che prevedono la realizzazione di asili o nidi nelle aziende agricole o interventi di ospitalità per famiglie con bimbi fino a 6 anni. Punteggi aggiuntivi sono previsti anche per progetti di imprese femminili o ricadenti nelle cosiddette Aree interne, individuate dalla Regione e dagli accordi nazionali.  Le domande devono essere presentate entro il 24 marzo 2017 utilizzando il sistema informativo Agrea (Siag).
Il bando sarà pubblicato sul sito http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020.

Riqualificazione, a Reggio 900 mila euro dalla Regione. SONCINI, (PD): “Premiate scuole e palestre”

“Dalla riqualificazione della Palestra Comunale di Albinea fino al rifacimento degli infissi presso la scuola primaria di Scandiano, passando per l’efficientamento energetico della scuola superiore “Scaruffi” di Reggio Emilia. Non è un caso che la maggior parte dei progetti premiati dalla Regione, nel bando sulla riqualificazione energetica, siano progetti legati a scuole e palestre. Una scelta decisa a beneficio soprattutto di studenti e insegnanti. Quando lo sguardo dei nostri comuni e territori si rivolge verso gli spazi pubblici e le scuole, in realtà si volge al futuro e ai luoghi in cui le persone intrecciano relazioni e legami per diventare comunità”.

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Commenta così Ottavia Soncini, consigliere regionale del Partito democratico, la graduatoria dei progetti ammessi ai finanziamenti previsti dall’asse 4 del Programma operativo regionale cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2014-2020 per la realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica negli edifici pubblici. I contributi concessi dalla Regione complessivamente ammontano a 4,5 milioni di euro, di cui quasi 900mila euro nella provincia di Reggio Emilia grazie al finanziamento di 10 progetti. Tutti gli interventi serviranno a rendere gli edifici pubblici energeticamente più sostenibili, più efficienti, in grado di ridurre i consumi e di produrre energia da fonti rinnovabili.

“Scuola ed edilizia scolastica” – conclude Soncini – “sono temi che questo Governo ha sempre considerato centrali fin dal suo insediamento. Lo ha dimostrato l’operazione #SbloccaScuole con la quale, grazie all’investimento di 480 milioni di euro, sono stati avviati 1249 nuovi interventi e altri 900 sono già programmati per i prossimi mesi. Partendo proprio dalle scuole, che ospitano quelli che saranno i cittadini di domani, possiamo ripensare la nostra idea dell’abitare seguendo i criteri più avanzati di efficienza energetica e sostenibilità ambientale”.

Oltre 32 milioni per aree naturali e patrimonio culturale

Dal nuovo polo espositivo nell’ospedale vecchio di Parma fino alla riqualificazione del parco Fellini di Rimini, passando per Modena e tutte le province della regione. La Giunta regionale finanzia progetti per valorizzare le aree naturali e il patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, per migliorare la competitività e la capacità di attrazione delle destinazioni turistiche e attivare sinergie tra il sistema culturale ed economico sul territorio.

E’ stata approvata la graduatoria dei progetti ammessi ai finanziamenti previsti dall’asse 5 del Programma operativo regionale cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2014-2020. I contributi concessi complessivamente ammontano a oltre 32 milioni di euro. Oltre 10 milioni sono destinati a 6 progetti che riguardano le aree naturali e 22 milioni di euro a 18 progetti per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale.

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Gli interventi finanziati
Gli interventi serviranno a migliorare le condizioni di offerta e le possibilità di fruizione del patrimonio naturale e culturale nelle zone di maggiore attrazione turistica dell’Emilia-Romagna. Per le aree naturalistiche, ad esempio, uno dei progetti finanziati valorizzerà la rete escursionistica bike all’interno del Parco delle Foreste Casentinesi, con la realizzazione di strutture di sosta, di informazione e di commercializzazione dei prodotti locali. E ancora, nelle valli di Comacchio, sarà valorizzato il patrimonio storico legato alla pesca, con la realizzazione di percorsi ciclo pedonali ‘bike and boat’.

Nell’ambito dei progetti per i beni culturali, a Modena sarà ad esempio riqualificato il castello e la Galleria estense, a Salsomaggiore verrà recuperata un’ala dell’Istituto Tomassini per il Polo della cultura, cibo, turismo e benessere, mentre a Piacenza sarà realizzata la sezione romana del museo di Palazzo Farnese.

Due gli interventi finanziati in provincia di Reggio Emilia: la realizzazione di spazi per attività culturali ed enogastronomiche presso la Rocca di Scandiano (452.296 €) e la realizzazione dell’arena eventi CampoVolo a Reggio Emilia (1.700.000 €)