A Reggio Emilia nasce la Consulta permanente per la Legalità

Venerdì 29 giugno, in Sala del Tricolore, è stato sottoscritto il documento per la costituzione della Consulta permanente per la legalità di Reggio Emilia, nuovo organismo promosso da Comune e Provincia di Reggio Emilia quale sede permanente di confronto sui temi del contrasto alla criminalità organizzata e della promozione alla cultura della legalità. La Consulta costituirà il nuovo soggetto preposto a supportare, con attività consultive, conoscitive e propositive, le politiche territoriali finalizzate alla prevenzione del crimine organizzato e della corruzione, nonché alla promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.

La Consulta, che nasce grazie al Testo Unico sulla Legalità approvato in Regione nel 2016, risponde alla volontà di non disperdere il patrimonio di conoscenza e consapevolezza maturato a seguito delle indagini e del processo Aemilia considerando che questo processo ha portato alla luce significativi elementi e strumenti di lettura sulla storia del nostro territorio, della sua economia e della sua capacità di rispondere o di farsi piuttosto attraversare da fenomeni quali le infiltrazioni di stampo mafioso.

La Consulta si occuperà della messa a sistema delle informazioni derivanti dagli atti processuali e della redazione di documenti di sintesi sul processo Aemilia; della condivisione (attraverso l’uso dei social media, della comunicazione web e informatica) delle attività promosse dagli enti della Consulta su temi quali la lotta all’infiltrazione mafiosa, la promozione della legalità, la diffusione di buone pratiche in tema di trasparenza amministrativa e vigilanza. Tra i compiti anche l’analisi di proposte e confronto con i soggetti operanti nel mondo economico e della produzione e lavoro in merito a procedure, protocolli e iniziative sul tema; e la promozione di azioni in materia di beni sequestrati e confiscati.

Gli enti promotori dell’iniziativa sono 24. Oltre a Comune e Provincia di Reggio Emilia, ne fanno parte le Unioni dei Comuni Bassa reggiana, Colline matildiche, Terre di mezzo, Tresinaro Secchia, Val d’Enza, Pianura reggiana e Unione montana dei Comuni dell’Appennino reggiano, Camera di Commercio di Reggio Emilia, le associazioni di categoria, i sindacati e il Forum del Terzo settore. Invitati permanenti le forze dell’ordine e gli enti/istituzioni del territorio impegnati sui temi dell’antimafia e della promozione della legalità.

La consulta sarà supportata da un comitato scientifico composto da professionisti esperti in materia di criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose sul territorio Emiliano-romagnolo e gestione dei beni confiscati, quali Stefania Pellegrini, professore associato di Sociologia del diritto e del corso “Mafie e antimafia” all’Università di Bologna, ed Enzo Ciconte, studioso dei fenomeni di infiltrazioni mafiose al nord, consulente per la Commissione parlamentare antimafia.