Ricette dematerializzate e certificati di malattia digitali, segnalazioni di disservizio a livello nazionale

Soncini (Pd): “Urgente risolvere il problema al più presto, grave disagio per medici di base e loro assistiti” 

“Recentemente sono state numerose le segnalazioni di disservizio della piattaforma informatica sanitaria che collega i professionisti del sistema, le strutture e gli utenti emiliano-romagnoli” lo segnala la consigliera regionale e Presidente della Commissione Politiche per la salute e sociali Ottavia Soncini

Soncini in una interrogazione specifica come le criticità siano generalizzate a livello nazionale in quanto i Sistemi di Accoglienza Regionali (SAR) non riescono a trasmettere i dati al Sistema di Accoglienza Centrale (SAC) gestito da Sogei SpA, una controllata del Ministero dell’Economia e Finanze.  

“Questa situazione va superata il prima possibile, per questo chiedo ufficialmente alla Regione se intenda attivarsi per segnalare al Ministero dell’economia e delle finanze la necessità di risolvere con urgenza il disservizio.” – spiega Soncini, che aggiunge – “La situazione di emergenza Covid ha dato particolare impulso alla dematerializzazione delle ricette mediche per assicurare la disponibilità di farmaci alle persone più fragili e ridurre l’afflusso di pazienti negli studi medici”.  

“I problemi della rete nazionale – specifica la consigliera Pd – impediscono in quasi tutta Italia la prescrizione e la spedizione delle ricette dematerializzate e dei certificati di malattia, causando un enorme disagio ai medici di medicina generale, ai pediatri, alle farmacie, agli assistiti e non da ultimo ai datori di lavoro che possono riammettere un lavoratore al termine della quarantena solo in presenza di certificato. Ecco perché occorre risolvere al più presto il problema”. 

Sono 10 i comuni emiliano-romagnoli che si aggiudicano i voucher del progetto WiFi4EU

Sono ben 10 i comuni emiliano-romagnoli, tra i 224 italiani che si sono aggiudicati i primi voucher tra i 2800 assegnati per il bando di quest’anno 224. Saranno quindi 150.000 gli euro che la regione si è aggiudicata “con un click” e che avrà a disposizione per installare nuovi hotspot “futuristici”.

I comuni che riceveranno i voucher, infatti, selezioneranno i luoghi pubblici – parchi, piazze, palazzi pubblici, centri sanitari, musei – in cui verranno installati gli hotspot WiFi4EU. I voucher WiFi4EU potranno anche essere utilizzati per finanziare parzialmente un progetto di valore superiore.

Questi i comuni emiliano-romagnoli assegnatari dei voucher 2018:

Sant’Agata sul SanternoRA
AlsenoPC
RussiRA
CasalgrandeRE
ValsamoggiaBO
BomportoMO
PiacenzaPC
ForlimpopoliFO
CorianoRN
Zola PredosaBO

Innovazione e sviluppo, la Regione investe nella ricerca industriale a sostegno delle imprese: bando da 30 milion

Alla ricerca di nuove tecnologie, tagliate su misura delle imprese, per ottenere ricadute industriali in grado di rafforzare le filiere produttive dell’Emilia-Romagna.

È questo l’obiettivo del nuovo bando realizzato dalla Regione che stanzia 30 milioni di euro, nel biennio 2019-2020, attraverso risorse europee del Por Fesr 2014-2020, per finanziare i laboratori a realizzare progetti di ricerca industriale strategica. Previste nuove assunzioni di ricercatori e investimenti in ricerca che raddoppieranno le risorse messe in campo.

Con il nuovo bando, i cui progetti dovranno essere presentati dal 10 settembre al 5 ottobre prossimi, sarà finanziata attività di ricerca in uno dei sette ambiti produttivitra l’agroalimentare, l’edilizia e costruzioni, la meccatronica e motoristica, la salute e il benessere, le industrie culturali e creative, l’innovazione nei servizi e l’energia e sviluppo sostenibile.

In continuità con una misura analoga del 2015, il bando è rivolto ai laboratori di ricerca aggregati in associazioni temporanee di scopo. I team di ricerca dovranno essere composti da minimo tre e un massimo di cinque soggetti, in cui il capofila e almeno due laboratori rientrano tra gli organismi di ricerca accreditati dalla Regione Emilia-Romagna che fanno parte della Rete Alta Tecnologia. Nella fase realizzativa del progetto è richiesto il coinvolgimento di almeno due imprese emiliano-romagnole per identificare al meglio le ricadute industriali. Inoltre, ci sarà anche un’azione di diffusione dei risultati della ricerca a tutte le imprese potenzialmente interessate, con particolare attenzione alle Pmi.

Con il precedente bando del 2015 sono stati realizzati 59 progetti di ricerca industriale strategica, con 715 nuovi ricercatori assunti e 1.762 stabilizzati. I progetti hanno raggiunto un valore complessivo di oltre 68 milioni di euro e sono stati condotti in 230 laboratori partner coinvolgendo 219 imprese emiliano-romagnole.

Ora si sta lavorando per estendere il raggiungimento dei risultati dei progetti a tutte le imprese potenzialmente interessate, sempre con particolare attenzione alle Pmi con un ruolo importante nei Centri di innovazione e Trasferimento tecnologico.

 

Il nuovo bando

Le domande di partecipazione saranno aperte dal 10 settembre al 5 ottobre 2018 e vanno inviate esclusivamente online. Ciascun progetto di ricerca industriale potrà essere finanziato fino a un massimo di 800 mila euro. Per gli organismi di ricerca il contributo a fondo perduto è pari al 70% del valore complessivo, mentre per gli altri soggetti pubblici e privati è pari al 50%. Sono ammissibili spese per nuovo personale destinato alla ricerca, attrezzature, strumentazioni, componentistica per prototipi e consulenze. La divulgazione dei risultati ottenuti dai progetti, pari a un massimo di 60 mila euro, è interamente finanziata dal bando.

Gli obiettivi prioritari del nuovo bando sono stati messi a fuoco nei mesi scorsi durante un ciclo di sette incontri realizzati, da Piacenza a Rimini, sulle politiche regionali per la ricerca e l’innovazione nel triennio di programmazione dei Fondi europei 2018-2020. Sette Forum incentrati sulla Strategia di specializzazione intelligente S3, parametro europeo di riferimento per questo provvedimento.

Tutte le informazioni sul bando sul sito del Por Fesr nel portale della Regione.

EmiliaRomagnaWiFi, la rete internet gratuita della Regione: 4mila hotspot per l’accesso libero al web 24 ore su 24

Emilia-Romagna regione sempre più digitale e connessa per cittadini e turisti. Sono infatti quasi 4mila gli hotspot Wifi realizzati e operativi che garantiscono l’accesso gratuito a internet, senza registrazione e credenziali d’ingresso, sul territorio regionale, da Piacenza a Rimini. Uno ogni mille abitanti, attivi 24 ore su 24: per l’esattezza, 3.915 punti web collocati in biblioteche, scuole, municipi, musei, piazze, parchi e campi sportivi che registrano ogni giorno 80mila connessioni da dispositivi diversi, oltre 1 milione negli ultimi quattro mesi.

La sperimentazione, avviata da Regione Emilia-Romagna e Lepida, mette in campo infrastrutture e tecnologie avanzate capaci di garantire la connessione ad un elevato numero di utenti in caso di eventi particolari, e non solo, con la realizzazione di 181 punti di accesso.  E entro il 2021, EmiliaRomagnaWifi sarà in tutte le spiagge, stadio e piazze della regione.

Le nuove installazioni si affiancano alla rete dei quasi 4000 punti di accesso su banda ultralarga, uno ogni mille abitanti, previsti entro il 2020 dal piano regionale: dunque, una tabella di marcia che sulle installazioni degli hotspot viaggia in netto anticipo, grazie a un investimento complessivo di 5 milioni di euro, per navigare senza costi. I numeri sulle connessioni parlano chiaro: oltre un milione di dispositivi differenti collegati a tutti i punti negli ultimi quattro mesi, oltre 80mila quelli collegati in media ogni giorno e più di 2mila, in media, quelli serviti dai singoli punti.

La rete EmiliaRomagnaWiFi: risultati e obiettivi
Sono 3.915 gli hotspot Wifi pubblici, gratuiti, senza restrizioni su banda ultralarga della rete regionale, la maggior parte attivati da Lepida.

Gran parte delle recenti attivazioni sono possibili grazie alla collaborazione con gli enti locali che, lo scorso anno, attraverso due bandi regionali, hanno proposto e collaborato alla realizzazione dei punti di accesso. Il primo bando ne ha messi a disposizione 1.103, di cui il 60% “indoor”, cioè in biblioteche, scuole, municipi, musei, e il 40% “outdoor”, quindi localizzati in piazze, parchi, campi sportivi, piscine. Al secondo bando sono stati candidati altri 725 punti, di cui 41% indoor e il 59% outdoor.

In regione sono presenti 860 installazioni nella provincia di Bologna233 nella provincia di Forlì-Cesena1.005 nel ferrarese975 nel modenese74 nella provincia di Piacenza130 nel parmense241 nel ravennate253 Reggio Emilia144 nella provincia di Rimini.

Una spinta per dare la massima diffusione di punti WiFi della rete viene data dal collegamento con quelle degli ospedali. Le installazioni ad oggi più numerose si trovano nelle Aziende sanitarie e ospedaliere di Ferrara, che conta 932 punti di accesso, segue Modena con 300 punti e Bologna con 50.

Inoltre, per ampliare la rete è stata avviata l’iniziativa “Adotta un punto EmiliaRomagnaWiFi”, una sponsorizzazione regionale per promuovere nuove interconnessioni, incrociando la digitalizzazione privata con quella pubblica. Infine, la rete regionale è al centro dei progetti nazionali grazie all’intesa con il ministero dello Sviluppo economico per attuare una sinergia con Italia-Wifi ed parteciperà al bando europeo WiFi4EU previsto per il prossimo autunno. Online la mappa dei punti WiFipresenti in Emilia-Romagna.

Liberi professionisti, 2 milioni di euro per l’innovazione digitale: bando della Regione

I liberi professionisti dell’Emilia-Romagna hanno nuovamente l’opportunità di beneficiare del sostegno regionale per aumentare la propria competitività attraverso una maggiore digitalizzazione dei loro servizi. Ammontano a 2 milioni di euro le risorse stanziate dal bando per l’innovazione delle attività libero professionali, tramite i Fondi europei-Por Fesr 2014-2020, le cui domande sono aperte dal 22 maggio al 26 giugno 2018, salvo chiusura anticipata al raggiungimento di 200 richieste. Possono partecipare al bando sia i liberi professionisti iscritti a ordini o collegi professionali, sia quelli non iscritti ad alcun ordine, titolari di partita Iva, in forma singola o associata.

Il bando eroga contributi a fondo perduto per il 40% dell’investimento ammissibile, che arriva al 45% in caso di incremento occupazionale, rilevante componente femminile o giovanile, rating di legalità, sede localizzata in area montana oppure nelle aree svantaggiate indicate dal bando. Gli interventi sostenuti dal bando riguardano l’innovazione tecnologica, il riposizionamento strategico sul mercato e nel caso di forme aggregate la promozione di azioni di marketing e di internazionalizzazione.

Potranno essere ammessi progetti da realizzare entro il 2018, con una dimensione minima di investimento pari a 15.000 euro. L’importo massimo del contributoconcedibile per ciascun progetto non potrà eccedere la somma complessiva di 25.000 euro. Sono ammesse spese per acquisto di attrezzature e infrastrutture digitali: siti web, miglioramento della connettività di rete, digitalizzazione e dematerializzazione dell’attività, sicurezza informatica, fatturazione elettronica, cloud computing. Gli investimenti possono riguardare anche l’acquisizione di brevetti, licenze softwareconsulenze specializzate per la gestione delle applicazioni Ict e studi di fattibilità per aggregazioni professionali fino al 30% del totale, compresi i costi relativi ai manager di rete. Ammesse infine spese accessorie di carattere edilizio strettamente connesse alla installazione e posa in opera dei beni strumentali, nel limite massimo di 5.000 euro.

Sviluppo, dalla Regione oltre 30 milioni per le Pmi: previsti investimenti per 120 milioni

Trenta milioni di euro dalla Regione per ilsistema produttivo dell’Emilia-Romagna. Serviranno a rafforzare la competitività e agevolare l’accesso al credito e potranno attivare investimenti produttivi stimati in 120 milioni di euro, tramite il ricorso delle imprese interessate a finanziamenti a medio e lungo termine erogati dal sistema bancario, con garanzia diretta dei Confidi e controgaranzia di Cassa depositi e Prestiti (fondo EuReCa).

L’intervento della Regione, destinato alle piccole e medie imprese emiliano-romagnole, prende il via
con un nuovo bando, approvato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi, che destina alle Pmi, per il biennio 2018-2019, circa 24 milioni di euro, di cui circa 22,5 milioni dal Por Fesr 2014-2020 (fondi europei) e 1,5 milioni di fondi regionali dedicati esclusivamente alle imprese localizzate nelle aree montane dell’Emilia-Romagna. Il Fondo di controgaranzia EuReCa prevede una dotazione iniziale di oltre 6 milioni di euro, elevabile a 15 milioni.

Con il bando, reperibile sul sito Por Fesr saranno erogati contributi a fondo perduto pari al 20% della spesa ammissibile per ogni progetto, che potrà avere un valore compreso tra 40 mila e 500 mila euro. Per le imprese collocate in aree montane o nelle zone svantaggiate del piacentino (Monticelli d’Ongina e Caorso) e del ferrarese (Ostellato, Comacchio e Masi Torello), il contributo a fondo perduto è elevabile al 30%. Seguendo le indicazioni del Patto regionale per il Lavoro, la quota a fondo perduto potrà essere aumentata del 5% se il progetto prevede un incremento dell’occupazioneoppure è presentato da imprese femminili o giovanili, o in possesso del rating di legalità. In ogni caso, il contributo, che potrà arrivare alla misura percentuale massima del 35% della spesa ammissibile, non potrà superare l’importo di 150mila euro.

Le domande di contributo a fondo perduto potranno essere presentate all’interno di due finestre temporali. Dal 9 maggio al 26 giugno 2018 per gli interventi da realizzare almeno per l’80% entro il 31 dicembre 2018 e per un massimo del 20% nel 2019; dal 4 settembre 2018 fino al 28 febbraio 2019 per gli interventi da realizzare nel 2019. Oltre all’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature, sono ammissibili le spese per l’acquisto di beni intangibili e di strumenti gestionali funzionali al progetto. Inoltre sono ammesse, nelle misure percentuali indicate nel bando, le spese per opere murarie ed edilizie strettamente necessarie per l’installazione e posa in opera degli impianti e dei macchinari e per l’acquisizione di servizi di consulenza specialistica.

Opportunità di finanziamento per punti WiFi pubblici – WiFi4EU

La Commissione Europea sta per lanciare un bando specifico sul wifi pubblico, il primo all’interno del programma WiFi4EU.

Si tratta di un investimento complessivo di 120 M€, con cui la Commissione intende intervenire su circa 6000 comuni entro il 2020. Saranno erogati voucher di 15.000€, uno a città. Una città può fare una sola richiesta.

Chi può fare domanda?

Solo i Comuni possono fare domanda, con l’eccezione delle forme associative di comuni indicate nella  lista degli intermediari accreditati che possono fare domanda per ognuno dei comuni associati.

Cosa prevede il bando?

Saranno finanziati punti wifi da posizionare presso pubbliche amministrazioni, ospedali, biblioteche, altri luoghi ad accesso pubblico. I punti WiFi debbono poggiare su una rete a banda ultralarga, per dare al cittadino, al turista, a chi lavora in movimento una esperienza soddisfacente, la possibilità di scaricare in tempi rapidi  una grande quantità di dati, di comunicare da remoto senza latenze, utilizzare i servizi on line con la affidabilità che la Banda Ultra Larga può dare.

La Commissione Europea tramite il voucher paga apparati e installazione. Il voucher va direttamente al fornitore che il Comune avrà selezionato su un portale apposito.

Il Comune garantisce energia e connettività nonché gli eventuali lavori per portare la fibra ottica all’apparato. L’apparato deve restare operativo per almeno tre anni.

Come si fa domanda?

Ecco i passaggi previsti:

  1. dal 20 marzo 2018 i Comuni e i fornitori di servizi interessati devono registrarsi sul portale www.wifi4eu.eu
  2. Il 15/05/2018 alle 13:00 si apre la prima call in cui vige la regola del first come first served (chi prima arriva meglio alloggia), cioè verranno considerati i Comuni in base all’ordine di presentazione delle domande. Si tratta di una semplice candidatura senza dettagli sul progetto
  3. Una volta entrati nella graduatoria i Comuni concorderanno con la commissione i dettagli  del progetto, e dovranno firmare un grant agreement che conterrà i dettagli organizzativi per l’emissione del voucher

Cosa succede a EmiliaRomagnaWiFi e wifi.italia.it?

I punti wifi finanziati su questo bando dovranno esporre l’SSID “WiFi4EU” che avrà regole di accesso proprie stabilite dalla Commissione EU.

Lo stesso access point potrà comunque esporre altri SSID, come ad esempio EmiliaRomagnaWiFi wifi.italia.it. Non si tratta, infatti, di iniziative che si escludono a vicenda: al contrario prevedono sinergie, sancite in specifici accordi, per massimizzare l’utilizzo e la diffusione della connettività WiFi in luoghi pubblici.

Per questo motivo i comuni dell’Emilia-Romagna che saranno assegnatari di voucher WiFi4EU potranno scegliere Lepida Spa come fornitore del servizio e ottenere, in aggiunta al voucher:

  • la connettività gratuita tramite la rete Lepida Spa
  • la gestione dell’apparato fornita da Lepida Spa
  • la possibilità di compartecipazione da parte di Lepida Spa all’eventuale investimento necessario a portare la fibra ottica all’apparato

In questo modo resta carico del comune solo la fornitura di energia elettrica per alimentare l’apparato.

A chi rivolgersi?

I comuni dell’Emilia-Romagna interessati possono rivolgersi per chiarimenti al Broadband Competence Office regionale scrivendo una mail a sandra.lotti@lepida.it

Energia, dalla Regione 1,4 milioni nel reggiano per edifici pubblici sempre più green

Edifici pubblici energeticamente più sostenibili e più efficienti, capaci di ridurre i consumi e di produrre energia da fonti rinnovabili. La Regione destina quasi 9 milioni di euro di contributi a sostegno di oltre 35 milioni di investimenti complessivi per rendere più green gli edifici pubblici, da Piacenza a Rimini.

È il risultato del provvedimento che in Emilia-Romagna sostiene 95 interventi di riqualificazione energetica negli edifici pubblici e nell’edilizia residenziale pubblica. I fondi messi in campo sono risorse europee Por Fesr 2014-2020 relative alla promozione della low carbon economy nei territori.

beneficiari delle risorse sono Comuni, Province, Aziende sanitarie, Unioni di Comuni, Acer, società a capitale interamente detenuto dagli enti locali e soggetti pubblici o amministrazioni pubbliche in genere.

I progetti in Emilia-Romagna
Su 95 interventi (che innescano investimenti complessivi per 35 milioni e 363 mila euro e contributi per 8 milioni e 796 mila euro), 16 progetti sono in provincia di Reggio Emilia (investimenti per 5.726.314 e contributi per 1.447.016). Di seguito le tabelle con risorse e progetti:

La Regione coi 4 atenei e i big dell’automotive: nasce ‘Motorvehicle University of Emilia-Romagna

Due nuovi corsi di laurea magistrale in Advanced Automotive Engineering  e Advanced Automotive Electronic Engineering prepareranno i giovani più motivati e di talento dall’Italia e da tutto il mondo. Il progetto voluto dalla Regione Emilia-Romagna nasce dalla collaborazione tra le Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, e Parma e le aziende automotive più prestigiose: Automobili Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas F1 Team, Magneti Marelli, Maserati e Toro Rosso.

Attraverso le università e le case motoristiche, l’hub Motorvehicle University of Emilia-Romagna punta ad attrarre nella regione i migliori studenti universitari di tutto il mondo con l’obiettivo di formare e inserire nel mondo del lavoro gli ingegneri di domani, i professionisti che progetteranno veicoli stradali e da competizione, i sistemi di propulsione sostenibili e i sottosistemi per le funzionalità intelligenti e gli impianti di produzione all’insegna dell’Industria 4.0.

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Oltre due milioni di euro dalla Regione per 30 idee di startup innovative

Una piattaforma web che vuole rivoluzionare il mondo della pubblicità digitale, macchine per l’automazione completa dei magazzini di stagionatura dei formaggi Dop, soluzioni automatiche per la lavorazione, la pesatura e il confezionamento di prodotti alimentari. Sono alcune delle idee innovative che 30 startup potranno realizzare grazie al finanziamento previsto dal bando promosso dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Programma operativo regionale Fesr 2014-2020. Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha approvato la graduatoria della terza finestra del bando.

Delle 152 domande ricevute, 30 saranno finanziate per un totale di 2,743 milioni di euro di contributo concedibile e in 12 di queste, prevalgono i giovani nella partecipazione societaria e/o finanziaria. Queste 30 startup si aggiungono alle 24 finanziate nei mesi scorsi con le prime due call del bando, per un totale di contributo concesso e concedibile pari a oltre 5,4 milioni di euro.

Meccatronica e motoristica, industria della salute e del benessere, industrie culturali e creative, innovazioni nei servizi e agroalimentare sono i settori delle nuove imprese. Tra le altre idee finanziate un dispositivo elettronico per l’ottimizzazione del contatto e della comunicazione visiva nelle video conferenze, un progetto per lo sviluppo di nuovi servizi multimediali basati sulla “realtà aumentata e virtuale”, dispositivi per lo screening tumorale basati su sensori nanostrutture “chemoresistive”, una piattaforma multimediale di editoria digitale.