Strutture socio-sanitarie in montagna per sostenere le aree più disagiate

Più risorse per potenziare i servizi socio-sanitari nei territori montani per favorire l’insediamento e contrastare lo spopolamento. In queste aree infatti verrà consolidata l’offerta di servizi di base: sociali, socio-sanitari, sanitari, di informazione e prenotazione delle prestazioni. Le fasce sociali temporaneamente in difficoltà potranno, dunque, trovare servizi di welfare nei luoghi di residenza.

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L’obiettivo è rafforzare in montagna la presenza dei presidi socio-assistenziali mediante interventi di ristrutturazione e ampliamento su edifici pubblici dove l’erogazione dei servizi sarà assicurata da una convenzione fra Enti.
È una novità nelle politiche di sostegno del Psr 2014-2020: investire sul territorio rurale a partire dalla qualità della vita nelle aree montane, quelle cioè più fragili e a rischio di calo demografico. In questo senso un aiuto concreto arriva appunto dalla creazione di strutture polifunzionali socio-assistenziali e sanitarie per i residenti.

Un avviso pubblico unico (delibera della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna n. 1920/2016) pubblicato sul Burer del 29 novembre distribuirà risorse per complessivi 4.420.655 euro con un contributo in conto capitale pari al 100% della spesa ammissibile fino a un limite massimo di 500.000 euro. Ne potranno beneficiare i Comuni (singoli e associati), Aziende sanitarie ed Enti pubblici. Sono interessate le aree in zona D (“Aree rurali con problemi di sviluppo”), 103 comuni in totale in Emilia-Romagna.

Fra le spese ammissibili rientrano, ad esempio, le opere di ristrutturazione, risanamento conservativo, ampliamento, oltre all’adeguamento e al miglioramento delle aree di pertinenza degli immobili. Criteri preferenziali saranno l’integrazione socio-sanitaria, l’aggregazione di più comuni, il maggior numero di abitanti, servizi innovativi come la tele-assistenza e tele-medicina. Le domande devono essere presentate al Servizio Territoriale agricoltura, caccia e pesca competente entro il 21 aprile 2017.
Le domande vanno presentate utilizzando il Sistema Informativo Agrea (Siag) secondo le procedure indicate da Agrea e disponibili sul sito agrea.regione.emilia-romagna.it .