Banda ultralarga, la Regione destina 75 mln di euro di risorse europee

Aggiornamento del quadro sulla diffusione delle tecnologie di connessione a banda larga e ultralarga in Emilia-Romagna e dell’utilizzo dei servizi presenti. Programmazione congiunta, in vista di altre iniziative specifiche, per l’estensione della banda ultralarga e dei servizi disponibili. Analisi della domanda per identificare nuovi servizi erogabili e checkup digitale delle strategie presenti sul territorio per sviluppare l’Agenda digitale regionale, in coerenza con l’Agenda europea e quella italiana.

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Questi, in sintesi, i contenuti del nuovo Mou (Memorandum of Understanding), siglato da Telecom Italia, Lepida SpA e Regione Emilia-Romagna, e presentato alla stampa da Raffaele Donini, assessore Reti di infrastrutture materiali e immateriali e Agenda digitale, Roberto Opilio, direttore Operations di Telecom Italia, e Gianluca Mazzini, direttore generale di Lepida Spa.
Donini, in particolare, ha sottolineato l’intenzione della Regione di destinare nuove risorse, 75 milioni di euro dai fondi europei, per lo sviluppo telematico del territorio.

Cosa prevede l’accordo
Quello siglato oggi è il terzo accordo tra le parti, dopo quelli del 2010 e 2012, e parte dal presupposto che il digital divide a 2Mbps è stato superato grazie agli impegni e agli interventi previsti nei due MoU precedenti e, soprattutto, che l’Unione europea ha posto obiettivi ulteriori in termini di banda ultralarga con 30Mbps disponibili al 100% della popolazione e 100Mbps utilizzati dal 50% della popolazione.

Per questo il nuovo Mou, di durata triennale, pone un’attenzione prioritaria proprio alla banda ultralarga, e alla necessità per la pubblica amministrazione e gli operatori di telecomunicazioni di lavorare sempre più congiuntamente per realizzare lo sviluppo telematico del territorio. Viene posta grande attenzione sul capire a che punto si è arrivati con il checkup digitale, ma anche sulla creazione di strategie per sensibilizzare la domanda sulla necessità di banda ultralarga e sulle relative possibilità offerte.

Nell’ambito del primo Mou biennale firmato nel 2010, dedicato principalmente a costruire e condividere il quadro del digital divide in Emilia-Romagna, e a mettere in campo nuove iniziative per incrementare la disponibilità dei servizi di accesso a Internet a banda larga, sono state attivate 71 centrali con impatto su una popolazione potenziale di circa 80.000 cittadini, utilizzando investimenti sia della pubblica amministrazione nella parte infrastrutturale che di Telecom Italia nelle centrali.

Dal 2012 è stato siglato il secondo accordo, questa volta con estensione triennale; sono state attivate 94 centrali con impatto su una popolazione potenziale di circa 120.000 cittadini, sempre con investimenti della pubblica amministrazione e di Telecom Italia, con ruoli e azioni ben distinte e chiare. Il secondo MoU ha posto attenzione anche alle allora tecnologie emergenti mobili quali LTE, all’analisi della situazione nelle aree industriali, e ha messo a punto e rafforzato una metodologia di checkup digitale delle iniziative presenti in Regione.

Grazie ai due Mou c’è stata un’attivazione complessiva di 165 centrali, e l’abilitazione per una popolazione potenziale di circa 200.000 cittadini. Tutto questo è stato possibile con la realizzazione di circa 400 chilometri di fibre ottiche in disponibilità della pubblica amministrazione. Va ricordato che le centrali di Telecom Italia attivate sono a disposizione di tutti gli operatori di telecomunicazioni e che le fibre messe a disposizione dalla pubblica amministrazione hanno visto la selezione di Telecom Italia mediante una manifestazione di interesse aperta a tutti gli operatori.