Autismo, in Commissione Sanità regionale gli impegni per rafforzare i percorsi di diagnosi e presa in carico

I consiglieri reggiani di maggioranza: “Nel 2022, 91 nuove diagnosi in provincia di Reggio Emilia”

Con il nuovo Programma Regionale Integrato Autismo 2023-2027 (PRIA), la Regione punta a diagnosi sempre più tempestive e progetti personalizzati di cura. “Un obiettivo che va raggiunto grazie all’integrazione dei servizi offerti sul piano sanitario, scolastico e di welfare. Negli ultimi anni in Emilia-Romagna stiamo facendo progressi importanti, in un campo che sicuramente presenta sfide quotidiane e in cui il margine di miglioramento è sempre evidente” sottolineano i consiglieri Ottavia Soncini, Federico Amico, Stefania Bondavalli, Andrea Costa e Roberta Mori a margine della seduta della commissione Sanità durante la quale si è votata una risoluzione proposta da tutti i gruppi di maggioranza che intende integrare gli obiettivi del nuovo Pria, di recente approvato dalla Giunta.

“Nella nostra provincia, nel 2022, sono state 91 le nuove diagnosi. Di queste, oltre la metà nei primi tre anni di vita. Un segno di come sul piano delle diagnosi, si stia lavorando per agire tempestivamente”.

Per i casi in età evolutiva la valutazione diagnostica avviene su richiesta del pediatra di libera scelta o del medico di medicina generale. In alternativa, su richiesta del referente clinico della NPIA che segue il minore seguito per altre problematiche. Viene data una prima risposta alla richiesta del pediatra o del medico entro 30 giorni e, come da indicazione PRIA, di effettuare la precisazione della diagnosi clinica entro tre mesi dall’invio ai servizi specialistici per i disturbi dello spettro autistico.

“La valutazione diagnostica avviene in media entro tre mesi dalla richiesta, con maggiore tempestività per i casi 0-3 anni. – sottolineano i consiglieri che richiamano gli impegni approvati in Commissione – Dal 2019 si è intensificato il raccordo già esistente tra i pediatri di libera scelta e i servizi di NPIA. Noi chiediamo che si prosegua con determinazione su questa strada, intensificando anche i rapporti tra i servizi sanitari e quelli educativi e scolastici. Prima viene effettuata la diagnosi, più efficaci sono le terapie e i percorsi personalizzati da individuare. Anche per questo, come consiglieri regionali di maggioranza, con la risoluzione che abbiamo proposto e approvato, impegniamo la Giunta ad intraprendere ogni azione utile, anche nell’interlocuzione con il legislatore statale e il Governo, per garantire una dotazione di organico adeguata, sia dal punto di vista numerico che delle professionalità e competenze necessarie, sia nelle neuropsichiatrie infantili che nei dipartimenti di salute mentale, per favorire la diagnosi precoce e la tempestiva presa in carico, eliminando i limiti al tetto di spesa per l’assunzione del personale. Molte delle nostre richieste sono il frutto del costante confronto con le famiglie e le associazioni emiliano-romagnole, il cui feedback prezioso in merito alle criticità e opportunità è un elemento fondamentale per l’organizzazione e gestione dei servizi per i disturbi dello spettro autistico”.