Pochi minuti dopo la mezzanotte una lanterna giapponese si è librata nel cielo sopra Palazzo da Mosto a simboleggiare la nuova vita dell’artista, Angelo Davoli, morto il 6 settembre 2014, il giorno prima del suo 54esimo compleanno.
Mentre la scritta “Siamo tutti sotto lo stesso cielo” compariva sul lungo telo (21 metri) in pvc installato nel cortile della sede della Fondazione Manodori a riprodurre uno dei bellissimi cieli di Davoli, a lasciare andare la piccola luce, nell’ambito della performance di danza di Valerio Longo, è stata proprio Cristina Bolognesi, moglie e assistente dell’artista e attuale presidente dell’Archivio dedicato a Davoli: “Era molto giusto che io lo facessi – commenterà poi – Per quello che la cultura giapponese ha voluto dire nella poetica di Angelo”.
Questo a conclusione della serata di vernissage della mostra ora allestita nello storico e pregevole edificio: 22 stanze che ospiteranno dipinti, bozzetti, sculture, foto, video, scenografie e scritti fino al 4 ottobre. Domenica sera una lunga fila di persone si è snodata attorno alla bella sede di recente restaurata.
«Le abbiamo contate fino alla 516esima – racconta la Bolognesi, tradendo ancora tutta l’emozione – poi abbiamo lasciato che entrassero senza più contarli. Erano davvero tantissimi e siamo molto soddisfatti di come sia andata la serata, considerando che tutto è avvenuto proprio con queste date, il 6 settembre, primo anniversario dalla scomparsa di Angelo, e oggi (7 settembre, ndr) che sarebbe stato il suo compleanno. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la collaborazione dei tanti che hanno dato l’anima perché ciò avvenisse e che ora ringrazio con tutto il cuore».
(La Gazzetta di Reggio)