“Vaccinarsi vuol dire proteggere tutti”

Oggi sulla Gazzetta di Reggio ho provato a spiegare perchè dobbiamo vaccinarci tutti e perchè dobbiamo farlo al più presto.

I danni delle mancate vaccinazioni non possono ricadere sull’intera società, è una questione pubblica prima ancora che individuale, i non vaccinati per scelta rifiutano di assumere una misura di salute pubblica necessaria a tenere l’emergenza sotto controllo e ignorano la necessità di garantire l’equilibrio al sistema sanitario nazionale, vero architrave democratico e delle libertà individuali.Implementare la percentuale di vaccinati (oggi in Italia 28 milioni di persone pari al 47.4% della popolazione) e allargare l’uso del pass vaccinale sono due imperativi categorici per recuperare le nostre piene libertà. La variante Delta corre senza sosta e occorre agire in fretta, per evitare nuove chiusure, nuove quarantene, nuove saturazioni degli ospedali, nuovi ritardi nelle altre prestazioni sanitarie. In questo quadro critico è necessario vincolare le professioni a contatto con soggetti deboli (ragazzi, ragazze, bambine e bambini, ricoverati, persone inferme) alla vaccinazione, è una misura di rispetto sociale generale: su scuola e sanità la società ha il diritto di intervenire. Sono beni primari che vanno difesi, la Carta con gli articoli 16 e 32 ci consegna un solido riferimento normativo, la scienza ci offre i vaccini di nuova generazione che i dati raccolti ci dicono che funzionano e che sono molto più sicuri di qualsiasi altro vaccino utilizzato sino a oggi. Difenderli significa difendere i principali gangli di libertà e occorre erigere un muro di difesa, un muro che non può avere altri mattoni che i vaccini autorizzati.Tenuto conto dei risultati molto preoccupanti della didattica a distanza, la scuola deve tornare in presenza. Per evitare nuove chiusure non rimane altro che generare l’immunità di gregge in ogni classe, per dirla con Antonello Giannelli, Presidente Associazione nazionale presidi e diventa prioritario estendere l’uso del green pass per l’ingresso nelle scuole, con una forte azione di persuasione per completare l’immunizzazione del personale della scuola (a oggi risulta immunizzato il 75%) e, in extrema ratio, prevedere l’obbligo vaccinale. Green pass che in caso di recrudescenza pandemica non può non includere anche gli studenti delle secondarie. Le raccomandazioni delle istituzioni sanitarie e scientifiche internazionali sono rivolte anche ai ragazzi a partire dai 12 anni, ritardi, rinvii e reticenze immotivate possono rivelarsi oltremodo dannose e appare non rinviabile una diffusa campagna di sensibilizzazione, con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e delle agenzie educative. L’obiettivo non negoziabile è la riapertura in presenza delle scuole, chiusure e didattica a distanza sono le vere riduzioni della libertà, sia attuali che future, dei nostri giovani.Le condizioni di sicurezza vanno garantite nelle strutture sanitarie e in generale nei luoghi pubblici frequentati da persone fragili, a fronte di un virus che continua a circolare con alta pervasività: se sono ricoverato in un ospedale, se ho un parente in una casa protetta come faccio a sapere se il medico che mi visita e l’operatore sanitario che assiste l’anziano sono no-vax? La società ha il diritto/dovere di proibire a un medico non vaccinato di esercitare la propria professione e/o di informare il paziente. Se un bimbo è immunodepresso può evitare di entrare in contatto con un insegnate no-vax? Un insegnante non vaccinato è un pericolo innanzitutto per gli studenti più deboli. Ormai è ampiamente noto, qualsiasi misura di contenimento e prevenzione non blocca completamente i contagi, ritornare ad un lockdown è impensabile, la vera sfida dei prossimi mesi è quella di mettere in sicurezza gli ospedali, le case protette, gli ambulatori medici, i centri diurni, le scuole e più in generale tutti i luoghi frequentati da fragili, immunodepressi e persone che non possono essere vaccinate. Per questo è indispensabile far crescere la percentuale degli immunizzati, non è libertà voltarsi da un’altra parte, non è libertà sentirsi esonerati e credere che ci penserà qualcun altro a vaccinarsi.La società può e deve impedire le esternalità negative di chi potrebbe danneggiare gli altri, la società deve richiamare i singoli a atti di responsabilità civile che servono a fermare l’emorragia di vite e di libertà.Vaccinarsi significa avere a cuore la propria salute e avere a cuore la salute degli altri, apartire dai più deboli e dai più fragili.