Turismo, ecco il progetto di riforma dell’organizzazione turistica regionale

La Giunta regionale ha approvato il progetto di legge che riforma la disciplina dell’organizzazione turistica regionale (in sostituzione della legge 7/98). Il testo di legge definisce le attività della Regione e l’esercizio delle funzioni degli enti locali territoriali e gli organismi interessati. Obiettivo è dare una risposta alle mutazioni del mercato nazionale ed internazionale e contribuire a rilanciare il settore turistico come uno degli asset primari dello sviluppo economico regionale. La riforma, dopo il parere favorevole del Cal, sarà discussa in Assemblea legislativa. Il presidente Bonaccini: “La nuova legge è frutto di un grande lavoro di squadra con i territori e i soggetti interessati al turismo. Così creiamo le condizioni per aumentare la competitività dell’intera regione”. L’assessore Corsini: “Mettiamo al centro i territori e i nostri grandi prodotti di eccellenza per rispondere alla sfida di un turismo che cambia”.

costa7

Dalla promozione del prodotto turistico alla valorizzazione di un mix fra destinazioni e prodotti di eccellenza dell’Emilia-Romagna. La Giunta regionale ha approvato il progetto di legge che riforma la disciplina dell’organizzazione turistica regionale (in sostituzione della legge 7/98).

Il testo di legge definisce le attività della Regione e l’esercizio delle funzioni conferite agli enti locali territoriali e agli altri organismi interessati allo sviluppo del turismo. La riforma del sistema di governance turistica vuole dare una risposta alle mutazioni del mercato nazionale ed internazionale e contribuire a rilanciare il settore turistico come uno degli asset primari dello sviluppo economico dell’Emilia Romagna.

La riforma ha avuto ieri il parere favorevole del Cal e sarà discussa in Assemblea legislativa. Parte, quindi, dalla considerazione dell’evoluzione del mercato turistico, della rapida trasformazione delle modalità di acquisire conoscenze e informazioni e del nuovo modo di viaggiare che ha portato le persone – siano residenti in Italia, in Europa o provenienti da Paesi lontani – a cercare in maniera sempre più assidua non solo “luoghi” da conoscere ma anche “esperienze” da vivere.

Per questo motivo il nuovo ordinamento, mantenendo fede ad alcuni fattori base della normativa previgente – soprattutto il sistema di cooperazione tra pubblico e privato – parte dai territori e dalle loro proposte per disegnare un nuovo modo di approccio ai mercati nazionali e internazionali e ai potenziali ospiti. Protagonista della definizione delle politiche turistiche è l’ambito territoriale di area vasta (le “destinazioni turistiche”) che definirà i prodotti e le offerte sulle quali investire i fondi per la promo-commercializzazione, in stretta collaborazione tra gli enti locali e le aggregazioni private che si occupano di turismo.

Il testo mantiene alla Regione la programmazione e il coordinamento delle attività e iniziative per il turismo (attraverso atti d’indirizzo e linee guida). È confermato il ruolo strategico di Apt nella promo-commercializzazione, cui si aggiunge il coordinamento di progetti su prodotti di particolare rilevanza per l’Emilia-Romagna.

La concertazione fra i soggetti istituzionali pubblici e privati del settore turistico avviene, a livello regionale, all’interno di una Cabina di regia che coinvolgerà anche l’assessorato Trasporti, che è di importanza strategica.

A livello locale le “destinazioni turistiche” di area vasta definiscono le strategie di sviluppo, di concerto con le rappresentanze dell’imprenditoria turistica private.