“In Emilia Romagna abbiamo numeri molto alti, sia di richiesta di partecipazione al Servizio civile che di avviamento di progetti di Servizio civile. Questo è dovuto alla diffusione del capitale sociale della nostra Regione, il famoso spirito civico che si misura con il numero di persone che svolgono attività di volontariato e che si impegnano in attività di partecipazione pubblica. I giovani sono interessati a mobilitarsi, a impegnarsi per gli altri, al di fuori degli stereotipi. Negli ultimi 3 anni emerge inoltre in modo limpido un dato: il Servizio civile è stato svolto in maniera prevalente dalle donne (60% del totale) che dimostrano voglia di partecipare anche alla vita politica”.
Tale piano è rivolto ai giovani, dai 18 ai 29 anni, italiani e stranieri, che desiderano mettersi in gioco grazie ad una esperienza di solidarietà, servizio e aiuto in diversi settori. Il settore prioritario rimane l’assistenza sociale nelle sue varie forme, accompagnamento ai bambini, anziani, assistenza alle persone disabili (54%). In secondo luogo quello svolto in enti e progetti per educazione e produzione culturale (30%). Il settore “tutela del patrimonio artistico” ricopre l’11%, l’ambiente l’1%, la Protezione civile lo 0,5%.
“La Regione”, spiega Soncini, “investiva 500 mila euro l’anno, una cifra rivelatasi inadeguata a fronte del notevole aumento delle richieste. Per questo motivo già nel 2015 quella cifra è stata aumentata del 20%, arrivando a 600 mila euro; un passo avanti ma ancora molto al di sotto delle domande. Tale fondo regionale di 600 mila euro non verrà ridotto nei prossimi tre anni; si dovrà invece investire sempre di più nei giovani, mi auguro su progetti co-finanziati con il privato, le fondazioni o le Università”.
Le domande di partecipazione pervenute, infatti, se erano 83 nel 2004, sono diventate 881 nel 2015. È cresciuto in maniera considerevole anche il numero degli enti accreditati per il SCR: erano 37, ora sono 75. I posti di SCR avviati nel 2004 sono stati 39, nel 2015 invece 178. Nel complesso, i posti di SCR avviati dal 2004 ad oggi sono stati 1733, numero che comprende i progetti di Servizio civile Garanzia giovani avviati fra il 2014 e il 2015. Sono 13715 i giovani che hanno svolto attività di Servizio civile nazionale dal 2005 al 2015 in Regione, raggiungendo la cifra complessiva di 15448.
“Più di 15 mila giovani ragazzi e ragazze impegnati sul nostro territorio sono una cifra davvero considerevole. Questo piano”, continua Soncini, “aiuta a risponde ad una serie di esigenze: è anche sempre bene confrontarsi e armonizzarsi rispetto a quello che altre Regioni stanno facendo. Obiettivo fondamentale è quello di garantire trasparenza ai cittadini e certezza sui soldi pubblici che investiamo nelle esperienze di SCR, esperienze che si svolgono accanto a quelle del Servizio civile nazionale”.
Le opportunità dunque riguarderanno sia il servizio civile regionale, per giovani dai 18 ai 29 anni, ai quali verrà chiesto un impegno che potrà variare in base al progetto scelto tra i 6 e gli 11 mesi e per 15-20-25 ore settimanali, con il riconoscimento di un assegno, rispettivamente di 217, 288 e 360 euro mensili, sia il servizio civile nazionale, per giovani dai 18 ai 28 anni (impegno chiesto, nell’arco di 12 mesi, di 1.400 ore complessive con il riconoscimento di un assegno mensile di 433, 80 euro).
“L’assegno corrisposto”, spiega Soncini, “rappresenta un incentivo alla partecipazione. Col servizio civile non si vende lavoro, si offre una opportunità di conoscenza del mondo di dentro spendibile al di fuori. Una crescita costituisce la base di impianto di professionalità elevate da offrire poi alla società tutta e al mondo del lavoro”.
“Conto nel fatto”, conclude Soncini, “che questo nuovo programma triennale regionale consenta progetti sempre più qualificati, integrati sul territorio e soprattutto numerosi, per dare ai giovani l’opportunità di sperimentarsi sulla cittadinanza “di azione”. Si pensi al contributo positivo dei giovani del SCR durante il periodo post-sisma. Contiamo, inoltre prenda corpo la sfida lanciata dal Governo nell’ambito della riforma del Terzo settore, che mira a rafforzare e rilanciare il Servizio civile, fino a istituire nel 2017 il Servizio civile universale, con 100 mila giovani all’anno impegnati in attività solidali”.