Sono 593 i progetti già approvati dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Fondo sociale europeo, per un totale di risorse stanziate di oltre 119 milioni di euro e impegnate per oltre 114 milioni, pari al 15% dell’intera dotazione del Programma operativo regionale. Quasi il 70% delle risorse già impegnate è concentrato sul primo Asse, “Occupazione”, che ha una dotazione di oltre il 62% del Por. I progetti avviati – percorsi formativi, tirocini, servizi di accompagnamento al lavoro – sono579, il 90% di quelle approvati, dei quali 25 risultano già conclusi a fine aprile. I partecipanti che hanno avuto accesso ad un intervento sono 13.797, il 38% donne.
Sono alcuni dei dati (aggiornati al 16 maggio scorso) presentati dalla Regione Emilia-Romagna al Comitato di Sorveglianza del Fondo sociale europeo, l’organismo previsto dai regolamenti comunitari con il compito di accertare la qualità e l’efficacia dell’attuazione del Programma operativo regionale, presieduto dall’assessore Patrizio Bianchi e composto da Angela Guarino, della Direzione generale Occupazione, Affari sociali e inclusione della Commissione europea, Monica Lippolis, del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, e Federico Amedeo Lasco, dell’Agenzia per la Coesione territoriale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Approvato dalla Commissione europea il 12 dicembre 2014, tra i primi in Italia, il Programma Fse 2014-2020 dellaRegione Emilia-Romagna ha una dotazione di 786 milioni di euro (di cui 275,2 proveniente dallo Stato e 117,9 dal bilancio regionale).
La Regione Emilia-Romagna nella programmazione 2014-2020 intende continuare a svolgere un ruolo di primo piano in Italia e in Europa rispetto alla gestione dei fondi comunitari, cogliendo le sfide che l’integrazione europea e gli anni di crisi passati pongono alla società regionale.
La strategia di programmazione del Fse è stata delineata, attraverso un percorso di confronto con istituzioni e parti socialidel territorio, a partire dal sistema “ER Educazione Ricerca Emilia-Romagna”, l’infrastruttura formativa regionale che risponde a due obiettivi prioritari: garantire a tutti i cittadini pari diritti di acquisire conoscenze e competenze ampie e innovative e di crescere e lavorare esprimendo al meglio potenzialità, intelligenza, creatività e talento per generare condizioni di più stretta relazione fra offerta formativa e fabbisogni di crescita e qualificazione del capitale umano.
A partire da tale disegno unitario, l’Emilia-Romagna intende agire su più fronti per qualificare il sistema formativo regionale in tutti i suoi segmenti – aumentando il numero dei giovani in possesso almeno di una qualifica professionale e delle persone in possesso di un titolo universitario o equivalente – e rafforzare l’interazione tra sistema educativo-formativo e imprese, affrontare l’emergenza occupazionale con misure per il riposizionamento delle imprese in crisi e il rafforzamento delle competenze dei lavoratori, rispondere ai fabbisogni di conoscenze necessarie all’innovazione e all’internazionalizzazione, aprire il sistema educativo e formativo a una dimensione internazionale, promuovere la formazione e il lavoro come mezzo per contrastare marginalità ed esclusione sociale e qualificare i servizi per l’impiego.
Tre gli obiettivi tematici in cui si articola il nuovo programma: occupazione (promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori – risorse: 490.620.110di euro – 62,4% delle risorse complessive),inclusione sociale e lotta contro la povertà (promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione – risorse: 157.250.038 euro – 20% delle risorse complessive), istruzione e formazione (investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l’apprendimento permanente – risorse: 108.502.524 euro – 13,8% delle risorse complessive).
Per massimizzare le ricadute degli interventi realizzati con i fondi europei sul territorio, la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, in coerenza con le raccomandazioni della Commissione europea – ha scelto per il 2014-2020 di rafforzare la propria capacità di programmare in modo convergente le risorse del Fse e degli altri fondi di cui è Autorità di gestione (Fesr fondo europeo di sviluppo regionale e Fears fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) attraverso una nuova generazione di politiche pubbliche integrate. Con questo obiettivo, la Regione ha sottoscritto a luglio scorso con tutte le componenti della società regionale il Patto per il lavoro, un documento strategico per condividere le linee di azione per il rilancio dell’occupazione e per generare un nuovo sviluppo e una nuova coesione sociale, che è stato presentato al Comitato di Sorveglianza come buona pratica nazionale ed europea.