Da Rete e Osea la nuova Asp “Reggio Emilia – Città delle persone”: opportunità e rischi di un’operazione storica

Nasce una esperienza innovativa e coraggiosa intrapresa dall’amministrazione comunale di Reggio Emilia su indicazione della legge regionale n.12 del 2013. Apprezzo l’ordine del giorno presentato dai Consiglieri comunali Maura Manghi e Daniele Marchi: qui una loro riflessione, che ampiamente condivido.

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Il consiglio comunale di Reggio ha deliberato sul progetto di fusione delle due aziende di servizi alla persona (Asp) del distretto di Reggio, ovvero Reggio Emilia Terza Età – Rete e Osea – Opere di Servizi Educativi e Assistenziali.

La nuova Asp “Reggio Emilia – Città delle persone” si occuperà di minori, disabili e anziani diventando uno dei più importanti soggetti del sistema di welfare locale, arrivando a un valore della produzione di circa 34 milioni di euro e circa 700 dipendenti.

I numeri contano. Non v’é dubbio. E la ratio della legge regionale n. 12 del 2013, che prevede questi processi di aggregazione, è una ratio sostanzialmente numerica che conduce a una razionalizzazione amministrativa volta al contenimento della spesa pubblica.

Un percorso quindi frutto non tanto di una scelta politica di questa amministrazione, ma di un solco normativo nel quale anche il nostro Comune deve collocarsi. Un atto dovuto, ma un atto con un impatto significativo per la nostra comunità e, quindi, un atto che va accompagnato con attenzione e consapevolezza.

Un’operazione storica, che segnerà il mandato di questa amministrazione e la vita della nostra città. Non nascondiamo preoccupazioni e perplessità. Che un ente pubblico di queste dimensioni riesca a produrre maggiori efficienze gestionali e amministrative è una scommessa tutta da vincere.

Di base le possibilità ci sono: acquisti, forniture, mezzi etc… sono voci razionalizzabili, così come alcuni costi della struttura amministrativa. Ma viste le finalità socio-assistenziali ed educative del nuovo soggetto sarebbe auspicabile vedere ogni euro risparmiato reinvestito per migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi erogati.

Non c’è dubbio che si tratta di fondere due realtà molto diverse tra loro per storia, tipologia di servizi e cultura organizzativa.

Nei servizi alla persona è sempre più chiaro come sia la personalizzazione degli interventi a renderli appropriati, efficaci ed efficienti; questo è già difficile quando ci troviamo di fronte a enti che erogano servizi per la stessa tipologia di destinatari, immaginiamo come la cosa si possa complicare se un unico ente deve avere cura di minori, disabili e anziani.

Al di là dei passi societari che in questi mesi porteranno a un unico nuovo soggetto, sarà estremamente importante seguire e accompagnare quella che sarà la riorganizzazione dell’ente da cui misureremo la capacità di questo nuovo soggetto di essere realmente al servizio della comunità.

La centralità della persona, dei suoi bisogni, dei suoi desideri e aspettative dovrà essere il criterio di orientamento fondamentale per investimenti, politiche e scelte organizzative del nuovo soggetto. Per fare questo di fondamentale importanza sarà la formazione, costante e diffusa, per tutti gli operatori.

È indubbio, infine, che il governo di questo processo e di questa nuova realtà dovrà essere affidato a persone tra le più capaci della nostra comunità, affidandosi per la loro scelta esclusivamente a criteri di merito e competenza.

Come consiglieri comunali l’impegno sarà quello di accompagnare questo cammino vigilando, per quanto di nostra competenza, sui suoi sviluppi.

Daniele Marchi – consigliere comunale Pd
Maura Manghi – consigliere comunale Pd