Continua a scendere la disoccupazione in Emilia-Romagna: 7,1% nei primi nove mesi dell’anno, -0,4% rispetto a luglio

Continua a scendere la disoccupazione in Emilia-Romagna: nei primi nove mesi del 2016 è pari al 7,1%, -0,4% rispetto al 7,5% registrato a luglio. Nel terzo trimestre dell’anno gli occupati sono pari a 1.973.959, 47.280 in più rispetto allo stesso periodo del 2015: un +2,5% che riporta la situazione al di sopra del livello di occupazione pre-crisi (3^ trimestre 2008).

Le dinamiche di genere evidenziano poi un incremento dei posti di lavoro fortissimo per le donne (+39.500, +4,7%): va tenuto presente che nel terzo trimestre 2008, in concomitanza con l’avvio della crisi internazionale, le donne occupate nella regione erano 852mila e, a distanza di sei anni, sono 888mila, 36mila in più.

E’ quanto si ricava dall’analisi del mercato del lavoro in Emilia-Romagna sulla base dei dati diffusi oggi dall’Istat.

Il tasso di occupazione trimestrale è al 68,9%, 1,8 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2015: si tratta del valore più elevato tra tutte le regioni italiane ad esclusione del Trentino-Alto Adige (71%). La componente maschile ha un tasso pari al 75,9% (+0,9 punti percentuali), mentre quella femminile presenta una crescita maggiore e arriva al 62% (+2,7 punti percentuali).
Nel terzo trimestre 2016 le persone in cerca di lavoro sono 127,8mila, con una contrazione di 11.400 persone rispetto al terzo trimestre 2015 (-8,2%).

L’incremento dell’occupazione nel corso del terzo trimestre 2016 interessa principalmente il settore del terziario(+3,6% pari a 44.000 posti di lavoro rispetto al terzo trimestre del 2015).

Un segnale positivo, dopo due trimestri negativi sul versante occupazionale, arriva dall’industria in senso stretto ove si registra un aumento del 2%, pari a 11.000 occupati in più rispetto al terzo trimestre 2015, per un totale di 522mila occupati.
Si segnala poi una crescita dell’agricoltura (+9,8%), ancorché riferita ad un comparto di dimensioni contenute, che pesa il 4,0% sull’occupazione totale.
Il settore delle costruzioni, invece, dopo un recupero messo a segno solo nel primo trimestre dell’anno, si riallinea nel secondo e nel terzo al trend decrescente in atto negli ultimi anni.