Servizi di Aiuto per Persone con disabilità, interrogazione Pd

Ottavia Soncini, consigliera regionale del Pd e presidente della commissione Politiche per la salute e sociali e Marcella Zappaterra, capogruppo del Pd in Regione, portano all’attenzione della Giunta i servizi di aiuto alla persona per i cittadini con disabilità e chiedono, in un’interrogazione, qual è il bilancio di questo servizio.

Nell’interrogazione, domandano all’esecutivo regionale “quanti sono e come sono distribuiti sul territorio regionale i Servizi di aiuto personale e da chi vengono gestiti”. E ancora, “in che misura sono utilizzati per tali servizi i contributi previsti” dalla Legge regionale del 1997, “se sono ancora attivi i corsi di formazione previsti dalla deliberazione della Giunta del 1998 per coloro che prestano la loro opera all’interno dei Servizi alla persona e se è presente un report di verifica o altra forma di controllo e valutazione”.

Infine vogliono sapere “se esiste un monitoraggio regionale del loro operato e se è stata presentata la relazione sullo stato di attuazione delle politiche a favore delle persone con disabilità prevista dalla legge regionale, al fine di comprendere, attraverso i dati, quale ruolo avranno tali servizi nell’ambito del Nuovo Piano sociale e sanitario regionale” che – ricordano –  “è in via di definizione ed è uno strumento di programmazione essenziale, chiamato ora ad un ulteriore salto di qualità per riorientarlo ai nuovi bisogni emersi durante la pandemia, alle mutate esigenze di cura e presa in carico”.

Soncini spiega poi il perché di “una interrogazione sui Servizi di aiuto alla persona per le persone con disabilità”. “Analizzare il funzionamento e la gestione a livello regionale di questi servizi – sottolinea – significa fermarsi a riflettere e lavorare sullo stare bene insieme delle persone, da guardare nella loro unicità e non per la loro disabilità, costruendo luoghi e momenti di buona vita”. “Occorre ripartire – evidenzia la presidente della commissione – dal senso di comunità e dal problema dell’isolamento che questa pandemia ha acuito, mettendo al centro non un approccio prestazionale ma relazionale e di presa in carico” conclude Soncini.

L’Europa delle Persone | Giovedì 22 aprile ore 20.30

giovedì 22 aprile alle 20:30 parteciperò al tavolo organizzato dal Pd di Reggio Emilia dal titolo “NextGenerationEu: il prossimo futuro dipende da tutti noi. L’Europa delle persone”. Con me ci sarà l’europarlamentare Elisabetta Gualmini. A introdurre e coordinare l’incontro sarà Ilenia Malavasi, sindaca di Correggio. 

Per accedere all’evento basterà cliccare su questo link: https://meet.google.com/ims-nvfg-ikx

Il punto sulla ripartenza scolastica in Commissione regionale Scuola e Sanità

Marchetti e Soncini: “Riapertura in sicurezza e rapidità nel tracciamento sono le nostre priorità”

“Data la ripresa della scuola abbiamo voluto fare il punto e chiarire tanti aspetti sul nuovo protocollo che riguarda il mondo scolastico, il personale, i nostri studenti e le loro famiglie”. A dirlo sono le Presidenti Francesca Marchetti e Ottavia Soncini che questa mattina hanno svolto una seduta congiunta della Commissione Scuola e Sanità, insieme agli assessori Raffaele Donini e Paola Salomoni per fare il punto sulle le misure per garantire la sicurezza nelle scuole.

“La scuola deve partire in sicurezza – hanno affermato a margine della commissione Marchetti e Soncini –. La ripartenza del mondo scolastico, in presenza di ogni ordine e grado è un interesse strategico di tutto il Paese e l’obiettivo è il mantenimento della didattica in presenza sul quale serve mettere in campo tutte le iniziative necessarie a realizzarlo. Continuiamo a porre l’attenzione sulla messa in sicurezza e su tutti i dispositivi che garantiscano un lavoro e uno studio sicuro per personale scolastico e alunni. L’efficacia degli strumenti va ovviamente valutata con la CTS nonché dai referenti della cabina di regia sanitaria della nostra Regione, senza creare false aspettative. È importante proseguire il work in progress e la relazione interistituzionale con il Governo per programmare al meglio non solo il piano estivo ma trovarci pronti anche alle riprese di settembre. Le Regioni e i loro territori devono essere coinvolti dal Ministero in un dialogo che questa volta deve essere produttivo”.

Tra i temi toccati durante la seduta anche quello delle vaccinazioni del personale scolastico. “Il 70% degli insegnanti ad oggi risulta vaccinato anche grazie al contributo dei medici di medicina generale e continuiamo a ribadire la necessità di procedere celermente con la somministrazione della seconda dose e il completamento della campagna vaccinale rivolta al personale scolastico – proseguono –. Abbiamo colto con favore l’approvazione alla Camera, giovedì scorso, della mozione che impegna il governo sul fronte della riapertura delle scuole. Anche dalla Regione Emilia-Romagna rafforziamo la necessità di una rapidità nel tracciamento così come crediamo sia necessario attivare azioni che permettano non solo la ripresa della didattica in presenza al 100% ma anche il recupero degli apprendimenti, della socialità e del gap formativo in genere degli studenti, che come sappiamo hanno pagato un prezzo molto alto in questa pandemia sia nella sfera formativa che in quella emotiva e psicologica”.

Trasporto sociale, la Regione rassicura le consigliere Soncini e Rontini su agevolazioni al Terzo Settore

Soncini e Rontini (Pd): “Avevamo presentato un’interrogazione per sostenere associazioni e organizzazioni di volontariato che fanno trasporto sociale, la Giunta valuterà nuove misure” 

“Agevolazioni per la sosta a pagamento, libero accesso alle ZTL oltre, possibilmente, alla riduzione o esenzione della tassa automobilistica per i veicoli di associazioni di volontariato e onlus destinati al cosiddetto trasporto sociale. Le abbiamo chieste con un’interrogazione alla Giunta della Regione Emilia-Romagna e ora, la risposta dell’Assessore al Bilancio Paolo Calvano ci conferma la bontà delle nostre proposte” lo affermano le consigliere regionali Pd Ottavia Soncini e Manuela Rontini, Presidenti rispettivamente delle Commissioni Politiche per la Salute e Sociali e Politiche Economiche. 

“Considerato il grande apporto offerto da queste realtà alla comunità e alle singole persone con disabilità o fragilità, soprattutto in questo difficile periodo segnato dalla pandemia, ci è sembrato opportuno accogliere le loro richieste. L’Assessore Calvano riconosce che in prospettiva sarà possibile adottare politiche fiscali regionali che valorizzino ulteriormente queste esperienze, confermando la costante attenzione della Regione Emilia-Romagna al terzo settore che, da anni, si concretizza in politiche di sostegno economico” riportano le consigliere democratiche. 

“È già stata avviata una prima verifica dell’impatto economico della riduzione o esenzione del bollo e della sua sostenibilità a livello di bilancio regionale. Sicuramente questa apertura è un ottimo segnale considerando che la pandemia e il difficile contesto socio-economico attuale impongono scelte non facili. – sottolineano Soncini e Rontini – Per quanto riguarda l’esenzione del pagamento del parcheggio nelle strisce blu e il libero accesso alle zone Ztl per i veicoli utilizzati per il trasporto sociale, è già stata aperta un’interlocuzione con Anci, così come sollecitato nell’interrogazione. Riteniamo che il confronto tra Regione ed enti locali sia sempre lo strumento ideale che può portare a soluzioni ragionate e fattibili. Ragioniamo in un’ottica di sinergia positiva di ascolto delle richieste che provengono dai cittadini, di cui noi consiglieri regionali possiamo farci portavoce”. 

Persone con disabilità, nelle Commissioni congiunte Welfare, Lavoro e Parità le esperienze innovative sull’inclusione sociale e lavorativa delle persone più fragili in Emilia-Romagna

I Presidenti delle Commissioni Welfare, Lavoro e Parità Ottavia Soncini (Pd), Francesca Marchetti (Pd)  e Federico Amico (Erc) commentano: “Emilia-Romagna laboratorio di innovazione e diritti. Per l’inclusione approccio a 360 gradi”

Le Commissioni regionali Politiche per la Salute e sociali, Lavoro e Parità si sono riunite nella mattina di lunedì 22 marzo per ascoltare numerose testimonianze da amministratori locali ed esponenti del Terzo Settore in tema di inclusione delle persone con disabilità.

“Abbiamo voluto convocare una commissione congiunta perché le politiche per l’inclusione sociale e lavorativa delle persone più fragili e delle persone con disabilità, vanno affrontate in ottica multisettoriale” affermano i Presidenti delle Commissioni Ottavia Soncini, Francesca Marchetti e Federico Amico.

“Le città e i territori sono laboratori privilegiati di innovazione e diritti. Lo ha ben dimostrato l’intervento dell’Assessora Annalisa Rabitti, che ha portato all’attenzione dei consiglieri e delle consigliere le buone pratiche di Reggio Emilia. Le testimonianze presentate dimostrano come comuni e Terzo Settore in Emilia-Romagna abbiano sviluppato esperienze diffuse e capillari, grandi e piccole, che coinvolgono anche l’intera comunità e arricchiscono la coesione sociale, l’equità e il benessere di tutti – afferma Soncini, che aggiunge – La strada dell’inclusione è ancora lunga, serve rimuovere paure e indifferenze, per garantire in ogni ambito della vita quotidiana attenzione alla persona nella sua globalità e non frammenti di esistenza. I passi avanti da fare per promuovere la cultura della persona e il valore delle diversità sono tanti. Serve aumentare la collaborazione tra famiglie, pubblico e private e migliorare i diversi passaggi durante tutta la vita delle persone con disabilità: dall’infanzia all’età adulta. L’Emilia-Romagna, attraverso le istituzioni pubbliche e con l’aiuto della società civile e del terzo settore, può diventare sempre di più una regione accessibile per tutti”.

“Oggi è stata una importante mattinata di confronto in Regione Emilia-Romagna. Abbiamo potuto ascoltare in una seduta congiunta delle Commissioni Salute, Parità e Scuola sul tema dell’inclusione delle persone con disabilità. – afferma Marchetti, che aggiunge – Durante la commissione sono state presentate diverse esperienze che provengono dai nostri territori a sostegno dei diritti e dell’inclusione sociale e lavorativa delle persone più fragili. Confrontarci su questi temi è fondamentale, non solo per il momento di emergenza sanitaria e sociale che stiamo attraversando, ma soprattutto perché vogliamo riflettere su un nuovo alfabeto per l’inclusione per la realizzazione del progetto di vita delle persone più fragili aggiornando gli strumenti ma soprattutto ridefinendo l’approccio nell’ambito delle politiche della disabilità. Il nostro obiettivo è quello di un’Emilia-Romagna accessibile e a misura di tutti”.

“I progetti di inclusività presentati questa mattina in Commissione sono caratterizzati da un approccio a 360 gradi, che tiene in considerazione i bisogni e i desideri delle persone più fragili e con disabilità, da considerare sempre in forma plurale. – commenta Amico, che sottolinea – È fondamentale oggi affrontare temi come quello della vita autonoma delle persone, qualunque sia il loro stato di disabilità. Ci sono molti progetti, servizi e azioni in campo sui nostri territori che hanno bisogno di trovare una visione complessiva e trasversale, a cominciare dall’audizione di oggi. Partendo da questi esempi concreti dobbiamo portare la questione all’attenzione dell’intera comunità regionale, perché è sempre dietro l’angolo il rischio di infantilizzare la disabilità, così come la difficoltà di definire orizzonti che non siano esclusivamente quelli dei bisogni. Dobbiamo mettere i desideri e gli affetti di queste persone al centro del nostro ragionamento politico e amministrativo, per dare un contributo diverso in termini di progetti, servizi e attività da svolgere”.

“Vediamo la luce, ma il Governo poteva fare meglio”

Oggi sulla Gazzetta di Reggio trovate l’intervento che ho scritto insieme ad Annalisa Rabitti sulla campagna vaccinale per le persone con disabilità.

“Vediamo la luce, ma il Governo poteva fare meglio”

Non si poteva aspettare ancora a lungo: finalmente vengono vaccinate le persone fragili.Sono tanti i famigliari che in questi mesi ci hanno scritto delusi perché non erano stati contattati per la somministrazione del vaccino ai figli con disabilità. Una richiesta sacrosanta.La scelta fatta dal piano vaccini nazionale di vaccinare per primi operatori sanitari e socio-sanitari e ospiti delle CRA si è rivelata corretta, abbiamo reso le strutture sanitarie ospedaliere e territoriali Covid free e ora i professionisti sono immuni e possono continuare a combattere contro il covid.Ma perché prima gli insegnanti delle persone fragili, ci è stato chiesto?La gestione rispetto alla somministrazione del vaccino Astrazeneca è stata l’origine di alcune scelte oggi discutibili.Aifa e comitato tecnico scientifico nazionale inizialmente erano contrari alla somministrazione di questo vaccino agli over 55 e alle persone con patologie. Dopo poco tempo si è dato il via libera prima alla possibilità di somministrazione fino ai 65 anni e ora anche oltre i 65 anni. Questo ha fatto saltare tutto l’ordine delle priorità che era stato definito rispetto ad età e patologie, d’altra parte non si potevano lasciare i vaccini nel frigo. Si sono così creati percorsi paralleli, un esempio è quello degli insegnanti vaccinati prima delle persone con patologie. Però la luce ora si vede. In Regione Emilia-Romagna e Lazio le vaccinazioni alle persone disabili sono partite, in altre regioni si sono fatte altre scelte. Un quadro frammentato e disomogeneo che non tiene conto della difficoltà in cui vivono le persone vulnerabili e i loro cari. Il Governo avrebbe dovuto fare di più. La titolarità della legge 104 poteva essere, fin da subito, un criterio facilmente disponibile per individuare le persone in stato di fragilità. A ciò si aggiunge che non era stata data una priorità ai caregiver conviventi delle persone con disabilità, se non in riferimento solo ad alcune specifiche patologie, nonostante si tratti sempre di persone per le quali sono riscontrabili le stesse necessità di protezione individuate per il personale delle CRA. La Regione Emilia-Romagna aveva fatto esplicita richiesta. È notizia di queste ore che nell’aggiornamento del piano nazionale sia prevista l’estensione della vaccinazione alle persone con disabilità gravi, ai sensi della legge 104, ai loro caregiver e ai famigliari conviventi. Ora sarà importante la sollecitudine nell’attuazione e nell’organizzazione di quanto previsto.A che punto siamo noi? Nei prossimi giorni l’Ausl di Reggio Emilia contatterà tutte le persone di età compresa tra i 18 e 65 anni in carico ai servizi e non collocate in struttura, per le quali la campagna vaccinale sta volgendo al termine. Le persone e i famigliari da tempo aspettavano risposte sulla vaccinazione delle persone fragili verso le quali la nostra Regione, le istituzioni tutte e la sanità vogliono riservare la massima attenzione come è giusto e doveroso che sia.Sono persone troppo spesso lasciate sole durante la pandemia, con i famigliari non sempre sostenuti e un confinamento dentro le quattro mura domestiche ancora più difficile. Poter ricominciare a condividere in sicurezza progetti, senso, futuro e relazioni con gli altri, poter ricominciare a toccare con mano il diritto ai piccoli desideri per chi maggiormente si è dovuto isolare in questi mesi è un passo avanti notevole, un segno che mette in pratica la “centralità della persona”. Lo Stato deve proteggere coloro che sussurrano in un mondo che grida, non basta che le persone con disabilità siano prese in carico soprattutto dal punto di vista delle loro necessità sanitarie e socio-assistenziali. A Reggio Emilia con il progetto “Reggio Emilia Città Senza Barriere” la sensibilità e l’attenzione a certi temi crediamo che sia cambiata, e pensiamo anche alle tante attività delle fondazioni del terzo settore, delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale che in modo capillare hanno continuato a garantire supporto alle persone con disabilità anche in pandemia. Una battaglia quotidiana che non deve fermarsi. Ora occorre avanzare sul modo di affrontare il tema della disabilità anche a livello regionale, occorre raccogliere le migliori innovazioni sui diritti avute a livello locale e portarle ad un livello più alto. C’è un’unica lezione da apprendere: non esiste un prima e un dopo, dobbiamo pensare al domani mentre affrontiamo l’oggi. E nel pensarlo mettere al centro le persone, soprattutto le più fragili.”

Ottavia Soncini – Presidente Commissione Politiche per la salute e Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna

Annalisa Rabitti – Assessora cultura, pari opportunità, città senza barriere del Comune di Reggio Emilia

Autismo: aumentano i fondi e la capacità di diagnosi precoce del disturbo

Presentata in Commissione Sanità la relazione sul Programma regionale per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico. La presidente della Commissione Ottavia Soncini ‘ Il nostro impegno per incrementare l’inserimento per l’età adulta, per dare risposte concrete ai giovani adulti e alle tante famiglie e alle associazioni alle quali siamo vicini.’

Autismo, incrementato dal 2019 di 2 milioni di euro il finanziamento regionale per i bambini da 0 a 6 anni, che si aggiungono al milione e mezzo con il quale viene annualmente finanziato il Programma regionale integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico. Inoltre, si sta formalizzato un accordo tra ufficio scolastico regionale e azienda sanitaria per la formazione e supervisione degli insegnanti di sostegno e più in generale del personale operante.

Sono gli elementi più significativi emersi oggi in Commissione Salute dove è stata presentata la relazione finale sul Pria 2016-2019, il Programma regionale integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico.

‘Il programma ha consentito di abbassare notevolmente l’età della prima diagnosi a vantaggio della presa in carico precoce. – ha sottolineato la Presidente della Commissione regionale Ottavia Soncini – Ora si sta lavorando a percorsi dedicati ai ragazzi per aiutarli ad entrare nell’età adulta e nel mondo del lavoro, progettati dalle strutture di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza delle Ausl, dai servizi di Salute mentale adulti e dai servizi per persone disabili adulte.’

In Emilia-Romagna nel 2019 sono stati 4.229 i minori (fino ai 17 anni) affetti da disturbo dello spettro autistico in carico alle strutture territoriali di Neuropsichiatria infantile delle Ausl dell’Emilia-Romagna; con il passaggio alla maggiore età, i pazienti vengono assistiti dai servizi territoriali per persone disabili, ad eccezione di quelli per i quali si è resa necessaria la presa in carico da parte dei Centri di salute mentale. (Nel 2019 sono stato 614)

‘La Regione, in attesa delle linee guida nazionali dell’Istituto Superiore di Sanità, è pronta a coinvolgere maggiormente gli altri partner, come l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) e i servizi sociali dei Comuni insieme all’Assessorato al sociale e alla Cabina socio-sanitario di Anci, per una migliore e condivisa lettura dei bisogni emergenti.’

Il mio intervento al convegno “Famiglie al Centro” organizzato da ENS Emilia-Romagna

Una bella mattina di dialogo e confronto al convegno Famiglie al Centro organizzato da ENS Ente Nazionale Sordi – Onlus e SP ENS Reggio Emilia.

Ecco il testo del mio intervento:

“Noi udenti, spesso siamo sordi. Siamo sordi perché non sentiamo e non capiamo nulla o poco dei problemi delle persone sorde e con disabilità uditiva.

Io stessa capiva ben poco di questo mondo, prima che il ruolo di Consigliere Regionale mi portasse a conoscere l’ENS, il presidente Varricchio, la Presidente Reggiana e altre associazioni che rappresentano le persone sorde.

In Emilia-Romagna ci sono circa 4000 persone non udenti gravi e dalla età evolutiva, che quindi hanno avuto difficoltà o non hanno potuto apprendere la lingua parlata.
Le tecnologie aiutano sempre di più, ma non risolvono tutto. Ci sono ancora tantissimi problemi, che noi udenti ignoriamo del tutto.
Perché una persona con una disabilità fisica la vedi subito e capisci subito che ha un problema con un gradino. Una persona sorda se la incontri per strada non la riconosci, e il suo problema lo cogli solo in certe rare occasioni.

Sarà sorprendente, ma anche in Emilia-Romagna la piena accessibilità per loro ancora non c’è.
Gli insegnanti di sostegno a scuola ci sono, ma non sempre sono preparati davvero ad aiutare un bambino sordo.
Un bambino sordo ha enormi difficoltà a fare sport: non sente il fischio dell’arbitro o il suo allenatore. Nessuno ci pensa e fa nulla.
Andare al cinema è impossibile, o a teatro.
Ascoltare un comizio, o un convegno.
Abbiamo adeguato le nostre sale in Regione ad ospitare sottotitolatura in diretta e traduzione: non lo erano, pensate che assurdità. Cerco, nel mio piccolo, di mettere sempre i sottotitoli nei video sui social.

È un danno di cittadinanza molto più grave di quello dato da qualsiasi altro deficit.
Per questo, dopo due anni di lavoro, abbiamo approvato a giugno 2019 la prima legge regionale in ER dedicata ai diritti delle persone sorde.
Risorse per rendere più diffuso l’interpretariato, il riconoscimento del valore della LIS, sostenere progetti per l’accesso ai servizi sanitari, allo sport, alla cultura, alla TV, con risorse dedicate.
Tutto questo è nella nuova legge regionale.
Da anni ne aspettiamo una nazionale.
C’è ancora tantissimo da fare.

Sono stati recentemente finanziati dalla Giunta regionale per il triennio 2020-2022 i progetti presentati da ENS nell’ambito del bando previsto dalla Legge regionale sulle disabilità uditive: il progetto per garantire servizi di Interpretariato LIS ed il progetto per offrire servizi di Segretariato Sociale, che la Regione ha finanziato ad ENS. Nel complesso sono stati assegnati ad ENS 695 mila euro per finanziare tre anni di attività. Questo è un impegno rispettato.
Continuano anche i lavori a livello regionale del Tavolo per le disabilità Uditive che riunisce gli specialisti che operano nelle AUSL nei servizi sanitari sia per minori che per adulti. Il tavolo regionale per le disabilità uditive si è riunito proprio questa settimana ed hanno partecipato anche i rappresentanti delle Associazioni, che hanno così potuto confrontarsi con i professionisti ed i funzionari regionali.
Inoltre, va ricordato che Regione ed ENS hanno presentato a fine 2020 un progetto all’Ufficio disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, progetto che è stato approvato e finanziato e che prevede in particolare di realizzare in collaborazione con ENS dei corsi di sensibilizzazione per gli operatori sanitari, sociali e socio-sanitari per migliorare la capacità di accoglienza e di ascolto dei servizi nei confronti delle persone sorde, un problema che durante la pandemia è emerso come particolarmente sentito dalle persone sorde e dalle loro famiglie.

Infine, è molto importante il vostro incontro di oggi, perché ritengo sia fondamentale permettere ai bambini e ragazzi con disabilità di informarsi, rimanere aggiornati relativamente a ciò che accade nel mondo attraverso i laboratori di lettura ed imparare per i ragazzi ad utilizzare gli strumenti tecnologici, come computer e tablet. La alfabetizzazione digitale è importante.
Alla base di questo percorso penso ci debba essere sempre un aspetto centrale: stringere nuovi rapporti di amicizia. Per questo, quando si potrà farlo, vi invito a frequentare gli spazi comuni, come le biblioteche, gli spazi lettura, penso a Libr’aria ad Albinea, il festival di letture per bambini, perché non lavoriamo perché ci sia uno spazio anche per voi insieme agli altri?
Gli incontri tra famiglie poi costituiscono occasioni di confronto su temi di comune interesse e creano presupposti di amicizia per un reciproco supporto. La tutela dei diritti delle persone con disabilità nei diversi contesti di vita deve essere attività di confronto tra le famiglie e con le Istituzioni.
Ecco perché sono contenta di essere qui, con una comunità di persone a cui ho dedicato tempo come Consigliere regionale.
Un tempo speso davvero bene, per una battaglia di cittadinanza fondamentale.”

Welfare, il Pd in Regione chiede agevolazioni per i veicoli di associazioni di volontariato e onlus che svolgono servizio di trasporto sociale

“Agevolazioni per la sosta a pagamento, libero accesso alle ZTL oltre, possibilmente, alla riduzione o esenzione della tassa automobilistica per i veicoli di associazioni di volontariato e onlus destinati al cosiddetto trasporto sociale”. A chiederlo sono le consigliere regionali Pd Ottavia Soncini e Manuela Rontini, Presidenti delle Commissioni regionali Welfare e Politiche Economiche, in una interrogazione rivolta alla Giunta dell’Emilia-Romagna.

“Il trasporto di persone in condizioni di fragilità, finalizzato a garantire l’accesso a strutture e servizi sociosanitari, è un servizio fondamentale. Onlus e associazioni di volontariato garantiscono questo supporto, rivolto prevalentemente a persone anziane, disabili o minori, che non hanno una idonea rete familiare alla base o sono impossibilitati a utilizzare i mezzi pubblici. – spiegano le consigliere democratiche – Questa annosa questione è emersa con ancora più forza durante la pandemia, in quanto la rete del volontariato sociale è stata e continua a essere molto attiva nel garantire aiuto a chi ne ha bisogno, coadiuvando i caregiver in questa delicatissima fase”.

“Le associazioni ci hanno sollecitato per ricevere un riconoscimento e un sostegno dato il loro essenziale e prezioso impegno nello svolgere un servizio così utile e valido. – sottolineano Soncini e Rontini – Per questo, consapevoli che serva la collaborazione degli enti locali e di Anci oltre che della Regione Emilia-Romagna, chiediamo se non sia possibile attivarsi per aprire un confronto sulle agevolazioni che abbiamo suggerito”.