Scuola, stanziati 28 milioni per atelier creativi. Il laboratorio diventa Fab Lab

Il laboratorio cambia pelle e diventa ‘Fab Lab’, atelier creativo dove la didattica si fa con il supporto di stampanti e scanner 3D, di kit per la robotica e per la programmazione informatica. È stato pubblicato questa mattina, sul sito del Ministero dell’Istruzione, l’Avviso da 28 milioni di euro per dotare le scuole del I ciclo di istruzione di nuovi spazi didattici in cui gli alunni possano apprendere le competenze tecnologiche di base e coniugarle con manualità, artigianato, creatività. L’iniziativa fa parte delle azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale.

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“Come Governo stiamo puntando con forza sul capitolo dell’innovazione. La scuola si sta dimostrando, con il Piano scuola digitale, protagonista e promotrice del cambiamento”, dichiara il Ministro Stefania Giannini. “Con i 28 milioni stanziati finanzieremo 1.860 progetti, coprendo oltre un terzo delle scuole del I ciclo. Un successivo finanziamento arriverà dal Pon”.

La procedura di selezione per gli atelier creativi si svolgerà completamente on line e le scuole, per la prima volta, saranno accompagnate nel processo di elaborazione delle loro proposte attraverso sedute in live streaming di supporto amministrativo e tecnico organizzate dal Miur.

Ogni progetto vincitore potrà avere un contributo massimo pari a 15.000 euro. Tutte le istituzioni scolastiche ed educative statali del I ciclo di istruzione, singolarmente o in rete, che dispongano di spazi idonei e disponibili, sono invitate a presentare le loro idee per costruire atelier creativi per i propri alunni, luoghi incentrati su arredi mobili e modulari, sul gioco educativo e sul protagonismo degli studenti attraverso apprendimento pratico ed esperienziale.

I progetti potranno essere per atelier standard, funzionali al conseguimento delle competenze di base, oppure specializzati, finalizzati al conseguimento di competenze per una specifica area disciplinare (Tecnologica, Scientifica o Umanistica).

Le proposte dovranno essere inoltrate, entro e non oltre le ore 13.00 del 27 aprile 2016, compilando l’apposita istanza online disponibile a questo link:
https://miurjb4.pubblica.istruzione.it/protocolloIntesa

Link all’Avviso: http://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.html

Con la delegazione di Zhitomir (Ucraina) per i progetti di cooperazione internazionale

Questo pomeriggio ho accolto in Assemblea una delegazione proveniente da Zhitomir in Ucraina. 19 tra insegnanti, pedagogisti e docenti universitari in visita in Emilia-Romagna nell’ambito di un piccolo ma importante progetto di cooperazione del Ceis di Reggio Emilia e di Iscos Emilia Romagna, cofinanziato dalla Regione.

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L’esperienza della nostra Regione nel campo dell’integrazione scolastica dei ragazzi disabili sta portando a sperimentare percorsi nuovi nelle scuole di ogni ordine e grado di Zhitomir.

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Il lavoro sull’inclusione delle persone disabili è un lavoro sulla comunità, sui diritti e sulla democrazia. Confrontarmi su questi temi con una delegazione proveniente da un paese come l’Ucraina che sta vivendo ai suoi confini un conflitto, mi dà il senso di una comunità che cerca con fiducia la pace. Poiché non c’è animo più portato alla pace di una persona con disabilità, poiché nella vita di una persona disabile tutto è elevato all’essenziale, a ciò che conta nella vita di ognuno.

4 mln di euro per le scuole paritarie dell’infanzia, comunali e private. Il via libera in Commissione

4 MILIONI DI EURO PER LE SCUOLE PARITARIE DELL’INFANZIA, COMUNALI E PRIVATE

Approvata giovedì in Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità la Delibera di Giunta che fissa gli indirizzi per gli interventi di qualificazione per le scuole dell’infanzia. Questo significa riuscire a proporre per l’approvazione all’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna un documento-quadro per quanto riguarda la qualificazione ed il miglioramento della proposta educativa tramite la realizzazione di progetti e iniziative rivolte ai bambini delle scuole dell’infanzia. In particolare ci si riferisce alla continuità e al raccordo interistituzionale tra esse, i servizi educativi per la prima infanzia e la scuola primaria. Al di là dei termini tecnici, significa un sostanziale rafforzamento degli interventi nel settore dei servizi 3-6 anni, attraverso progetti di innovazione del contesto, del rapporto educativo e delle prestazioni offerte, oltre a interventi di qualificazione delle scuole. Un sistema, quindi, che contempera le differenze territoriali, con particolare attenzione alle zone montane. Ma quanto è importante la scuola nella nostra Regione?

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Giudicate voi in base a questi dati: in Emilia-Romagna si contano 732 scuole dell’infanzia statali (46,86%) e 830 scuole non statali (53,14%).

Forlì-Cesena con il 63,76% (95 scuole), Piacenza con il 63,46% (66) e Modena con il 51,68% (123) sono le provincie con la percentuale più elevata di scuole per l’infanzia statali; seguono Rimini (47,69%, 62), la Città metropolitana di Bologna (47,21%, 161), Parma (44,76%, 64), Ferrara (38,28%, 49), Ravenna (38,21%, 47) e Reggio Emilia (31,55%, 65).

Reggio Emilia (68,45%, 141 scuole), Ravenna (61,79%, 76) e Ferrara (61,72%, 79) quelle con la maggiore prevalenza di scuole non statali; seguono Parma (55,24%, 79), Città metropolitana di Bologna (52,79%, 180), Rimini (52,31%, 68), Piacenza (36,54%, 38) e Forlì-Cesena (52,31%, 68).

Tra le scuole non statali finanziate attraverso la delibera in discussione, 280 sono comunali, 546 private e 4 con altre tipologie.

Quanto alle iscrizioni dei bambini, Piacenza (64,31%, 4.460 iscrizioni), Forlì-Cesena (62,54%, 6.565), Modena (53,77%, 10.381) e la Città metropolitana di Bologna (50,43%, 12.971) sono le provincie con le percentuali maggiori di bambini iscritti alle scuole statali; seguono Ravenna (48,14%, 4.805), Rimini (46,47%, 4.170), Parma (43,38%, 4.735), Ferrara (39,33%, 3.000) e Reggio Emilia (29,62%, 4.353).

Reggio Emilia (70,38%, 10.343 bambini), Ferrara (60,67%, 4.627), Parma (56,62%, 6.181), Rimini (53,53%, 4.804) e Ravenna (51,86%, 5.176) quelle con più iscritti alla scuole non statali; seguono la Città metropolitana di Bologna (49,57%, 12.751), Modena (46,23%, 8.924), Forlì-Cesena (37,46%, 3.932) e Piacenza (35,69%, 2.475).

A Rubiera per le nuove aule dell’Istituto Fermi

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Questa mattina ero a Rubiera per inaugurare la nuova ala dell’istituto Fermi che consegna a ragazzi e docenti ulteriori spazi, ancora più funzionali. La scuola è finalmente tornata al centro dell’attenzione di Governo, Regione e Comuni: è la più importate infrastruttura del nostro Paese, la sola in grado di generare una nuova società, la sola in grado di offrire comprensione e riscatto sociale. Solo una scuola di cui ci si prende cura è in grado di generare una reciproca educazione al bene comune tra cittadini.

Edilizia scolastica: 2 milioni e 416 mila euro a Reggio Emilia

Soncini, Consigliere Regionale PD: “2 milioni e 416 mila euro dalla Regione per le scuole superiori”

Con il via libera dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna alla delibera di Giunta “Indirizzi e criteri per la formulazione del programma 2016 di edilizia scolastica” sono stati stanziati 20 milioni di euro alle Province e alla Città metropolitana di Bologna per interventi nelle scuole superiori, con l’obiettivo principale di garantire l’adeguamento delle aule al costante aumento di iscrizioni che si registra dal 2011. Di fondamentale importanza è l’abbattimento delle barriere architettoniche come priorità da raggiungere con i fondi stanziati.

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“Saranno 2 milioni e 416 mila euro i fondi a disposizione per la nostra città, Reggio Emilia” spiega Ottavia Soncini, consigliera regionale del PD “l’Emilia-Romagna non parte da zero, da sempre c’è una notevole attenzione all’edilizia scolastica: nel triennio 2015-17 sono in programma ingenti investimenti per interventi straordinari di ristrutturazione, in totale 130 milioni di euro.”

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Decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione: ecco cosa cambia

Dalle sanzioni disciplinari alla trasparenza, passando per la riduzione delle società partecipate, e tanto altro. Cosa è cambiato con i decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione?  In primo luogo è stato indetto un concorso pubblico per 63.712 insegnanti. Dopo aver sanato la più grande ferita del reparto “scuola” del nostro Paese, quella dei precari,  si è finalmente passati all’investimento più cospicuo che si possa fare sul futuro delle nostre generazioni, la ricerca e la valorizzazione di nuovi docenti.

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Da due anni l’Italia sta vivendo una nuova stagione: la “stagione europea”, dove chi è più capace di altri riesce ad emergere. Questo è ciò che anima il concorso pubblico che riguarderà quei 63 mila “formatori di domani” e le loro famiglie.

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Borse di studio 2015/2016: stabiliti criteri e requisiti. Domande entro il 4 marzo

Le agevolazioni sono rivolte agli studenti delle prime due classi delle scuole secondarie di II grado e del 2° anno dell’IeFP. Domande entro il 4 marzo 2016.

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La Giunta Regionale, con la Deliberazione n. 2009 del 10 dicembre 2015, ha stabilito i criteri per l’individuazione dei beneficiari, le modalità di presentazione delle domande e i requisiti economici e di merito per la concessione delle borse di studio per l’anno scolastico 2015/2016.

Per ridurre il rischio di abbandono scolastico e per favorire l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere all’istruzione e formazione, la Giunta Regionale intende concentrare le risorse (anche quest’anno solo regionali) a favore degli studenti che frequentano le prime due classi delle scuole secondarie di secondo grado e il secondo anno dell’IeFP presso un organismo di formazione professionale accreditato per l’obbligo d’istruzione che opera nel Sistema regionale IeFP.

In sintesi i punti principali.

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Edilizia scolastica, dalla Regione 130 milioni di euro per scuole più belle e sicure

E’ stato stipulato il rogito tra la Regione e la Cassa depositi e prestiti che renderà disponibili 57 milioni di euro di fondi Bei Banca europea degli investimenti – per l’edilizia scolastica dell’Emilia-Romagna nel triennio 2015-2017. La Regione Emilia-Romagna è la prima Regione in Italia ad aver sottoscritto il mutuo.

In totale saranno 225 gli interventi realizzati da qui al 2017, con un investimento complessivo di oltre 80 milioni, tra fondi Bei e cofinanziamento degli enti locali e dei privati. Un piano triennale, articolato in piani annuali, approvato dalla Giunta regionale, condiviso con le province e la città metropolitana di Bologna per la realizzazione di interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico delle scuole, nonché di costruire nuovi edifici e nuove palestre scolastiche, che prevede 580 interventi complessivi per un totale di 214 milioni.

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Già approvati e immediatamente cantierabili 192 interventi.

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16248 borse di studio garantite anche per il 2015/16. Stanziati dalla Regione 63 milioni di euro.

La Regione Emilia-Romagna garantisce la borsa di studio al 100 per cento degli studenti idonei anche per l’anno accademico 2015/2016, con una spesa in denaro e servizi di oltre 63 milioni e 800 mila euro.
Gli studenti che beneficiano della borsa di studio sono 16.248, di cui 10.204 dell’Università di Bologna, 1.252 dell’Università di Ferrara, 2.236 dell’Università di Modena e Reggio Emilia, 2.087 dell’Università di Parma e 469 degli Istituti dell’Alta Formazione Artistica e Musicale.

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Investire sulle persone è il nostro impegno per realizzare un modello di società capace di ridurre le disuguaglianze economiche e territoriali, favorire la mobilità sociale, valorizzare le differenze e garantire ai più giovani di poter crescere in una regione europea, che nella crisi e nelle trasformazioni in corso ha saputo cogliere le potenzialità per identificarsi con le migliori espressioni del cambiamento.

L’Emilia-Romagna conferma quindi lo stesso impegno finanziario dello scorso anno sul diritto allo studio universitario, garantendo la borsa di studio a tutti gli aventi diritto e supportando con misure straordinarie gli studenti che a causa delle nuove modalità di calcolo Isee (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) sono rimasti esclusi dalla borsa di studio (circa il 15% rispetto al numero degli studenti idonei lo scorso anno).

Per questi studenti esclusi, la Regione ha attivato misure compensative straordinarie, destinando allo scopo 2 milioni e 750 mila euro. Il bando per queste misure è pubblicato sul sito di Er.Go e le domande devono essere presentate dall’1 al 23 dicembre. Le misure compensative straordinarie consistono in un contributo di 200 euro come prepagato per l’accesso al servizio ristorativo cui sarà sommato un contributo in denaro, il cui importo sarà quantificato sulla base di un principio solidaristico che consenta il soddisfacimento del più ampio numero di studenti, una volta individuato il numero di idonei. Il valore del contributo in denaro sarà differenziato sulla base della condizione di studente fuori sede.

Per maggiori informazioni consulta il sito di Er.go

Scuola. Saranno oltre 3800 i nuovi insegnanti in Regione

 

 

«La “Buona Scuola” sta producendo effetti concreti. Gli oltre 3800 nuovi insegnanti che saranno assunti nelle scuole dell’Emilia-Romagna rappresentano un risultato straordinario per una scuola di qualità e che sappia rispondere alle esigenze e i bisogni reali del territorio».

Esprimiamo grande soddisfazione in merito al potenziamento di organico, con ulteriori 3808 posti ripartiti dall’Ufficio scolastico regionale nelle scuole delle province dell’Emilia-Romagna.

Sono 545 le istituzioni scolastiche statali attive sul territorio regionale che accoglieranno quasi 545 mila studenti, cresciuti rispetto lo scorso anno scolastico di circa l’1 %. Aumentano anche gli alunni con handicap, che passano dai 14.662 dell’a.s. 2014/15 ad oltre 15.000 per l’a.s. 2015/16 (+ 3.9%).

Le classi funzionanti in regione saranno 24.321, di cui 9.106 nella scuola primaria.

Nelle scuole secondarie di II grado il 43% degli studenti dell’Emilia Romagna frequenta i licei, mentre il 57% i tecnici-professionali (34% istituti tecnici e 23% istituti professionali).

In Emilia-Romagna è stato autorizzato il funzionamento di 2.595 classi costituite da un numero di studenti con cittadinanza non italiana superiore al limite del 30%, come stabilito dalle disposizioni ministeriali che lo prevedono in caso di alunni stranieri già in possesso di adeguate competenze linguistiche.

I posti di personale docente quest’anno sarà di 48.399, di cui 42.507 di posto comune (compresi quelli assegnati a supporto delle scuole terremotate) e 5.892 posti di sostegno. 371 i dirigenti scolastici, 174 dei quali saranno impegnati, oltre che nel proprio istituto, anche nella reggenza di un’altra scuola. Le scuole disporranno inoltre di 13.864 unità di personale ATA (fra i quali collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici) con cui saranno garantiti il regolare svolgimento delle attività delle segreterie, la funzionalità delle aule e dei laboratori ed il funzionamento dei servizi scolastici, con una attenzione particolare, in termini di organico, a quelli delle scuole colpite dal sisma.