Nessun aumento delle tasse, taglio ai costi di funzionamento dell’Ente, 460 milioni di euro per il sostegno alle persone non autosufficienti, 76 milioni per il trasporto pubblico, 42 milioni per la difesa del territorio, 10 milioni in più per la cultura, 7,5 milioni per Expo. Ancora: 2,5 miliardi di euro fino al 2020 di fondi strutturali europei, 8 miliardi per la sanità e la tutela della salute, 28 milioni per gli stipendi dei lavoratori delle Province. Sono i cardini della manovra di bilancio 2015 della Regione Emilia-Romagna, pari a quasi 12 miliardi di euro.
Nonostante i tagli dello Stato, pari a 61 milioni, la Giunta ha operato risparmi e tagli per 82 milioni sulle spese politiche e di funzionamento dell’Ente. Ciò ha consentito di non applicare nuove tasse e di stanziare importanti risorse per il cofinanziamento regionale dei fondi strutturali europei (Fse, Fesr, Feasr): uno sforzo finanziario, ben 393 milioni fino al 2020, fondamentale per incamerare i 2,5 miliardi previsti per la nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Le spese per la cultura, nell’insieme, salgono a 28,4 milioni (+10 milioni). Per le politiche dell’ambiente e la difesa del suolo si confermano risorse proprie correnti per circa 24 milioni. Le spese d’investimento dell’esercizio 2015 per far fronte al dissesto idrogeologico ammontano a 27 milioni, mentre all’Agenzia regionale della Protezione civile vanno 15 milioni da destinare alle emergenze degli enti locali.
Le previsioni relative al Fondo sanitario regionale 2015 sono state effettuate prendendo a riferimento l’esercizio 2014, vale a dire oltre 7,7 miliardi, a cui sono stati aggiunti oltre 320 milioni quale acconto stimato per il saldo della mobilità interregionale e 46 milioni a integrazione dei fondi statali. Confermato il finanziamento del Fondo regionale per la non autosufficienza, con risorse aggiuntive proprie pari a 120 milioni, mentre 20 milioni vanno al fondo speciale per il sociale, 2,2 milioni al fondo regionale per gli affitti e 1 milione al fondo per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Per l’Expo, che sarà un’importante vetrina mondiale per i nostri prodotti, sono previsti 7,5 milioni. Per il turismo – obiettivo della Regione è che al 2020 superi il 10% del Pil regionale – e al commercio vengono stanziati 28,3 milioni, funzionali ad attivare i fondi strutturali europei Por Fesr 2014/2020.
Per garantire gli stipendi del personale delle Province vengono previsti 28 milioni, che si aggiungono ai 31 milioni a copertura delle funzioni delegate dalla Regione alle Province.
Al finanziamento del trasporto pubblico locale vengono destinati 36 milioni, mentre ulteriori 40 milioni sono destinati alla viabilità, alla sicurezza ferroviaria e al People mover (17 milioni trasferiti al Comune di Bologna quale stazione appaltante).
Alla formazione e al lavoro sono destinate risorse regionali pari a 17 milioni, connesse ai finanziamenti del fondo sociale europeo, e oltre 41 milioni vanno a interventi di natura pubblica a sostegno delle fasce più deboli del mercato del lavoro. Ai servizi per il diritto allo studio universitario vanno 20 milioni, cui si aggiungono 4 milioni per le borse di studio riservate alle scuole medie superiori e 3 milioni per la formazione scolastica. È infine destinato al rilancio e alla promozione dell’attività fisica e della pratica sportiva 1 milione di euro, e altri 2 milioni vengono previsti per l’impiantistica sportiva.