Al di là delle chiacchiere stanno i fatti. Il mio intervento sulla Gazzetta di Reggio

“Noi non alimentiamo la sfiducia degli elettori del PD come fanno altri in questi giorni. Di fronte all’avanzata dei populismi di destra c’è ancora chi pensa a scindere ed a mettere in campo operazioni settarie. Il nostro compito è unire, lavorare insieme, ampliare il campo democratico, allargare i propri orizzonti”.

Commenta così Ottavia Soncini, consigliere regionale del Partito democratico, l’attacco al Ministro Delrio da parte di Mirko Tutino, avvenuto sabato pomeriggio, alla presentazione dell’associazione “Democratici Socialisti” fondata dal presidente della Toscana Enrico Rossi.

“Vogliono rappresentare la sinistra estrema che in questi anni non è stata disponibile al dialogo? Coloro che in questi anni hanno votato contro ad ogni tentativo di riforma del paese? Nostro compito”, scrive Soncini in una nota, “è dialogare con tutti i riformisti, con la maggioranza che ha governato questo Paese e che si è costituita con Segretario Bersani e poi con Renzi. Le etichette politiche lasciano il tempo che trovano e duole constatare che una parte dei dirigenti del Partito democratico continua a guardare il proprio ombelico o peggio ancora puntano a dividere il PD e indebolirlo; occorre comprendere innanzitutto che, al di fuori dei vari discorsi da addetti ai lavori, si fanno sempre più strada i nazionalismi e le chiusure. A tali fenomeni il centro-sinistra ha il dovere di saper rispondere”.

“L’accusa che viene mossa”, prosegue Soncini, “è quella di aver dimenticato cosa sia il valore del centrosinistra, come se gli elettori moderati fossero altro dal Pd. Non ricordo questo stracciamento di vesti nel 2013 quando il centro-sinistra si presentava al paese con Centro Democratico di Tabacci sotto l’egìda del segretario Pd Bersani, vincitore delle primarie Italia Bene Comune a cui lo stesso Tabacci partecipò come candidato; eppure sempre di moderati si parlava”.

“L’attenzione a quell’elettorato”, puntualizza la consigliera dem, “è nel Dna del Pd, era la base dell’Ulivo di cui oggi tanto si parla. Allargare a sinistra è importante tanto quanto allargare al centro; il contrario equivale a rinnegare le nostre radici. Bene dovrebbe saperlo l’assessore Tutino, che, quando se ne ricorda, fa parte di una giunta espressione di una maggioranza la cui coalizione nel 2014 comprendeva al suo interno l’elettorato moderato di centro e forze civiche non classificabili nel panorama classico della sinistra. Questo avviene nella maggior parte dei comuni amministrati dal Pd nel nostro Paese. Di questo si parla quando si immagina una grande coalizione che coniughi il centro con la sinistra: allargare il paradigma che funziona nei territori al governo del Paese”.

“L’alternativa a questo schema”, conclude Soncini, “sono il partito di Beppe Grillo e le destre. Al di là delle chiacchiere stanno i fatti: l’approvazione delle unioni civili, provvedimento che il Paese attendeva da anni e da sempre caro alla sinistra, è stata resa possibile in Parlamento grazie a uno schieramento composito e grazie al voto di quel centro moderato che oggi tanto si bistratta. Attaccare da Reggio Emilia, quotidianamente, il Pd, i suoi ministri (stravolgendone per altro le parole!) e i suoi esponenti attraverso riferimenti personali qualifica chi davanti a scenari che vanno aldilà di una corrente preferisce lo stucchevole mestiere del buttarla in rissa. Noi difendiamo l’area del centro sinistra e proviamo a consolidarla.”