Testamento biologico. Commissione sanità esamina pdl parlamentare in vista legge regionale/ foto
Audizione con la relatrice Donata Lenzi (Pd) e con i promotori della petizione presentata all’Assemblea. Da maggioranza impegno a provvedere, M5s insiste su registro regionale
“Chi è capace di intendere e di volere, in previsione di una propria futura impossibilità di prendere decisioni, può esprimere anticipatamente le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari. Queste disposizioni devono essere redatte in forma scritta, deve essere indicato anche un fiduciario, e vincolano il medico che è tenuto a rispettarne il contenuto, possono essere modificate o annullate in ogni momento”. La relatrice del progetto di legge in esame in Parlamento sul testamento biologico, il deputato Donata Lenzi (Pd), ha illustrato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, il contenuto del provvedimento e ne ha decritto l’iter di approvazione.
La legge, ha infatti ribadito la parlamentare, “è stata approvata dalla Camera il 20 aprile scorso ed è quindi approdata in Senato per il voto definitivo”.
In commissione erano presenti anche i promotori della petizione presentata all’Assemblea legislativa nell’ottobre 2015, documento in cui si chiede di garantire la possibilità di registrare sul tesserino sanitario e sul fascicolo sanitario elettronico la dichiarazione anticipata di volontà.
La presidente della onlus Libera uscita, Maria Laura Cattinari, in rappresentanza del comitato che ha presentato la petizione, ha ribadito la necessità di “porre all’attenzione della società questo delicato problema”. Chiediamo, ha rimarcato, “l’approvazione di una legge che consenta di ridurre l’agonia dei malati, chiediamo di morire meglio, di poterci opporre a forme di accanimento terapeutico”.
“Abbiamo il dovere- è intervenuto Yuri Torri (Si)– di colmare questo vuoto legislativo, i cittadini ci chiedono di poter esercitare un loro diritto”. Dobbiamo “garantire alle persone di esercitare appieno la loro libera scelta”. Siamo disponibili, ha concluso il consigliere, “a impegnarci anche in Emilia-Romagna affinché questo avvenga”.
Ottavia Soncini (Pd), ha individuato, sul tema, tre parole chiave: “Accompagnamento, aggiornamento e collegialità”. È fondamentale, ha spiegato, “non lasciare soli i malati e le famigliari, dobbiamo mettere al centro la persona”. E’ inoltre importante, ha aggiunto, “non sottovalutare la complessità dell’assistenza, garantendo aggiornamento e formazione continua, e favorire la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, incoraggiando l’alleanza tra medico e paziente”.
Raffaella Sensoli (M5s) ha ribadito la necessità di creare un registro regionale, rimarcando l’importanza di slegare i concetti di eutanasia e suicidio assistito dal tema del testamento biologico.
Per Giuseppe Boschini (Pd) è utile attendere l’approvazione del provvedimento nazionale prima di prendere iniziative a livello locale: “Dobbiamo agire con ordine”. Il consigliere ha inoltre ribadito la necessità “di prevedere uno sforzo di informazione diffusa, il cittadino deve essere consapevole”. Anche per Mirco Bagnari (Pd) “è fondamentale fornire ai cittadini gli strumenti per comprendere appieno di cosa si sta parlando”. Mentre per Katia Tarasconi (Pd) “è arrivato il momento, anche in Italia, di legiferare su un tema importante, è giusto garantire ai cittadini la libertà di scegliere”.
Per il presidente Paolo Zoffoli, che ha chiuso i lavori della commissione, “ci sono le condizioni per raggiungere questo importante obiettivo”, confermando l’impegno della maggioranza ad “agevolare il processo”.