Tre anni fa il terremoto che colpì l’Emilia: il bilancio della ricostruzione

Tre anni fa la nostra amata Emilia finiva nella morsa del terremoto, terremoto che l’ha sfiancata, straziata, ricoperta di sangue e macerie. La nostra amata Emilia ha avuto paura ma si è rimessa in piedi, si è rimessa in cammino. Le nostre comunità unite, le nostre comunità che partecipano e solidarizzano, quelle comunità che rappresentano il vero cuore della nostra terra, sono più forti di qualsiasi avversità.

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Alla vigilia di questo triste anniversario dalla Regione si tirano le somme su questo triennio dedicato alla ricostruzione.

RICOSTRUZIONE EDIFICI PRIVATI. Sono 7.369 i progetti presentati ai Comuni (al 30 aprile 2015) per la ricostruzione degli edifici abitativi: di questi 5.066 (il 69%) hanno ottenuto l’ordinanza di concessione del contributo.
I contributi concessi ammontano a 1 miliardo e 89 milioni di euro, dei quali la metà già erogata (535 milioni e 857 mila euro).
Gli edifici (finiti e in corso) contengono 20.933 unità immobiliari; di queste, 15.879 sono abitazioni principali e non principali e il restante 5.054 attività economiche (negozi, uffici, depositi e commercio).
I numeri complessivi della ricostruzione degli immobili comprendono 14.065 edifici, di cui: 2.803 finiti, 2.263 in corso (che insieme costituiscono il 36% del totale), 2.303 in istruttoria (16% del totale), 1.638 in fase di presentazione (12%) e oltre 5 mila prenotati (36%, dato in fase di aggiornamento).
Sono 2.610 le imprese impegnate nei cantieri aperti o completati, a cui vanno aggiunte le imprese subappaltatrici, l’80% delle quali con sede nella regione.
Sono 1.043 i tecnici impegnati nel coordinamento degli interventi di ricostruzione, che salgono a 2.414 considerando quelli coinvolti a vario titolo: il 3% dei tecnici detiene il 18% degli incarichi.
Rispetto a maggio 2014 i numeri sono incrementati di: 2.100 cambiali emesse, 700 milioni di euro di contributi concessi, 360 milioni di contributi erogati, 4.700 unità abitative (per 6.900 abitanti coinvolti) e 2.200 unità immobiliari ad uso produttivo, commercio, ufficio e deposito entrate nella procedura di contributo.

Terremoto in Emilia 2012, 3 anni dopo: ecco a che punto siamo
„RICOSTRUZIONE IMPRESE. Presentato circa il 60% delle pratiche. Al 30 aprile 2015, sono 2.497 le domande di contributo presentate (finanziati al 100% gli immobili, all’80% i beni strumentali, al 60% le scorte, al 50% la delocalizzazione temporanea e all’80% i prodotti Igp), di cui 2.070 quelle attive (quindi al netto delle rinunce e dei rigetti).
L’importo complessivo dei lavori ad esse riferito ammonta a 1,9 miliardi di euro per imprese di industria, commercio e agricoltura. L’importo comprende sia la quota a carico del beneficiario sia le somme coperte dalle assicurazioni (l’incidenza media è pari a circa il 15% del totale dei danni riconosciuti), in gran parte ad oggi già riscosse.
Sono 1.182 i decreti di concessione del contributo per un totale di oltre 682 milioni di euro di contributi concessi. Ad essi si aggiungono le pratiche che comprendono attività produttive presentate sulla piattaforma informatica Mude che riguardano 4.782 unità, di cui 1.544 destinate al commercio.
Sul fronte delle liquidazioni, al 30 aprile sono oltre 900 i decreti a fronte delle 1.289 domande attive (70%) e circa 245 milioni erogati, a cui si aggiungono 200 milioni già erogati dalle assicurazioni.
Delle imprese impegnate nella ricostruzione circa il 70% ha sede in Emilia-Romagna; comprendendo anche la Lombardia e il Veneto, regioni inserite nel cratere del sisma, la percentuale sale al 90%.
I soggetti che gestiscono le pratiche per le imprese: dei 2.497 progetti presentati, nel 17% dei casi è direttamente l’impresa beneficiaria a fare domanda mentre l’83% si affida a consulenti esterni. Questi ultimi, per la maggior parte gestiscono meno di 4 pratiche a testa, mentre sono 38 i soggetti che gestiscono oltre 10 pratiche e meno di 50.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle domande vi è una forte concentrazione in pochi comuni al centro del cratere. Dei complessivi 58 comuni interessati, in soli 6 di questi si concentra oltre il 50% delle domande: per oltre la metà dei comuni, lo stato di avanzamento delle concessioni supera il 50%  delle richieste.

Terremoto in Emilia 2012, 3 anni dopo: ecco a che punto siamo

Oltre ai contributi per la ricostruzione delle imprese sono state previste numerose forme di sostegno, tra cui gli aiuti per gli investimenti in ricerca e sviluppo e i contributi con fondi Inail a favore delle imprese con carenze strutturali nei capannoni e per le quali occorra aumentare la sicurezza. Sul bando Inail  sono state  lavorate circa 900 pratiche e concessi contributi a 711 imprese per 23,3 milioni di euro, in gran parte  già liquidati.
Per il sostegno degli investimenti produttivi, sono 965 i progetti approvati in corso di rendicontazione per un contributo concesso pari a 88,1 milioni di euro, mentre per il bando ricerca sono in corso di svolgimento 272 progetti per 53,1 milioni.
Infine, con il bando Por Fesr per il sostegno agli investimenti produttivi nelle aree del terremoto, sono stati investiti 86 milioni per 940 progetti.

Nel settore agricolo, con l’attivazione della misura 126 del Piano di sviluppo rurale sono state presentate più di 750 domande, per un investimento che supera i 73 milioni e un contributo di oltre 59 milioni per interventi di ricostituzione dei beni mobili strumentali e per il miglioramento sismico dei fabbricati rurali.
Sono in fase di realizzazione i progetti sulla ricerca e innovazione nel settore agroalimentare per circa 4 milioni di euro.

ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE. Ad oggi i nuclei familiari in assistenza che percepiscono un sostegno sono 4.645, scesi del 20% rispetto a maggio 2014 e del 71% rispetto ai 16.000 mila di giugno 2012.
Il numero dei nuclei familiari beneficiari di Cas (Contributo autonoma sistemazione) è sceso da 15.000 di giugno 2012 a 3.700 attuali, corrispondente al 24% degli assistiti iniziali. Nell’ultimo anno si è riscontrato un calo del 21%. Il 90% ha subìto un danno ti tipo E (pesante).
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle domande Cas, il 78% è in provincia di Modena (2.912), a seguire Ferrara con l’11% (402), Bologna con il 6% (230) e Reggio Emilia con il 4% (156).
Dei 757 Map (Modulo abitativo prefabbricato) realizzati, il 54% sono ancora occupati e  ospitano 411 nuclei familiari, corrispondenti a 1.288 persone. Rispetto al totale dei moduli realizzati tra dicembre 2012 e gennaio 2013, ne risultano svuotati il 46%, pari a 347, di cui il 34% liberato nel corso dell’ultimo anno (209 moduli).
Un terzo dei Map (264) è stato realizzato a Mirandola, che in due anni e mezzo ha liberato il 57% dei moduli. Gli altri comuni hanno una media del 40%, numeri in continua diminuzione grazie all’impegno costante delle Amministrazioni locali.
Dei 240 Map rurali realizzati, il 77% (184) è localizzato in provincia di Modena, il 14% in provincia di Ferrara (33), e i restanti 23 tra Bologna e Reggio Emilia.
Nello scorso anno è stata effettuata una ricognizione che ha consentito la riassegnazione di una decina di Map rurali non più utilizzati a favore di aziende agricole che ne avevano fatto richiesta.

Terremoto in Emilia 2012, 3 anni dopo: ecco a che punto siamo
„RICOSTRUZIONE OPERE PUBBLICHE E BENI CULTURALI. I Comuni, la Direzione regionale del Ministero per i beni e le attività culturali e la Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna hanno collaborato al rilevamento preliminare delle opere pubbliche e dei beni culturali danneggiati, dalle chiese ai teatri alle strutture sanitarie, che ha portato all’approvazione del “Programma per la riparazione e il ripristino delle opere pubbliche e dei beni culturali” costituito da oltre 1.500 interventi con il relativo piano finanziario delle risorse assegnate.
Nel programma sono inseriti gli interventi di riparazione, ripristino con miglioramento sismico e di ricostruzione degli edifici pubblici danneggiati, che comprendono anche i beni culturali privati di uso pubblico e gli edifici di enti religiosi (chiese e opere parrocchiali) equiparabili per l’uso ai beni culturali pubblici.
Ad aggi i danni rilevati agli edifici pubblici o di uso pubblico – siano essi di proprietà di enti locali e di enti religiosi –  ammontano a  1.705 milioni.
Le risorse al momento disponibili per la riparazione dei danni ammontano complessivamente a 970 milioni, di cui  407 derivanti da co-finanziamenti (assicurazioni, fondi propri, donazioni…) e 563 messi a disposizione dal Commissario delegato alla ricostruzione. Restano quindi da reperire, per poter completare l’opera di ripristino degli immobili pubblici, circa 735 milioni.
I 563 milioni vanno a finanziare 935 interventi, di cui 655 sono già stati presentati (per 417 milioni).
283 interventi riguardano le opere pubbliche (per 114 milioni); 474 i beni culturali (321 milioni), 174 scuole e università (123 milioni) e 4 piani pubblici/privati (5 milioni).