Cos’è il nuovo Piano Sociale e Sanitario Regionale 2017-2019

 

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato il Piano sociale e sanitario regionale 2017-2019, frutto di un ampio percorso democratico durato 1 anno e mezzo e che ha visto tanti Enti e Associazioni di tutto il Territorio Regionale protagonisti della sua progettazione. La Commissione ha infatti svolto un’udienza conoscitiva a cui sono state invitate 409 Istituzioni, ha visto la partecipazione di 53 invitati e 13 interventi. Complessivamente alla Commissione sono giunti 8 contributi/osservazioni inerenti il Piano.

Il Piano Sociale e Sanitario 2017-2019 è il documento centrale per l’azione politica Regionale in ambito sociale e sanitario, punto di partenza di un programma che governerà il Welfare Regionale per i prossimi 3 anni. Indica una nuova visione del Welfare che punta a un ammodernamento e a un miglioramento dei servizi, adeguando le risposte ai nuovi bisogni e alle nuove esigenze di una società che negli ultimi anni è profondamente cambiata.

Il Documento è stato redatto tenendo conto di precisi indirizzi:

  • La realizzazione di una forte integrazione sociale, socio-sanitaria e sanitaria;
  • Una Analisi approfondita del contesto e degli scenari che in questi anni sono profondamente cambiati;
  • La predisposizione di un Piano snello, chiaro e facilmente leggibile e comprensibile;
  • La definizione chiara delle procedure, dei ruoli dei Protagonisti, dei tempi di realizzazione, delle modalità di relazioni e delle risorse necessarie;
  • le modalità operative e di valutazione saranno definite da schede di intervento, più facilmente aggiornabili ed adeguabili in base ai bisogni, che già nelle prossime settimane verranno presentate in IV Commissione per un parere.

In estrema sintesi le linee guida del Piano sono:

  • La Promozione di una reale integrazione socio-sanitaria;
  • La Lotta all’esclusione sociale, alla fragilità e alla povertà mettendo in campo anche nuovi strumenti;
  • La Centralità del distretto come forma di gestione territoriale;
  • Un’Azione molto determinata sulla prossimità e sull’integrazione promuovendo la medicina d’iniziativa e la prevenzione sociale e sanitaria;
  • Azioni volte a realizzare un Welfare comunitario dinamico e delle responsabilità;
  • Un Forte ruolo pubblico di governo in grado di garantire l’equità dell’accesso ai servizi;
  • Una Formazione di reti sociali in grado di corresponsabilizzarsi e co-progettare con l’obiettivo di avere un welfare inclusivo, abilitante, integrato e accessibile che mette al centro le persone, le famiglie e i loro diritti;
  • La Formazione di Professionisti pubblici e privati in rete e in grado di affrontare la nuova organizzazione, anche attraverso il coinvolgimento dell’Università;
  • Tutti gli attori istituzionali e sociali del sistema regionale, inoltre, devono essere in forte integrazione fra loro dopo aver ben definito i ruoli e i compiti.

Il Piano individua bene i vari Livelli, c’è il Livello Regionale che è composto dall’Assemblea legislativa, dalla Giunta regionale, dal CAL e dalla cabina di regia; c’è il Livello Territoriale costituito dalla CTSS, dal Distretto, dagli Uffici di piano comunali e dalle AUSL; c’è poi un livello molto importante costituito dai Cittadini e dalle loro Organizzazioni (Enti profit e no profit, Associazioni, Sindacati, Associazioni di Categoria, Enti di Rappresentanza, ecc.). Per quello che riguarda il Quadro dei servizi il Piano dettaglia bene come e da chi è composta l’Organizzazione sanitaria e come e da chi è composta l’Organizzazione sociale territoriale.

Il Piano dà, inoltre, chiare indicazione su 5 macro livelli operativi di programmazione che devono essere alla base del Sistema Regionale:

  1. I Servizi per l’accesso e la presa in carico;
  2. I Servizi e le misure per favorire la permanenza al domicilio;
  3. I Servizi per la prima infanzia e i servizi territoriali comunitari;
  4. I Servizi territoriali a carattere residenziale per la fragilità;
  5. Le Misure di inclusione sociale e di sostegno al reddito.

L’obiettivo è realizzare un sistema omogeneo di offerta su alcuni interventi e servizi essenziali per assicurarne una distribuzione equa su tutto il territorio regionale. Il Piano definisce anche le linee di finanziamento del Sistema nel suo complesso da parte dell’Europa, del Governo nazionale, della Regione, dei Comuni o di Unioni Comunali e la Compartecipazione degli Utenti e dei Privati in genere.

Sulle Politiche per la Prossimità e la domiciliarità il PSSR definisce:

  • L’Accoglienza e l’accompagnamento delle persone nel loro contesto di vita, attraverso strumenti consolidati e strumenti nuovi, fra cui: il “Dopo di noi”, il caregiver, il budget di salute, i nuovi LEA, la L.R. 14/2015, il Reddito di Solidarietà e il Sistema per l’Inclusione attiva;
  • La riduzione delle disuguaglianze e la promozione dell’autonomia delle persone;
  • L’Integrazione fra le Politiche sociali e quelle del Lavoro;
  • L’Integrazione fra le politiche sociali e quelle abitative;
  • La Partecipazione e la responsabilizzazione dei Cittadini;
  • La Formazione diffusa sul territorio per mettere tutti in grado di condividere con competenza e condivisione gli obiettivi e i percorsi, anche con la collaborazione dell’Università.

Il Piano prevede, inoltre, subito dopo la sua approvazione, la realizzazione di “Schede di intervento” che definiranno le azioni da realizzare nell’arco di vigenza del Piano stesso.

Ogni scheda dovrà contenere ben dettagliati le Motivazioni, la Descrizione, le Azioni da sviluppare, i Beneficiari, i Gruppi di interesse, gli Elementi di trasversalità e/o di integrazione e gli Indicatori. Queste schede, in ragione dell’approvazione di un nostro emendamento, devono ottenere il parere della Commissione competente.

Con Atto di Giunta Regionale sarà costituito un Tavolo permanente di monitoraggio con il compito di verificare periodicamente lo stato di attuazione degli interventi, anche attraverso gli indicatori previsti per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi. Tale gruppo dovrà essere costituito da tutti gli Attori più significativi del Sistema di Welfare e per l’espletamento del suo mandato potrà avvalersi di metodi di confronto partecipativi.

Il nuovo Piano Sociale e Sanitario Regionale per il triennio 2017-2019 sarà un ottimo strumento inclusivo, per realizzare un Welfare che, attraverso l’ammodernamento e il miglioramento dei nostri servizi, sarà in grado di dare risposte a una Società che negli ultimi anni è fortemente cambiata e che ha nuovi bisogni e nuove esigenze.