Vaccini, un mio intervento sulla Gazzetta di Reggio

 

“Purtroppo in Italia si è rilevato, negli ultimi anni, un calo del numero di bambini sottoposti sia alle vaccinazioni raccomandate sia a quelle obbligatorie. Se il tasso di vaccinazione si abbassa sotto le soglie stabilite dall’Organizzazione mondiale della sanità, la popolazione è esposta al rischio di virus o batteri che avevamo sconfitto. Malattie gravissime ancora nella memoria del Paese”. È il commento di Ottavia Soncini, consigliere regionale del Partito democratico e membro della Commissione Sanità regionale, che, sul ruolo dell’Emilia Romagna sul tema vaccini, scrive in una nota che “come Regione abbiamo avuto un ruolo da apripista alla norma nazionale che nel decreto prevede 12 vaccinazioni obbligatorie per accedere agli asili nido e alle materne. L’obbligatorietà delle vaccinazioni tutela tutti i bambini, in particolare quelli più fragili che per motivi di salute non possono essere vaccinati”. Se vi siano o meno criticità da recuperare, Soncini scrive che “in primo luogo serve tempo per diffondere una corretta informazione sui benefici delle vaccinazioni puntando su campagne di sensibilizzazione soprattutto da parte di tutto il mondo scientifico e degli operatori sanitari. In secondo luogo, bisogna dare il giusto tempo per l’organizzazione ai servizi sanitari per il lavoro che li aspetta con i nuovi obblighi. In terzo luogo serve un adeguamento dei sistemi informatici nazionali. Il decreto uscito in questi giorni costruisce un percorso che risponde a questi bisogni”. “Nel 2016 in Emilia Romagna”, prosegue Soncini, “la copertura al 24° mese di vita per antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite B è del 92,4%, con Reggio sopra la media al 94,1%. La soglia di allarme di copertura vaccinale non è uguale per tutte le malattie. I dati sono diversi da provincia a provincia, ma soprattutto ci sono piccole zone, all’interno della stessa provincia, in cui si concentra un maggiore numero di genitori che rifiutano i vaccini, forse lì il “contagio da rifiuto” nasce dalla disinformazione degli aspetti sanitari”. Soncini conclude con un appello: “Non bisogna abbassare la guardia sugli aspetti informativi e culturali. I vaccini rappresentano una conquista di civiltà che va mantenuta, come le consapevolezze più recenti legate ai temi della prevenzione sanitaria”.