Sanità Emilia-Romagna, 5mila assunzioni in due anni. In arrivo altre 850 stabilizzazioni.

Dirigenti medici, infermieri, ostetriche, tecnici, operatori sanitari e amministrativi: sono quasi 5mila le assunzioni a tempo indeterminato fatte negli ultimi due anni nella sanità dell’Emilia-Romagna. Di queste, 1.450 sono state stabilizzazioni, per un’uscita dal precariato che prosegue: sono infatti in arrivo altre 851 stabilizzazioni per altrettante persone che lavorano all’interno del comparto. Lo prevede il protocollo siglato oggi dalla Regione Emilia-Romagna con i Sindacati confederali regionali (Cgil, Cisl e Uil) e della Funzione pubblicainapplicazione del decreto Madia per le assunzioni dei precari nella pubblica amministrazione.

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Assunzioni in sanità in Emilia-Romagna: i numeri  

Negli ultimi due anni (2016-2017), nel sistema sanitario dell’Emilia-Romagna sono state assunte complessivamente a tempo indeterminato 4.968 persone: 1.185 dirigenti e 3.783 nel comparto (2.710 nel settore sanitario, di cui 1.936 infermieri, poi 797 tecnici e 276 amministrativi). Di queste, 1.450 sonostabilizzazioni: 631 dirigenti e 819 nel comparto (526 nel settore sanitario, di cui 394 infermieri, 154 tecnici e 139 amministrativi).

Per il 2018 sono in arrivo altre 160 stabilizzazioni tra i dirigenti sanitari, già previste sulla base dell’accordo sottoscritto con le rappresentanze sindacali della dirigenza sanitaria a maggio 2017, e 851 nel comparto (478 nel settore sanitario, di cui 302 infermieri, 339 tecnici e 34 amministrativi), a seguito dell’accordo firmato in questi giorni, per un totale complessivo di 1.011.

Alla fine dell’anno prossimo, dunque, le stabilizzazioni nel triennio 2016-2017-2018 saranno state 1.670 nel comparto, e 791 tra i dirigenti, per una cifra complessiva di 2.461 persone.

Cosa prevede il protocollo

A breve sarà avviata una ricognizione in tutte le 14 Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna delle persone in possesso dei requisiti, in modo da arrivare entro marzo 2018 alle prime stabilizzazioni, e a una prima pianificazione che comprenda tutto il triennio 2018-2020. Il protocollo prevede anche l’istituzione di un Osservatorio, che dovrà seguire il processo di stabilizzazione e garantire il supporto necessario affinché eventuali problematiche o difficoltà vengano affrontate e risolte in modo tempestivo e organico su tutto il territorio regionale.