Per Matteo Renzi segretario del Pd. Il mio intervento sulla Gazzetta di Reggio

 

Sostengo Renzi perché guardo al percorso fatto in questi anni e ritengo che rinunciare alla forza di quella esperienza, che unisce alla leadership un progetto concreto di futuro, sia sbagliato per il Paese.

Dopo il referendum del 4 dicembre l’orologio della politica sembra essersi fermato: proporzionale, scissioni, miti e riti di un tempo si riaffacciano nella nostra quotidianità. Eppure quell’urgente bisogno di cambiamento è ancora da soddisfare. Non possiamo abbandonare la strada percorsa nella giusta direzione di marcia.

Dalle prossime scelte politiche per il lavoro dipenderà il benessere delle generazioni che verranno, così come il loro grado di libertà e di convivenza civile e pacifica. Al primo posto, quindi, le riforme giuridiche che cercano di abbattere le diseguaglianze sociali sempre più insopportabili. Questo percorso con il governo Renzi era iniziato: 700 mila posti di lavoro in più, una serie di risultati concreti nel campo dei diritti e del sociale, gli investimenti nelle periferie e per la lotta alle povertà, lo sblocco di infrastrutture importanti.

La via delle riforme che mettono al centro le persone e i cittadini è il più potente argine contro populismi e piccoli interessi. Ma la via delle riforme è quella più difficile: non si possono utilizzare modelli che appartengono al passato. Ciò che ci deve tenere insieme è la volontà di affrontare con serietà i grandi temi che la modernità ci impone: la sfida demografica e migratoria, quella tecnologica, la lotta incessante al bisogno e alle povertà. E allora servono politiche per l’occupazione giovanile e femminile, per la famiglia, per la non autosufficienza, per la salute. Voterò la mozione Renzi-Martina, l’unica che ha una visione lungimirante e una proposta chiara di governo del Paese. Nuovi diritti, allora, per dare a tutti l’opportunità di agire attivamente in un mondo che cambia. Investire sull’alternanza scuola-lavoro; favorire la stabilizzazione dei giovani concentrando su di essi gli incentivi; intervenire sull’IRPEF per aumentare il reddito netto da lavoro di chi ha redditi bassi.

Sono solo alcune delle proposte di Matteo Renzi candidato alla segreteria del Pd. Questo Paese ce la può fare con un partito serio, l’unico veramente democratico, che ha come principio vitale l’attingere alla qualità delle persone che sanno mettersi in ascolto per servire il paese.