La Residenza per la terza età Casa Luigi Cervi compie due anni

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Una casa nella casa, immersa nel verde e nella propria comunità, una piccola comunità nella comunità. Casa Cervi raccoglie attorno a sé un centro diurno, una struttura residenziale assistita e una casa protetta. Bruciando le tappe la struttura è riuscita a entrare a regime già poche settimane dopo l’apertura, nell’autunno del 2014, registrando il tutto esaurito di presenze. La peculiarità di questa risorsa innovativa è quella di offrire risposte personalizzate ai suoi ospiti, di essere concepita coma una “casa” aperta e accogliente, di dare valore alle relazioni e di essere in continuità con il territorio circostante.

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Il cda di Casa Insieme è la testimonianza concreta della buona collaborazione tra Comune e parrocchia, punto di convergenza di obiettivi comuni perseguiti per dare alla comunità una struttura d’eccellenza. A questo si aggiunte il grande impegno sociale, quello delle realtà produttive e di numerosi volontari e cittadini.

Albinea Casa Insieme, la residenza assistita per la terza età di Albinea, ha dunque compiuto due anni; ieri la visita di Elisabetta Gualmini, vice Presidente della Regione e Assessore al welfare. Casa Insieme è una risorsa preziosa per le famiglie, capace com’è, con il centro diurno, gli alloggi assistiti e le casa di riposo, di dare risposte mirate ai diversi bisogni e gradi di autonomia dei nostri anziani. L’anzianità è un percorso graduale e una condizione naturale. Entrando nella residenza Luigi Cervi si coglie lo spirito con cui è stata concepita: un luogo che ricerca il benessere del corpo e dell’anima delle persone che vi abitano e dei loro famigliari. Questo è un motivo in più per fare festa. Insieme. Con le persone che hanno creduto nel progetto, con i diversi soggetti che si sono uniti per affrontare una sfida che è quella che riguarda i nostri anziani. Ma anche gli operatori sanitari, i volontari che con competenza e amore si occupano degli anziani usando parole giuste e facendo le cose giuste. E poi l’apertura della struttura, anche in senso metaforico. I bambini della scuola dell’infanzia, la comunità quando si celebra la Messa e tutti i cittadini.

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Come Regione stiamo lavorando al nuovo piano socio sanitario. Una delle priorità sarà allontanare la sanitarizzazione e l’ospedalizzazione e puntare maggiormente su qualcosa che assomigli alla domiciliarità. I cittadini stanno facendo richieste di umanizzazione al nostro sistema di servizi, chiedono risposte alla solitudine, chiedono vicinanza e prossimità in una Regione in cui la coesione sociale rimane un valore forte.

Stiamo cercando di costruire, e vedremo se ci riusciremo, un sistema di servizi e di welfare, di risposte per i nostri anziani che sia di tipo relazionale e che faccia leva sul fatto che le persone non debbano provare disperazione perché sono sole ad affrontare un certo percorso della vita.