Il Reddito di solidarietà è legge: un sostegno concreto per persone e famiglie in difficoltà economiche

Ieri abbiamo approvato la legge che istituisce il Reddito di Solidarietà. Il Reddito di solidarietà prevede fino ad un massimo di 400 euro al mese per un anno, un sostegno concreto a chi sta peggio per superare le difficoltà economiche personali e del proprio nucleo familiare. Un aiuto a chi prova a uscire da una situazione critica attivandosi in percorsi di impegno sociale, formazione, inserimento lavorativo. Non una misura assistenziale ma un aiuto a chi si trova temporaneamente in difficoltà.
Uno strumento che potrebbe interessare 80 mila persone, corrispondenti a circa 35 mila nuclei familiari residenti in Emilia-Romagna in condizione di grave povertà. Famiglie composte soprattutto da giovani coppie con tre o più figli a carico, single, anziani con bassissimo reddito e che nel complesso rappresentano quasi il 2% dei nuclei residenti in regione (dati: Università di Modena e Reggio Emilia, ottobre 2016).

 


Al Reddito di solidarietà sono stati destinati 35 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale che si aggiungo ai 37 milioni che lo Stato ha erogato all’Emilia-Romagna per il Sostegno all’inclusione attiva (Sia), misura attiva di contrasto alla povertà che la legge di Stabilità 2016 ha esteso a tutto il territorio nazionale e che il Res affiancherà e integrerà. Il Reddito di solidarietà regionale amplia però la platea dei potenziali fruitori: nel Sia, infatti, si richiede la presenza all’interno del nucleo familiare di un minore, o di un figlio disabile, o di una donna in stato di gravidanza, condizioni non richieste dal Res, destinato a qualsiasi tipo di nucleo familiare, anche composto da una sola persona, per rispetto del principio universalistico.
La legge è stata approvata col voto favorevole di Pd e Sel, l’astensione del M5s, il voto contrario di Lega e Fi (Fdi e AltraEr assenti).