Ha quasi 16mila metri quadrati di superficie, 6 livelli, 125 posti totali, spazi ampi e servizi più adeguati che contribuiscono a realizzare un modello clinico e assistenziale all’avanguardia. È il nuovo “Centro oncologico ed ematologico – Core” di Reggio Emilia, un luogo di assistenza e ricerca di alta specialità dedicato alla diagnosi e alla terapia dei tumori progettato per la migliore presa in carico globale dei pazienti.
La nuova struttura Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) dell’Emilia-Romagna è stata inaugurata oggi pomeriggio alla presenza del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di quello della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, del sindaco Luca Vecchi e della direttrice generale dell’Azienda ospedaliera di Reggio Emilia, Antonella Messori.
Il Core entra in funzione dopo cinque anni di lavori realizzati con risorse di Stato e Regione (11,9 milioni di euro), aziendali (20,5 milioni), e alienazioni e donazioni da parte di associazioni di volontariato (2,6 milioni), prime fra tutte la Fondazione Grade Onlus e Apro. Dopo l’inaugurazione, il trasferimento dei reparti all’interno della nuova struttura sarà completato tra luglio e dicembre di quest’anno.
“La realizzazione del Core- ha sottolineato Bonaccini– dà una risposta importante alla profonda trasformazione che interessa l’assistenza alle persone malate di tumore. É un passo avanti verso un ospedale che non sia solo un efficiente luogo di degenza e cura, ma anche sede dell’alta tecnologia, della ricerca e dell’innovazione, fondamentali per dare le migliori risposte ai pazienti”.
La nuova struttura Core
Il nuovo padiglione ospedaliero “Centro oncologico ed ematologico – Core” va ad arricchire l’Arcispedale Santa Maria Nuova, ospedale di riferimento per il distretto di Reggio Emilia e, per numerose discipline specialistiche, unico riferimento ospedaliero provinciale.
La struttura concentra in un unico luogo poli assistenziali e di ricerca professionalmente e tecnologicamente adeguati all’importanza della patologia e all’evoluzione scientifica, in grado di seguire i pazienti oncologici ed ematologici con un modello organizzativo nuovo che riguardi tutto il percorso clinico, in spazi più adeguati, accoglienti e familiari.