Aterballetto: la risoluzione che ho presentato in Regione

 

“La danza non è solo manifestazione di un talento artistico, ma un potente strumento di formazione e di crescita. In questo senso la compagnia Aterballetto, avviata dal 1977, ha una storia in Emilia-Romagna pluritrentennale e svolge un ineguagliabile ruolo di promozione nazionale della cultura della danza. È stata più volte riconosciuta come ambasciatrice della Regione Emilia-Romagna e della danza italiana; il respiro internazionale di Aterballetto è testimoniato dalle importanti e numerose collaborazioni artistiche con maestri della coreografia e nelle tournee realizzate in tutto il mondo”.

Lo ha sostenuto la consigliera regionale del Partito democratico Ottavia Soncini, presentando una risoluzione, di cui è prima firmataria, che chiede alla Giunta regionale di adoperarsi affinché la Fondazione nazionale della danza, nome assunto da Aterballetto nel 2003 con soci fondatori pubblici la Regione Emilia Romagna e il Comune di Reggio Emilia, prosegua nel proprio processo di affermazione, ampliando ancora di più il raggio delle proprie azioni affinando la sintonia con analoghe esperienze internazionali.

“Con la risoluzione”, spiega Soncini, “chiediamo in particolare di proiettare Aterballetto in una dimensione sempre più regionale, riconoscendole la capacità di attrarre imprenditorialità culturale ed artisti di talento nella nostra Regione; chiediamo poi di facilitare, agevolare e potenziare, nel quadro delle relazioni istituzionali, opportunità di lavoro che possano portare la qualità artistica e tecnica degli spettacoli ad avere sempre più un respiro nazionale e internazionale; chiediamo infine di avviare confronti e relazioni con il Mibact perché nella futura legge sullo spettacolo si arrivi ad un riconoscimento del Centro di produzione quale centro coreografico nazionale nel più ampio quadro di politiche pubbliche, di linee guida, che consentano alla ricchezza creativa e produttiva della danza italiana di darsi un adeguato assetto strutturale”.

“La Regione Emilia Romagna”, prosegue Soncini, “ha da sempre riconosciuto la statura artistica e organizzativa di Aterballetto, lavorando ad esempio per il suo prestigioso riconoscimento, giunto poi dal Ministero nel 2015, di Centro nazionale di produzione della danza. Alla danza, in Regione, viene riconosciuta la giusta professionalità: nel 2016 è stata approvata infatti, raccogliendo le sollecitazioni della Federazione nazionale danza, una nuova qualifica professionale, quella di “Maestro di danza”, acquisibile da insegnanti con una consistente esperienza professionale e danzatori professionisti al termine di uno specifico percorso formativo. Abbiamo segnalato così in modo chiaro chi può svolgere questo lavoro con competenza”.

 

P.S. Questa mattina ero alla Giornata Professionale sulla Danza in Italia alla Fonderia39, promossa da, Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, Virgilio Sieni / Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza, Scenario Pubblico, Compagnia Zappalà Danza, FEDERDANZA, ADEP, AGIS.

 

Set Emilia-Romagna, 3 bandi per produzioni cinematografiche e audiovisive

Crescono le possibilità di fare cinema in Emilia-Romagna, sia per le imprese nazionali e internazionali che per quelle regionali. La Regione mette a disposizione un milione e 690 mila euro per tre bandi a sostegno delle produzioni cinematografiche e audiovisive che scelgano come “set” il territorio regionale.

Il primo bando di 1 milione e 120 mila euro è aperto alle imprese nazionali e internazionali, con l’obiettivo di attirare produzioni rilevanti artisticamente, in grado di dare visibilità all’Emilia-Romagna dal punto di vista culturale e turistico, creando una ricaduta economica nei luoghi in cui si gira, oltre alla professionalizzazione degli operatori del territorio.

Possono presentare i progetti imprese di produzione audiovisiva, cinematografica e televisiva italiane, europee o extraeuropee. L’impresa beneficiaria del contributo può essere o produttore unico o coproduttore di maggioranza del progetto o produttore esecutivo.

I progetti ammissibili: lungometraggi, film o serie per la tv, documentari, docu-fiction e serie web, devono prevedere almeno 6 giorni di lavorazione e almeno il 30% dei giorni di ripresa sul territorio regionale o, in alternativa, il 30% dei costi totali deve essere sostenuto in regione. I lungometraggi e i progetti televisivi che concorrono a questo bando devono possedere un contratto di distribuzione con un distributore cinematografico o un broadcaster. I progetti devono presentare una copertura finanziaria minima del 50% per lungometraggi, film e serie tv o del 30% per documentari e serie web. I costi ammissibili sono esclusivamente quelli sostenuti in Emilia-Romagna. L’inizio delle attività sul territorio regionale dovrà avvenire dopo la presentazione della domanda di contributo ed entro 120 giorni da essa. Il termine ultimo per la conclusione del progetto è fissato al 31 dicembre 2018.
Il contributo regionale può arrivare fino al 50% delle spese ammissibili, per un massimo di 150 mila euro per lungometraggi, film e serie televisive, 50 mila euro per documentari/docu-fiction e 25 mila euro per serie web. Si tratta di un bando a sportello, aperto dalla data di pubblicazione sul Burert fino al 1 luglio 2017. La presentazione dei progetti, deve avvenire unicamente a mezzo Pec, pena la non ammissibilità della domanda.

Il secondo bando è riservato alle imprese emiliano-romagnole. La Regione mette a disposizione 500 mila euro per la produzione di opere cinematografiche e audiovisive. In particolare 300 mila euro sono destinati a sostenere lungometraggi, film e serie televisive; 150 mila euro per documentari e docu-fiction, 50 mila per cortometraggi e serie web.La concessione di contributi è in regime “de minimis”.

Possono presentare i progetti imprese di produzione audiovisiva, cinematografica e televisiva con sede legale in Emilia-Romagna, o con unità operativa attiva sul territorio regionale da almeno 12 mesi. Anche in questo caso l’impresa beneficiaria del contributo può essere o produttore unico o coproduttore con quota di maggioranza o produttore esecutivo. Ciascuna impresa può presentare al massimo due domande di contributo.
I progetti ammissibili: lungometraggi, film o serie per la tv, documentari/docu-fiction, web serie e cortometraggi, dovranno essere realizzati per almeno il 30% sul territorio regionale.
Non sono ammissibili progetti con costi sostenuti in regione inferiori a 15.000 euro.
L’inizio delle attività sul territorio regionale dovrà avvenire successivamente alla domanda di contributo ed entro il 31/10/2017. Il termine ultimo per la conclusione del progetto è fissato al 31 dicembre 2018.
In questo caso il contributo regionale è a fondo perduto e può arrivare fino al 40% delle spese ammissibili per i progetti di lungometraggi, film e serie televisive, per un massimo di 150.000 euro; fino al 60% delle spese ammissibili per i progetti di documentari/docu-fiction, per un importo massimo di 50.000 euro e fino al 60% delle spese ammissibili per i progetti di cortometraggi e serie web, per un importo massimo di 25.000 euro. La domanda va presentata entro il 28 aprile 2017.

Il terzo bando, sempre a sostegno delle imprese regionali, può contare su 70 mila euro e mira allo sviluppo di opere cinematografiche e audiovisive dal carattere innovativo e che abbiano le potenzialità per essere diffuse sia in ambito nazionale ed internazionale. L’agevolazione prevista consiste in un contributo a fondo perduto pari a 7 mila euro, e comunque nonsuperiore all’80% delle spese di sviluppo, non coperte da altro finanziamento pubblico.
Possono presentare i progetti imprese di produzione audiovisiva, cinematografica e televisiva con sede legale in Emilia Romagna, o con unità operativa attiva sul territorio da almeno 12 mesi, che detengano la maggioranza dei diritti relativi al progetto per il quale presentano domanda.
Saranno sostenute, in particolare, attività di scrittura (acquisizione dei diritti di adattamento dell’opera e attività creativa di elaborazione di uno scritto finale per progetti presentati in forma di sinossi e/o trattamento) e di sviluppo e preparazione, come ricerca di documentazioni, archivi, o attività di preparazione, sopralluoghi, ricerche di attori e tecnici, ricerca di finanziamenti (partecipazione a pitching, ecc.).
Le attività di sviluppo dovranno essere realizzate tra la data di presentazione della domanda e il 31 dicembre 2017. Il progetto non potrà entrare nella fase di produzione prima del 01/01/2018. La domanda va presentata, entro il 17 marzo 2017.

Sul sito Cinema della Regione tra alcuni giorni sarà possibile consultare il bando e la modulistica di riferimento necessaria alla presentazione dei progetti, che deve avvenire unicamente a mezzo Pec.

Per informazioni  filmcom@regione.emilia-romagna.it

Cinema e audiovisivo, al via il bando per festival e rassegne. Dalla Regione 450 mila euro

Parte il bando regionale a sostegno di festival e rassegne del settore cinematografico e audiovisivo che si svolgono in Emilia-Romagna. Sono 450mila euro i finanziamenti a fondo perduto messi in campo dalla Giunta regionale: in particolare 365mila euro per i festival e 85 mila euro per le rassegne.

Nel 2016 sono stati finanziati con questo meccanismo 22 festival e 6 rassegne, in un panorama regionale che conta circa 50 festival distribuiti su tutta la regione, con eccellenze riconosciute a livello internazionale.

La Regione continua a investire a favore di una maggiore diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva, con l’obiettivo di sostenere la libera espressione artistica e creativa, promuovendo lo sviluppo dei linguaggi contemporanei e multimediali. Queste manifestazioni hanno inoltre un’importante funzione di valorizzazione dell’identità culturale, favorendo l’aspetto di coesione sociale e, non da ultimo, anche un impatto economico sempre più importante. Nell’ultimo anno anche gli spettatori sono aumentati, nell’ordine del 5%.

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Formazione, stanziati 350 mila euro per azioni a sostegno di festival e rassegne cinematografiche

Ammontano a 350 mila euro le risorse del Fondo sociale europeo stanziate dalla Regione Emilia-Romagna con l’obiettivo di valorizzare le potenzialità di festival e rassegne cinematografiche emiliano-romagnole in termini di opportunità di crescita delle competenze delle persone.

L’invito, il terzo approvato dalla Giunta in attuazione degli obiettivi di promozione e sviluppo di nuove competenze del Programma regionale in materia di cinema e audiovisivo, è rivolto agli enti accreditati che potranno inviare le loro proposte entro il 2 febbraio 2017.

I percorsi finanziati dovranno permettere di acquisire nuove e qualificate competenze che intercettino le opportunità di lavoro di un settore che evidenzia la capacità di generare nuova occupazione e sostenere la qualificazione delle differenti professionalità che già vi operano per favorirne un pieno e qualificato inserimento nel mercato del lavoro.

Due le tipologie di progetti finanziabili:

  • percorsi di alta formazione (200-600 ore) a sostegno dell’innovazione e qualificazione del settore del cinema e dell’audiovisivo regionale, rivolti a persone con conoscenze capacità attinenti, acquisite in contesti di apprendimento formali, non formali o informali;
  • percorsi di formazione permanente (24-48 ore) funzionali a sostenere l’integrazione e la permanenza nel mercato del lavoro e la mobilità professionale di giovani e adulti con conoscenze-capacità attinenti acquisite in contesti di apprendimento formali, non formali o informali, ad eccezione delle persone inoccupate o inattive.

Le proposte formative dovranno fondarsi su un partenariato con soggetti con sede in Emilia-Romagna che organizzino e realizzino festival e rassegne di rilievo regionale, nazionale e internazionale in ambito cinematografico e audiovisivo sul territorio, eventualmente allargato alle imprese del settore e/o altre istituzioni.

Le operazioni dovranno essere compilate attraverso l’apposita procedura web, disponibile all’indirizzo https://sifer.regione.emilia-romagna.it e inviate per via telematica non oltre le ore 12.00 del 2 febbraio 2017.

Diritto allo studio universitario, la Regione stanzia 80 milioni (mai così tanti)

Anche per l’anno accademico 2016-17 la Regione Emilia-Romagna garantisce la borsa di studio al 100 per cento degli studenti idonei,con una spesa complessiva in denaro e servizi abitativi e ristorativi di oltre 80 milioni e 800 mila euro, la cifra più alta mai stanziata. La spesa in denaro per il pagamento delle borse di studio è di oltre 65 milioni di euro. Gli studenti che beneficiano della borsa di studio sono 20.950, di cui 12.831 dell’Università di Bologna, 1.496 dell’Università di Ferrara, 2.989 dell’Università di Modena e Reggio Emilia, 3.047 dell’Università di Parma e 587 degli Istituti dell’Alta Formazione Artistica e Musicale. Un incremento di oltre il 21% rispetto all’anno precedente di studenti idonei, dunque, anche a seguito dell’aggiornamento della soglia economica di accesso alle borse introdotta per compensare gli effetti della nuova normativa Isee. Un risultato ottenuto grazie alla conferma dell’impegno finanziario regionale e alla politica di razionalizzazione delle spese attuata dall’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori Er.Go.

Per quanto riguarda i servizi, i posti letto attualmente disponibili sul territorio regionale sono 3.504, suddivisi in 45 residenze. Sono 76 i punti ristorativi attivi in regione, di cui 12 mense, che nel 2016 hanno erogato oltre 2 milioni di pasti.

#18app, al via il bonus cultura per i diciottenni

E-book e teatro, musei e concerti, anche di musica rock: diventa operativo il bonus per i diciottenni. Da oggi i ragazzi nati nel 1998 che abbiano già compiuto 18 anni potranno ottenere i 500 euro del bonus cultura; gli altri (cioé quelli nati dal 4 novembre al 31 dicembre 1998) potranno farlo dal giorno del compleanno. Tutti quanti dovranno registrarsi entro il 31 gennaio 2017 e utilizzare il bonus entro il 31 dicembre 2017. Il bonus è destinato anche ai diciottenni stranieri purché in possesso del permesso di soggiorno e residenti in Italia.

18app

In totale si tratta di circa 574.000 ragazzi, per un ammontare di spesa autorizzata di 290 milioni di euro. Si potranno comprare libri, biglietti per andare a teatro e al cinema, visitare musei e mostre, partecipare ad eventi culturali, visitare monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali e assitere a spettacoli dal vivo. Per ottenere il bonus bisogna scaricare un’apposita App: “18app” e prendere un’identità digitale (Spid). Esaurite le procedure on line l’app diventerà una sorta di borsellino virtuale.

 

COSA SI PUO’ COMPRARE – La lista delle categorie di “prodotti culturali” ammessi al bonus è stata decisa dal dibattito parlamentare ed è inserita in un apposito decreto della presidenza del consiglio. Si possono comprare i biglietti per assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per visitare musei e mostre, per partecipare ad “eventi culturali” (ad esempio il Salone del Libro o il Festival di Venezia) visitare monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali e “spettacoli dal vivo” (dai concerti alla Scala o a Santa Cecilia, agli spettacoli circensi). Si potranno anche comprare libri, compresi i testi scolastici e naturalmente anche nella versione ebook. Gli acquisti si possono fare anche on line.

 

COME AVERE I 500 EURO – Utilizzando una App, esattamente 18app, ogni diciottenne può creare il suo borsellino virtuale. E sempre qui, devono iscriversi anche gli esercenti interessati ad approfittare dei 290 milioni di euro messi sul mercato grazie al bonus. L’iscrizione degli esercenti fa in modo che ci sia un controllo sul livello culturale dei beni e degli eventi proposti.

 

ATTIVARE UNO SPID – Indispensabile per accedere ai servizi on line della Pubblica amministrazione, e quindi anche a 18App, e crearsi una Spid, cioé un’identità digitale. Per averla bisogna possedere un cellulare, ma soprattutto un documento d’identità valido e una tessera sanitaria. Per registrarsi e ottenere lo Spid bisogna servirsi di uno dei quattro identity provider (Poste, Tim, Infocert e Sielte). Usando la Spid si farà il login e una volta entrati nel sistema verrà generato il plafond da 500 euro che sarà attivo fino alla fine del 2017.

Lavoro in campo artistico e culturale, nuovi progetti formativi per giovani creativi

Due progetti formativi per i giovani creativi dell’Emilia-Romagna: li realizzerà fra il 2016 e il 2018 l’Associazione giovani artisti dell’Emilia-Romagna (Ga/ER).
I corsi, finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro in campo artistico e culturale e a supporto della giovane imprenditoria nell’ambito dell’innovazione creativa, sono finanziati con 240 mila euro dalla Regione Emilia-Romagna, fondi mutuati dal Dipartimento alla gioventù della Presidenza del Consiglio dei ministri.

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Il mestiere delle arti

Il primo progetto consiste nella terza edizione del corso regionale di formazione per giovani creativi Il mestiere delle arti. Il corso delinea un modello sperimentale di formazione nell’ambito dell’arte contemporanea, nei settori delle arti visive e applicate, ed è rivolto ad un gruppo selezionato di creativi esordienti dell’Emilia-Romagna. Il corso è aperto a tutti i soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che sono nati, risiedono e/o domiciliano anche per ragioni di lavoro e/o studio n Emilia-Romagna (requisiti di età, residenza e domicilio si intendono posseduti alla data di scadenza del bando), che si esprimono nelle seguenti discipline, in un orizzonte operativo di intreccio, interrelazione e contaminazione fra i diversi ambiti espressivi elencati: arti visive e arti applicate (design e architettura). L’iscrizione al corso è gratuita. gli artisti partecipanti saranno assicurati un attestato finale di partecipazione al corso, oltre alla valutazione delle competenze acquisite al termine del tirocinio.

Il prodotto della creatività

Il secondo progetto prevede la realizzazione della seconda edizione de Il prodotto della creatività, percorso che intende supportare la giovane imprenditoria nell’ambito della creatività in Emilia-Romagna, mettere a sistema le principali realtà del territorio che offrono servizi per il settore della creatività, dare forza e sviluppo ai giovani creativi attraverso forme di consulenza amministrativa-gestionale in ambito imprenditoriale, promuovere i loro progetti e prodotti.

Il bando di partecipazione è aperto a  tutti i soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che risiedono e/o domiciliano anche per ragioni di lavoro e/o studio nella regione Emilia-Romagna (requisiti di età, residenza e domicilio si intendono posseduti alla data di scadenza del bando) e che intendono operare nell’ambito delle “produzioni creative” con un’idea innovativa.

Possono candidarsi alle selezioni anche realtà associative già costituite che intendono realizzare prodotti innovativi in campo artistico, con sede legale in Emilia-Romagna, componenti residenti o domiciliati in Emilia-Romagna e costituite in modo maggioritario da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni.

Gli ambiti creativi individuati sono: arti visive, arti applicate, artigianato, cinema/video, spettacolo, musica, letteratura, gastronomia.
La partecipazione è gratuita. Ciascun soggetto partecipante può presentare un solo progetto.

La scadenza di presentazione dei dossier di candidatura per i progetti Il Mestiere delle Arti e Il Prodotto della Creatività è la giornata di venerdì 18 novembre 2016.

I bandi ed i dossier di candidatura possono essere scaricati dai seguenti siti:
www.gaer.eu; www.comune.fe.it (Il Mestiere delle Arti); www.giovaniaforli.comune.forli.fc.it e www.centrodiegofabbri.it(Il Prodotto della Creatività).

Per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi all’Associazione GA/ER

www.gaer.eu

gaeremiliaromagna@gmail.com

0532 744643 – 329 7080277

artisti@comune.fe.it (Il Mestiere delle Arti) 0543 30244

bandi@centrodiegofabbri.it (Il prodotto della creatività)

Cultura, approvato il Piano per biblioteche e musei: stanziati 4,5 milioni

Sostegno ai poli bibliotecari regionali e, in particolare, all’evoluzione  delle infrastrutture informatiche, ai musei e alle  istituzioni culturali, comprese quelle private senza fini di lucro. Contributi anche per progetti di valorizzazione dei beni culturali in collaborazione con i Comuni.
Questi gli obiettivi del Piano per biblioteche e musei, approvato dalla Giunta regionale per sostenere le istituzioni culturali emiliano-romagnole, che prevede finanziamenti complessivi per4 milioni e 495 mila euro. In particolare 2 milioni e 451 milaandranno alla programmazione bibliotecaria e 2 milioni e 44 mila a quella museale.
Il Piano è stato approvato (con delibera n. 1057 del 4 luglio 2016  come previsto dalla L.R. 18/2000) sulla base delle proposte avanzate dall’Istituto per i Beni artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna  (Ibacn), che ha curato tutta la fase istruttoria.

Musei civici, Reggio Emilia

Musei civici, Reggio Emilia

Sono state oltre 500mila le persone che hanno chiesto almeno un libro nelle biblioteche dell’Emilia-Romagna nel 2015: un dato sempre in crescita in questi ultimi anni di crisi economica.
I Comuni, o le loro forme associate, potevano presentare richieste di contributo per interventi relativi a nuovi servizi e allestimenti,  adeguamento delle sedi e delle dotazioni  tecnologiche, progetti e attività di valorizzazione di beni, raccolte e istituti culturali, di conservazione preventiva e restauro. A seguito dell’istruttoria delle 331 richieste presentate, sono stati assegnati contributi per quasi 2.5 milioni di euro per il sostegno ai 200 interventi ammessi.

Oltre alla domanda per i contributi, potevano essere presentate richieste di interventi per  catalogazione,  inventariazione e per fabbisogni formativi del personale impegnato nella gestione delle istituzioni culturali ,151 le richieste pervenute. Questi interventi, come quelli per le piattaforme informatiche, saranno attuati direttamente dall’Ibacn in ordine di fattibilità e priorità fino all’utilizzo totale delle risorse destinate, pari a 545 mila euro.

Per il sostegno ai poli bibliotecari regionali e, più in generale, per la evoluzione e manutenzione alle infrastrutture informatiche che rendono accessibili i beni e le informazioni ai cittadini, sono destinati oltre 700 mila euro. Una parte di questi (445 mila e 700 euro) va direttamente ai gestori degli 8 poli bibliotecari.

La legge regionale prevede anche la possibilità di sostenere le istituzioni culturali private, con personalità giuridica e senza fini di lucro, che possano contribuire, per la qualità e quantità del patrimonio posseduto e per i servizi resi ai cittadini, all’ampliamento dell’offerta bibliotecaria, archivistica e museale regionale. Alle 34 istituzioni ammesse sono assegnati complessivamente 750.000 euro, con contributi che vanno da un massimo di 50.000 euro a un minimo di 10.000 euro.

“Si punta all’innovazione e alla valorizzazione delle istituzioni culturali- ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti– per rimanere al passo con i tempi e in particolare con le nuove tecnologie. Il funzionamento e l’efficienza  delle biblioteche in tempi di crisi economica è più che mai necessario per garantire a tutti l’accesso alla lettura e allo studio”. lI livello di qualità raggiunto dalle istituzioni culturali ha consentito di destinare un segmento dei contributi alle attività di valorizzazione- ha aggiunto Mezzetti-   con progetti ed eventi realizzati in collaborazione con i Comuni”.
Il presidente dell’IbacnAngelo Varni, ha espresso soddisfazione per “la straordinaria attenzione riservata dagli Enti pubblici e privati regionali allo sviluppo della propria dimensione culturale intesa quale fattore di crescita collettiva”, sottolineando l’effetto moltiplicatore dei contributi regionali come elemento di sollecitazione per i diversi puntuali interventi nei vari settori. “Del resto- ha aggiunto-  questo era l’intento alla base degli incontri con gli operatori del territorio svolti assieme al direttore dell’Ibacn negli ultimi mesi del 2015 per l’assegnazione dei fondi messi di nuovo a disposizione dalla Regione, con evidente soddisfazione degli amministratori locali”.

Al via il 9^ ‘Premio per la pace Giuseppe Dossetti’: “Oggi più che mai c’è bisogno di far crescere la cultura della pace”

Al via la IX edizione del ‘Premio per la pace Giuseppe Dossetti’ promosso – a partire dal 2006 – da Regione Emilia-Romagna, Comune di Cavriago, Comune e Provincia di Reggio Emilia. Anche l’edizione 2016 è rivolta ad associazioni e singoli cittadini di tutta Italia, affiancata da un concorso destinato alle scuole superiori del territorio reggiano.

Il concorso nazionale è stato illustrato oggi a Bologna dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dal presidente della Giuria del Premio, Pierluigi Castagnetti, dal sindaco di Cavriago, Paolo Burani, dal presidente della provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, e dall’assessore alla Cultura della legalità del Comune di Reggio Emilia, Natalia Maramotti.

«Mai come oggi, anche alla luce di quello che è successo oltre oceano, c’è bisogno di far crescere la cultura della pace, della tolleranza e del rispetto della diversità delle idee, del pensiero e dell’esempio di Dossetti», ha sottolineato il presidente Bonaccini. «L’impegno e la coerenza della Regione in questa direzione è testimoniato dall’approvazione di una legge sulla Memoria, finanziata con un milione di euro. A breve usciranno i primi bandi per sostenere le realtà impegnate nella difesa e promozione della cultura della memoria del ‘900. Questo ‘Premio per la pace Giuseppe Dossetti’ si inserisce con coerenza dentro questa nostra ampia strategia». Continue reading

Al via la VI edizione del concorso “Io Amo i Beni Culturali”

Il concorso di idee “Io Amo i Beni Culturali“, giunto alla sua sesta edizione, ha l’obiettivo di avvicinare i giovani al patrimonio culturale e alle istituzioni che lo conservano, favorendo la loro partecipazione attiva e creativa e sostenendo la crescita di cittadini autonomi e consapevoli.

Quest’anno, per la prima volta, il concorso si rivolge anche alle Biblioteche dell’Emilia-Romagna.
Gli studenti hanno l’occasione di sperimentare il museo, l’archivio e la biblioteca come luoghi di apprendimento attivo; i musei, gli archivi e le biblioteche, a loro volta, possono trovare nei giovani coinvolti lo stimolo per realizzare nuove forme di comunicazione e per valorizzare in modo innovativo il loro patrimonio.

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Ai partecipanti si richiede di presentare un progetto che valorizzi il museo, l’archivio o la biblioteca prescelti, oppure un bene culturale contenuto al suo interno o nel territorio. Il progetto deve avere come esito un’iniziativa inedita da realizzare con il coinvolgimento attivo degli studenti e mirata allo sviluppo delle competenze trasversali sopra citate. L’iniziativa dovrà essere realizzata nell’anno scolastico 2016/2017.
Saranno dichiarati vincitori, in base al punteggio ottenuto, sino ad un massimo di 10 progetti nella sezione Musei, di 5 progetti nella sezione Archivi e di 5 nella sezione Biblioteche, per un totale di 20 progetti.

  • Sezione speciale “valorizzazione del territorio rurale e dei prodotti agroalimentari regionali”
    Individuati i 20 progetti vincitori, la commissione, integrata con un componente individuato dall’Assessorato all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, procederà a selezionare – nell’ambito dei progetti vincitori volti alla valorizzazione del territorio rurale e dei prodotti agroalimentari regionali, attribuendo a tali progetti un punteggio da 1 a 5 – il progetto che maggiormente rappresenta tale vocazione.

Ogni progetto vincitore sarà sostenuto mediante iniziative formative e la concessione di risorse finanziarie (2.000,00 euro alla scuola capofila e 2.000,00 euro al museo, all’archivio o alla biblioteca che assume il coordinamento scientifico dell’iniziativa) finalizzate alla realizzazione e al coordinamento scientifico del progetto, nonché alla formazione degli operatori coinvolti.
Le domande devono pervenire entro il 14 luglio  2016 (fa fede la data del timbro postale).

Il concorso è promosso dall’IBC. Gli altri partner sono l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna e  il MODE-Museo Officina dell’educazione dell’Università di Bologna e l’ Assessorato all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna . L’iniziativa ha il patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.

Scarica il bando del concorso

Scarica la scheda tecnica del concorso

Fac-simile della domanda VI edizione

 

pagine dedicate al progetto “Io amo i Beni Culturali” (I, II, III, IV, V edizione)