“Qual è la situazione per la ripresa dei tirocini finalizzati all’inclusione sociale di persone con disabilità?”

La Presidente della Commissione Politiche per la Salute e Sociali richiama i progetti introdotti in Emilia-Romagna dalle l.r. 1/2019 destinati a persone con una particolare vulnerabilità e fragilità e in una condizione di occupabilità complessa.

Dal 13 marzo i tirocini extracurriculari, così come tutte le attività formative, sono stati sospesi a causa dell’emergenza sanitaria. Un’ordinanza del Presidente della Regione Stefano Bonaccini aveva disposto la loro riattivazione a partire dal 18 maggio.

Ottavia Soncini, Presidente della Commissione Politiche per la Salute e Sociali dell’Emilia-Romagna ricorda che “stanti le misure anti-Covid, vennero sospesi anche gli specifici tirocini previsti dalla legge regionale 1 del 2019 finalizzati all’inclusione sociale di persone con disabilità. Sono progetti di orientamento, formazione e inserimento o reinserimento destinati a persone che hanno una particolare vulnerabilità e fragilità e sono in carico ai servizi sociali o sanitari”.

Con un’interrogazione rivolta alla giunta, la consigliera Soncini intende sapere quale sia la situazione di ripresa dei tirocini finalizzati all’inclusione sociale di persone con disabilità e più in generale quali siano i risultati della legge a un anno e mezzo dalla sua approvazione, quali siano le buone pratiche consolidate nei territori e cosa si stia facendo per facilitare l’incremento della disponibilità di contesti accoglienti.

“L’inclusione occupazionale delle persone con disabilità costituisce una leva strategica per l’affermazione del valore della diversità nei differenti contesti della società e come potenziale per la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi. – sottolinea la consigliera Soncini – Le cittadine e i cittadini destinatari dei tirocini di orientamento, formazione e inserimento o reinserimento finalizzati all’inclusione sociale sono caratterizzati di norma da una condizione di occupabilità complessa, dettata da una molteplicità di differenze in termini di maturazione sia di competenze prestazionali che relazionali. Risulta quindi fondamentale sia il contesto di accoglienza, sia la possibilità di avere condizioni e modalità di svolgimento del tirocinio flessibili, adattabili alla persona. Per questo penso sia opportuno verificare quali siano i punti di forza e quali le eventuali criticità della nostra legge regionale, anche alla luce delle aggravanti che la pandemia ha inevitabilmente comportato”.