Una Emilia-Romagna più libera di muoversi. In treno, sui mezzi pubblici, potenziati e rinnovati, e in bicicletta. Meno in auto, con molti più mezzi elettrici nelle strade e le merci che viaggiano su ferrovia. Nelle scelte da fare, un occhio attento alla pianificazione urbanistica, poi accessibilità del territorio e mobilità sostenibile per favorire appunto gli spostamenti di cittadini, lavoratori, studenti, senza mai perdere di vista gli aspetti di benessere sociale e i vantaggi ambientali ed economici.
Sono i capisaldi del nuovo Piano regionale integrato dei trasporti 2025 dell’Emilia-Romagna, adottato dall’Assemblea legislativa e arrivato in Aula dopo un lungo percorso di ascolto e consultazioni in tutte le province.
Un documento che fissa obiettivi importanti da qui ai prossimi 5 anni – taglio del 50% dei tratti viari congestionati e dei decessi sulle strade regionali; mobilità ciclabile in crescita del 20%, con la quota di chi sceglie il treno che sale fino al +50%; +30% il trasporto merci su ferrovia; +20% auto elettriche – per arrivare a tagliare del 30% le emissioni CO2 legate ai trasporti.
Gli obiettivi
Tra gli obiettivi al 2025 fissati dal nuovo Prit, la riduzione del 50% dei tratti in congestione della rete stradale regionale e della mortalità sulle strade. Aumenti del 20% della mobilità ciclabile negli spostamenti urbani, dal 30 al 50% dei passeggeri dei servizi ferroviari. Ancora: +10% dei passeggeri del trasporto pubblico locale su gomma, +30% del trasporto di merci su ferrovia e un taglio del 10% della crescita del tasso di motorizzazione.
Infine, venendo ai veicoli ad alimentazione elettrica, vera scommessa dei prossimi anni, le previsioni sono di un + 20% di immatricolazioni delle auto, + 15% per le ibride, + 35% per gli autobus elettrici, + 25% per gli autoveicoli commerciali leggeri elettrici.
Inoltre, si prevede un +50% di sostituzioni dei veicoli commerciali leggeri al di sotto della categoria euro 1 con veicoli a basso impatto ambientale. In sostanza, si arriverebbe a una riduzione delle emissioni CO2 legate ai trasporti del 30% al 2025.
Per quanto riguarda il miglioramento dei servizi ferroviari, l’obiettivo è di elevare gli standard di sicurezza, una sempre maggiore integrazione delle tariffe, il radicale rinnovo del materiale rotabile, una tempestiva informazione agli utenti e l’ammodernamento della rete esistente.
Sul trasporto pubblico locale, le azioni principali sono rivolte al rinnovo della flotta circolante, anche con l’inserimento di mezzi ad energie alternative, l’evoluzione del biglietto elettronico con pagamenti web o su telefonia, un forte ruolo del trasporto pubblico su gomma fuori dai centri urbani e dalle grandi direttrici in collegamento con il sistema ferroviario.
Le azioni per la mobilità sostenibile vanno infatti a sostegno di politiche per la diffusione dei veicoli elettrici, la regolamentazione degli accessi urbani e della sosta, lo sviluppo della rete delle ciclovie.
Per quanto riguarda la logistica e il trasporto merci, gli interventi mirano al potenziamento degli scali principali, a misure di disincentivo dei mezzi maggiormente inquinanti e alla promozione di una logistica “verde certificata” per un minor consumo energetico.
No, dunque, a una continua rincorsa a “muovere i veicoli”, ma piuttosto azioni diffuse per ridurre l’impatto ambientale, massimizzando l’efficienza, l’intelligenza e la rapidità degli spostamenti.