In Emilia Romagna raddoppiamo i fondi per cultura e spettacoli

Con la cultura si mangia e con gli spettacoli anche, in barba a tutti i luoghi comuni. In Emilia-Romagna il settore ha un peso pari al 5 per cento del Pil, e dà lavoro a 80mila persone in 30mila imprese.

Per questo la Regione ha deciso di aumentare gli investimenti dedicati, passando dai 18,6 milioni di euro del 2014 ai 32 milioni a bilancio per il 2016. Risorse che saranno accessibili con una serie di bandi.

cultura

Il Programma triennale in materia di spettacolo e promozione delle attività culturali (per gli anni 2016-2018) è stato approvato nei giorni scorsi dall’Assemblea legislativa con il voto favorevole del centrosinistra.

Si tratta di due delibere di Giunta che fissano gli obiettivi e le azioni prioritarie per il triennio nei diversi settori: teatro, musica, danza, attività multidisciplinari e circo contemporaneo (per quanto riguarda gli spettacoli). Il sostegno al circo contemporaneo rappresenta una novità, così come gli incentivi al settore per nuove assunzioni o stabilizzazioni.

Mentre sul fronte cultura i fondi andranno a: investimenti pubblici e privati, sostegno a istituzioni culturali per programmi di studio e ricerca, iniziative culturali di Comuni e Unioni, iniziative della Regione per manifestazioni di particolare rilevanza, premi per iniziative culturali e premi di studio a favore dei giovani.

A seguire usciranno i bandi per finanziare le realtà sul territorio, con una spesa per il 2016 stimata in 11,6 milioni di euro per il solo comparto dello spettacolo che, in regione, conta ben 95 teatri storici e 377 sedi censite di spettacoli dal vivo.

Gli effetti degli investimenti regionali sono, in parte, già visibili oggi. L’impegno su questo fronte ha permesso, lo scorso anno, il rilancio della rete museale, archivistica e bibliotecaria, dopo anni di azzeramento delle risorse. Mentre il successo della legge sul cinema ha spinto la Regione ad occuparsi anche del campo formativo-produttivo della musica.

La Giunta sta tenendo fede ai suoi impegni seguendo l’obiettivo di triplicare, entro fine legislatura, i fondi destinati a cultura e spettacoli. Questo grazie anche ai risparmi conseguiti con il superamento delle Province. Con la cultura si può dar da mangiare al corpo e allo spirito, creando al tempo stesso nuovi posti di lavoro.

> Il grafico con il raffronto delle risorse regionali destinate al settore Cultura negli anni 2014-2016