I numeri del diritto allo studio in Emilia Romagna

L’assessore all’università Patrizio Bianchi ha illustrato oggi 14 aprile all’Assemblea Legislativa la relazione sull’attuazione della legge regionale n. 15/2007 sul diritto allo studio universitario per il periodo 2012-2014. La relazione risponde all’articolo della legge sulla Clausola valutativa e rappresenta uno strumento di controllo triennale sui risultati conseguiti dalla legge nel favorire l’accesso agli studi universitari e ai percorsi di alta formazione. Una base importante per definire obiettivi e priorità della nuova programmazione delle misure per il diritto allo studio nel periodo 2015-2017.

La relazione prende in esame gli interventi di sostegno economico concessi nel triennio 2012-2014 dall’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori ER.GO: borse di studio, prestiti , assegni formativi e contributi, oltre alle iniziative per la mobilità internazionale e ai servizi per l’accoglienza.imagesJVCF3GCB

Nel triennio accademico 2012-2014 è stato assegnato un beneficio al 100% degli studenti risultati idonei ai requisiti di reddito e di merito. Nel dettaglio, gli studenti che hanno percepito la borsa sono stati 17.505 nell’a.a. 2011/12, 18.027 nell’a.a. 2012/13 e 18.381 nell’a.a. 2013/14. Numeri in crescita, per una spesa che è salita da 67,5 a 69,6 e a 70,7 milioni di euro nei tre anni.

Ciò a conferma dell’impegno della Regione nelle politiche finalizzate a rendere attrattivo il sistema universitario e rivolte agli studenti, in particolare ai capaci, meritevoli e privi di mezzi, con importanti risultati che la distinguono nel panorama nazionale. Infatti la Regione si colloca tra quelle con il più elevato numero di studenti iscritti all’Università, ha il maggior numero di studenti idonei e la maggiore spesa per borse di studio. Inoltre è stata tra le poche Regioni che nel triennio considerato hanno garantito con continuità un beneficio a tutti gli studenti idonei.

Per quanto riguarda i servizi per l’accoglienza, l’offerta complessiva conta oggi 45 residenze abitative, con un incremento di oltre 1.000 posti letto tra il 2010 e il 2014, 10 mense universitarie e 84 punti di ristorazione in convenzione e in appalto (erano 75 nel 2011/12 e 78 nel 2012/13), con nuovi servizi aperti in città dove prima non erano presenti.

I posti letto assegnati nel 2013/14 sono stati 3.366 (erano 3.047 e 3.108 nei due anni precedenti), di cui 1.944 a Bologna e nel Polo romagnolo, 307 a Ferrara, 495 a Modena e Reggio Emilia, 620 a Parma. La spesa complessiva per il servizio abitativo ha raggiunto i 14,2 milioni di euro nell’esercizio finanziario 2013, a fronte di entrate per 8,6 milioni.

Il numero degli studenti che ha usufruito del contributo per l’accesso ai servizi ristorativi è cresciuto nel corso dei tre anni e i pasti consumati sono passati stato da 1,5 milioni a 2 milioni, fino ai 2,2 milioni del 2013/14.

“I dati – ha commentato l’assessore – confermano che la scelta di costituire un’unica azienda regionale per garantire, tramite l’erogazione di un’ampia gamma di servizi, il diritto allo studio universitario, è stata vincente. Grazie alla razionalizzazione delle spese e a una maggiore efficienza raggiunta mediante economie di scala, si sono garantiti più servizi a costi minori”. “In futuro – ha concluso Bianchi – la Regione lavorerà per aumentare ulteriormente la rete dei servizi rafforzando il rapporto, già eccellente, con le università e con gli studenti”.