Approvato in Assemblea legislativa il piano triennale delle politiche formative e per il lavoro

APPROVATO IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA IL PROGRAMMA TRIENNALE DELLE POLITICHE FORMATIVE E PER IL LAVORO.

SONCINI, PD: “LAVORO: UN PIANO DI 360 MILIONI DI EURO IN TRE ANNI PER COMPETENZE E CRESCITA.”

“La nostra Regione cresce grazie al talento e alla capacità dei cittadini emiliano romagnoli. Investire sulla formazione professionale significa investire sul nostro futuro”.

Commenta così Ottavia Soncini, consigliere regionale del Partito democratico, l’approvazione in Assemblea legislativa del piano triennale delle politiche formative e per il lavoro della Regione. Regione che ha scelto di investire 360 milioni di euro in tre anni per le competenze necessarie alla crescita.

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“Fino allo scorso anno”, spiega Soncini, “la Regione proponeva indirizzi che poi venivano attuati dalle Province. Ora, con la loro riforma, la Regione ha una responsabilità diretta e fondamentale su temi di grande impatto sociale come la formazione professionale e i servizi per l’accesso al lavoro”.

Il Programma triennale si compone di quattro linee di intervento, che ricalcano l’infrastruttura educativa e formativa regionale: istruzioni e formazione professionale, per combattere la dispersione scolastica e aumentare il numero dei giovani che conseguono qualifiche o diplomi professionali; la rete politecnica e l’alta competenza per la ricerca, per promuovere una formazione tecnico-scientifico e formare professionalità altamente qualificate con l’obiettivo di disporre di capacità innovative nei settori trainanti ed emergenti dell’economia regionale; il sistema per il lavoro, come i Centri per l’impiego, di cui vengono programmate le future politiche attive del lavoro, che potranno essere realizzate anche da soggetti privati accreditati, integrandole al massimo con le politiche di sostegno al reddito.

“Dopo anni difficili, “puntualizza Soncini, “l’occupazione vede i primi segnali di ripresa. Ora è fondamentale sostenerla attraverso sistemi formativi capaci di garantire le competenze necessarie per le richieste di occupazione delle nostre filiere produttive. In un mondo del lavoro in così rapida trasformazione occorre aiutare concretamente i giovani a formarsi, fare emergere i talenti e investire su di essi. Il Programma triennale va proprio in questa direzione”.

“Con questo programma triennale”, conclude Soncini, “ci siamo impegnati a migliorare ulteriormente il sistema formativo emiliano-romagnolo, a finanziarlo maggiormente e a creare relazioni più profonde con imprese e territorio. Investire in educazione e ricerca è una concreta politica di sviluppo tesa a ridurre le diseguaglianze sociali ed economiche e a valorizzare le differenze”.

Formazione e lavoro, in Emilia-Romagna già impegnati oltre 114 milioni del Fondo sociale europeo: quasi 14mila persone coinvolte

Sono 593 i progetti già approvati dalla Regione Emilia-Romagna  nell’ambito del Fondo sociale europeo, per un totale di risorse stanziate di oltre 119 milioni di euro e impegnate per oltre 114 milioni, pari al 15% dell’intera dotazione del Programma operativo regionale. Quasi il 70% delle risorse già impegnate è concentrato sul primo Asse, “Occupazione”, che ha una dotazione di oltre il 62% del Por. I progetti avviati – percorsi formativi, tirocini, servizi di accompagnamento al lavoro – sono579, il 90% di quelle approvati, dei quali 25 risultano già conclusi a fine aprile. I partecipanti che hanno avuto accesso ad un intervento sono 13.797, il 38% donne.

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Sono alcuni dei dati (aggiornati al 16 maggio scorso) presentati dalla Regione Emilia-Romagna al Comitato di Sorveglianza del Fondo sociale europeo, l’organismo previsto dai regolamenti comunitari con il compito di accertare la qualità e l’efficacia dell’attuazione del Programma operativo regionale, presieduto dall’assessore Patrizio Bianchi e composto da Angela Guarino, della Direzione generale Occupazione, Affari sociali e inclusione della Commissione europea, Monica Lippolis, del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, e Federico Amedeo Lasco, dell’Agenzia per la Coesione territoriale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Continue reading

Diritto allo studio, approvato in Assemblea legislativa il piano regionale 2016-2018

SONCINI (PD): “BORSE DI STUDIO, SERVIZI GRATUITI, SOSTEGNO ALLA DIMENSIONE INTERNAZIONALE. L’EMILIA ROMAGNA PORTA AL CENTRO DELLA PROPRIA AGENDA LA FORMAZIONE UNIVERSITARIA”.

 

Approvato mercoledì scorso dall’Assemblea legislativa il nuovo Piano regionale degli interventi e dei servizi per il diritto allo studio per il triennio 2016-2018.

“Saranno 20 milioni di euro le risorse che la Regione metterà a disposizione ogni anno nel triennio 2016-2018 per il diritto allo studio” spiega Ottavia Sonciniconsigliere regionale del Partito democratico, “risorse gestite dall’Azienda regionale Er.Go., che insieme alle risorse provenienti dalle tasse regionali per il diritto allo studio e dal Fondo integrativo nazionale portano l’investimento complessivo in Emilia-Romagna a circa 71 milioni di euro all’anno“.

Nel 2015, sui 19mila beneficiari di borse di studio in Emilia-Romagna, 2458 sono studenti dell’Università di Modena e Reggio, con un incremento di oltre il 4% di idonei rispetto all’anno precedente. 755 gli studenti di Unimore che hanno avuto assegnato un posto letto dal Servizio abitativo. Infine, sono 257mila i pasti consumati grazie alle borse di studio a Reggio e Modena.

“Il nuovo piano 2016-2018 prevede alcuni obiettivi prioritari: ampliare il numero dei destinatari degli interventi di diritto allo studio universitario, sostenere le esperienze internazionali degli studenti e affiancare i laureandi e i neo laureati verso il lavoro. Investire sui giovani“, conclude Soncini, “continua ad essere un nostro impegno prioritario per promuovere una società che immaginiamo con meno disuguaglianze economiche e capace di valorizzare le differenze, garantendo ai più giovani di crescere in una regione che guarda all’Europa”.

Un bando da 10 milioni per innovare le competenze delle imprese

Un avviso pubblico che finanzierà con 10 milioni di euro del Fondo sociale europeo misure per innovare le competenze delle imprese e fare dell’Emilia-Romagna un’economia forte, aperta, sostenibile e globale. È quanto mette in campo la Regione per concretizzare l’obiettivo condiviso dai firmatari del Patto per il Lavoro, offrendo alle figure imprenditoriali e al management strumenti per elaborare strategie di riposizionamento e accesso a nuovi mercati che sappiano cogliere le sfide del cambiamento.

Il bando – in attuazione del Piano Alte Competenze e in linea con quando tracciato dalla Strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente – intende qualificare le figure chiave delle imprese – che hanno la responsabilità di progettare e governare il cambiamento – indirizzandole verso le opportunità di innovazione connesse a tre grandi processi in atto: l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e lo sviluppo sostenibile.

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Per rispondere adeguatamente a fabbisogni e potenzialità dei settori ritenuti strategici per la crescita regionale, l’invito prevede due distinte linee di intervento, una per le imprese della manifattura e dei servizi collegati, l’altra a supporto del terziario e del turismo.

Gli enti di formazione accreditati che intendono rispondere all’invito dovranno presentare piani di intervento volti a promuovere, sostenere e accompagnare i sistemi di imprese del territorio regionale. I piani potranno essere costituiti da percorsi di formazione continua per l’acquisizione di competenze necessarie a progettare e realizzare strategie di innovazione di prodotto/processo, organizzative e gestionali e azioni non corsuali finalizzate ad accompagnare le realtà imprenditoriali, singolarmente o in modo congiunto, a trasformare le competenze acquisite nei percorsi di formazione continua in comportamenti e modalità organizzative e gestionali nelle organizzazioni di lavoro. Interventi che, nella sinergia con attività seminariali e di informazione, potranno contribuire a diffondere una cultura del cambiamento e una maggiore consapevolezza diffusa dei processi di innovazione in atto.

Il termine ultimo per candidare operazioni in risposta al bando è fissato il I progetti devono essere inviati entro e non oltre le ore 12.00 del 31 maggio 2016.

Per saperne di più

  • Delibera di GR n. 467 del 4/04/2016 – Approvazione dell’Invito a presentare operazioni a supporto dei processi di innovazione e sviluppo – PO Fse 2014/2020 Obiettivo tematico 8 – Priorità di investimento 8.5
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