Approvata la legge taglia vitalizi: sarà circa un milione il risparmio in tre anni

Innalzamento progressivo dell’età per accedere all’assegno, contributo di solidarietà per 36 mesi e divieto di cumulo, nonché pubblicazione dei dati dei beneficiari di assegni. L’assemblea legislativa ha approvato il progetto di legge presentato dal Partito Democratico, primo firmatario Giorgio Pruccoli, che introduce modifiche alla disciplina del vitalizio per gli ex consiglieri regionali. Sì da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, astensione di Lega Nord, Fratelli d’Italia, Misto-Movimento democratici e progressisti.

Da anni la Regione è in prima fila nel riordino dei costi della politica. Dopo aver abolito i vitalizi per i consiglieri regionali del presente e del futuro, oggi si compie un ulteriore passo in avanti. La norma approvata prevede l’innalzamento dell’età per il conseguimento del vitalizio: si passa quindi dagli attuali 60 anni all’età valevole per il conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia dei lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni (66 anni e 7 mesi nella generalità dei casi). I consiglieri nati fra il 1957 e 1963 (che non hanno compiuto il sessantesimo anno di età) potranno conseguire il vitalizio a 60 anni ma con una penalizzazione progressiva in funzione del periodo di anticipo richiesto.  

Tutti gli assegni vitalizi in pagamento saranno ridotti, per la durata di un triennio, del 6% per la parte oltre 1.000 euro e fino a 1.500 euro, del 9% per la parte oltre 1.500 euro e fino a 3.500 euro, e del 12% per la parte oltre 3.500 euro.

La norma introduce anche la non cumulabilità con istituti analoghi. Sulla base dei dati disponibili per gli assegni vitalizi attualmente in erogazione è possibile quindi stimare un risparmio di spesa prudenzialmente quantificabile in circa 1 milione di euro nel prossimo triennio.

L’avanzo di denaro in capo al bilancio sarà destinato prioritariamente al finanziamento di politiche di sicurezza, legalità e qualità del lavoro, sostegno al microcredito per lo sviluppo dell’imprenditorialità, reinserimento lavorativo e inclusione sociale. L’applicazione della legge è estesa ai componenti dell’esecutivo regionale e al sottosegretario alla presidenza.