Anziani, no all’isolamento: dalla Regione i fondi per gli ascensori negli alloggi di edilizia pubblica

Uno stabile senza ascensore può diventare un serio problema per gli anziani, anche autosufficienti, e le persone con disabilità, soprattutto se alle prese con problemi motori. Non uscire di casa, o farlo raramente, potrebbe impedire una normale vita relazionale. Un aiuto concreto arriva dalla Regione Emilia-Romagna, che per la prima volta stanzia dei fondi per installare ascensori e montascale negli stabili di edilizia residenziale pubblica: 2 milioni di euro per il 2018.
Attraverso uno specifico bando, saranno dunque finanziati, oltre a questi interventi, anche lavori per l’abbattimento degli ostacoli presenti in appartamenti o spazi comuni, all’interno dei palazzi, che costituiscono un limite o un impedimento per chi si muove con difficoltà:ad esempio, dislivelli con gradini o rampe troppo ripide, corridoi e servizi troppo stretti, pavimentazioni scivolose.

Comuni proprietari degli alloggi, destinatari dei contributi regionali, potranno avvalersi delle Acer (Aziende Casa Emilia-Romagna), in qualità di gestoridel patrimonio di Edilizia residenziale pubblica (Erp) per effettuare i lavori. La Regione riconoscerà fino ad un massimo dell’80% dell’importo complessivo delle opere di adeguamento.
In Emilia-Romagna gli edifici popolari sono 6.571, per un totale di oltre 59 mila appartamenti; l’età media dei fabbricati è di 45 anni e circa il 30% dei nuclei assegnatari è composto over 65enni. In particolare, 1.257 fabbricati risalgono al dopoguerra, essendo stati costruiti negli anni tra il 1951 e il 1960, il decennio che ha visto lo sviluppo maggiore: 335 nella sola provincia di Bologna.

Erp, oltre 1.200 fabbricati costruiti nel dopoguerra

In Emilia-Romagna gli edifici popolari sono 6.571, per un totale di oltre 59 mila appartamenti (59.449); l’età media dei fabbricati è di 45 anni e circa il 39% risale a prima del 1960, il 26% è stata costruita negli anni compresi tra il 1960 ed il 1980 e i rimanenti edifici (35% del totale) sono di epoca successiva.

In particolare, 1.257 fabbricati (per 8.230 alloggi) risalgono al dopoguerra, essendo stati costruiti negli anni tra il 1951 e il 1960, il decennio che ha visto lo sviluppo maggiore. Stabili, questi, che sono concentrati per lo più nelle province di Bologna(335) e Ferrara (258) e, a seguire, a Parma (140), Forlì- Cesena (130), Modena (114), Reggio Emilia (87), Ravenna (80), Piacenza (65) e Rimini (48). Minore, complessivamente, è l’età degli alloggi, ristrutturati in parte nel corso degli anni.

Sono invece oltre 15.000 gli alloggi di edilizia residenziale popolare costruiti tra il1970 e il 1980: 5.570 sono ubicati nella provincia di Bologna, 1.808 a Modena, 1.758 a Ferrara; Parma ne conta 1.468, Reggio Emilia 1.053, Ravenna 976, Forlì-Cesena964, Piacenza 719 e Rimini 698.

Una percentuale elevata di fabbricati, soprattutto quelli meno recenti, non è dotata di ascensore o necessita di interventi per rimuovere le barriere architettonicheall’interno delle abitazioni rendendole in tal modo più comode e funzionali, dal momento che circa il 30% dei nuclei assegnatari è composto da anziani (età superiore a 65 anni).