Al via il bando per l’agroindustria, 60 milioni di euro per imprese più forti sui mercati

Cresce la domanda di made in Italy e  la Regione Emilia-Romagna mette a disposizione 60 milioni di euro per sostenere gli investimenti delle aziende di trasformazionecommercializzazione in campo agroalimentare. Con un obiettivo: essere più forti e competitivi sui mercati, a partire da quelli extra Ue. E’ quanto prevede il primo bando per gli investimenti delle imprese agroindustriali del Psr  (Piano di sviluppo rurale) 2014-2020. Le domande potranno essere presentate da domani, venerdì 15 aprile al 30 giugno.

Il bando per l’agroindustria si affianca a quello, annunciato nei giorni scorsi,  che stanzia 23,5 milioni di euro per sostenere gli investimenti delle sole aziende agricole emiliano-romagnole, per un plafond complessivo di risorse pari a 83,5 milioni di euro, che considerando  il cofinanziamento privato potranno movimentare risorse per oltre 200 milioni di euro. Anche in questo caso le domande possono essere presentate  a partire dal 15 aprile, ma con scadenza il 15 luglio.

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Cosa prevede il bando per l’agroindustria
L’agroalimentare è la seconda voce dell’export emiliano-romagnolo con una crescita nel 2015 del  6,2%.  Il bando  per gli investimenti agroindustriali stanzia 60 milioni, l’importo dei progetti dovrà essere compreso tra un minimo di 250 mila euro a un massimo di 5 milioni, i contributi – in conto capitale – saranno nella misura del 40%.

Destinatarie dell’intervento sono sia le imprese che svolgono esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, sia  quelle che affiancano tale attività a quella agricola di base. Gli investimenti potranno riguardare  la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti e delle attrezzature di lavorazione lungo la filiera; l’introduzione di tecnologie innovative per rispondere a nuove opportunità e spazi di mercato o per migliorare la qualità dei prodotti; gli interventi che portano a un miglioramento della sicurezza alimentare, dell’efficienza energetica, dell’impatto ambientale e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Tra le priorità previste, per la valutazione delle domande, vi è  l’esistenza di particolari forme contrattuali (accordi di filiera, contratti con organizzazioni di produttori, adesioni a organizzazioni interprofessionali, ecc.) che massimizzino le ricadute positive sulla parte agricola; per le aziende di montagna, per i progetti che  riguardino produzioni Dop e Igp e biologiche o con particolari ricadute ambientali od occupazionali.

Il bando per  gli investimenti delle aziende agricole
Il provvedimento presentato nei giorni scorsi,  mette a disposizione 23,5 milioni di euro  per sostenere l’innovazione e l’ammodernamento delle imprese agricole, migliorare i processi produttivi e la qualità dei prodotti, ridurre l’impatto ambientale delle lavorazioni. Molto ampia l’articolazione degli interventi , tale da soddisfare  anche piccole aziende  del settore primario (da 10 mila a 3,5 milioni di euro gli importi minimi e massimi della spesa ammissibile), con priorità per giovani agricoltori, aziende di montagna, agricoltura bio, integrata, prodotti Dop e Igp.