Prevenzione a 360 gradi in Emilia-Romagna: 68 programmi per “Costruire salute”

Prevenzione a 360 gradi: dagli infortuni professionali e domestici alle malattie croniche, dagli incidenti stradali agli screening oncologici, fino alle vaccinazioni. Ma anche programmi per favorire un corretto stile di vita, che passi, ad esempio, dall’attività fisica e dalla sana alimentazione.
Sono alcuni degli obiettivi del Piano di prevenzione della Regione Emilia-Romagna, valido per il triennio 2015-2018, che ora è stato prorogato di un anno: a prevederlo, l’intesa Stato-Regioni dello scorso dicembre, che ha esteso a tutto il 2019 la vigenza del Piano nazionale e di quelli regionali. Il via libera alla proroga, dopo l’approvazione ottenuta in Commissione assembleare, è arrivato dalla Giunta regionale.
Si tratta dello strumento di riferimento per tutti gli interventi e i programmi che le Aziende sanitarie mettono in campo per la tutela e la prevenzione della salute dei cittadini: 68 quelli previsti nel primo triennio, la maggior parte dei quali vengono rafforzati o rimodulati per il prossimo anno, sulla base dei risultati raggiunti. Confermata l’individuazione delle 6 aree di intervento in cui si concentrano le azioni: ambienti di lavoro, scuola, ambito sanitario e comunità (declinata in tre settori: programmi rivolti alla popolazione, interventi per fasce di età, interventi per condizioni specifiche).

I progetti, in sintesi

Molteplici i progetti realizzati, la maggior parte dei quali coinvolge direttamente il personale sanitario o i cittadinianziani e giovani in primis: tra gli altri, campagne di informazione e sensibilizzazione per favorire l’adesione consapevole alle vaccinazioni; piani per la sorveglianza delle malattie infettive o la riduzione del rischio di malattie professionali; programmi di screening, come quello oncologico, o iniziative per promuovere l’attività fisica negli anziani o nei malati cronici (come passeggiate organizzate per i diabetici), la corretta alimentazione, l’educazione all’affettività nei più giovani.
E, ancora, attività di informazione per l’uso corretto dei farmaci, in ambito umano e veterinario, o di sensibilizzazione per prevenire malattie sessualmente trasmissibili; progetti per contrastare l’abbandono scolastico e il bullismo, o per sensibilizzare i ragazzi all’uso consapevole delle tecnologie e all’educazione stradale. Ma anche azioni di supporto alle persone fragili, ai disabili e ai familiari che se ne prendono cura, o programmi per individuare chi è più a rischio di patologie croniche.

Tra i tanti strumenti disponibili per i cittadini, c’è ad esempio il sito www.mappadellasalute.it: una vera e propria mappa della regione dove è possibile, cliccando sulla provincia di interesse, individuare tutte le opportunità per svolgere attività fisica – comprese quelle per i disabili -, trovare gruppi di persone con cui camminare insieme, o ancora, per gli sportivi, mettersi in contatto con il centro regionale antidoping per avere informazioni direttamente dagli esperti. Ad oggi vi sono censite oltre 150 occasioni di attività motoria gratuite, organizzate da volontari con il supporto delle Aziende sanitarie e degli Enti locali, ed altrettante iniziative rivolte a persone diversamente abili.

Sono confermati, poi, i progetti destinati al mondo della scuola; per il biennio 2018-2019, visti gli ottimi risultati ottenuti in termini di partecipazione, si è previsto di aumentare il numero degli istituti scolastici coinvolti. Particolare interesse ha riscosso il progetto “Fra rischio e piacere”, attivo in 21 istituti della regione, mirato alla prevenzione di comportamenti a rischio come il gioco d’azzardo. Tra le altre iniziative messe in campo, “Scegli con gusto e gusta in salute”, dedicato all’educazione alimentare, e “Verso un lavoro sicuro in costruzioni e agricoltura”: rivolti agli istituti alberghieri, tecnici della costruzione e tecnici agrari, i programmi stanno coinvolgendo quasi tutte le realtà scolastiche di questo tipo presenti in Emilia-Romagna.