Turismo, la riforma dell’organizzazione turistica regionale è legge

L’Assemblea legislativa ha approvato oggi, senza voti contrari, il progetto di legge della Giunta regionale che modifica la disciplina dell’organizzazione turistica dell’Emilia-Romagna, passando dalla promozione del prodotto turistico alla valorizzazione di un mix fra destinazioni e prodotti di eccellenza.

La riforma si pone l’obiettivo di aumentare l’attrattiva e il livello di internazionalizzazione dell’offerta turistica dell’Emilia-Romagna per arrivare a superare in breve tempo il 10% del Pil regionale, oggi all’8,5%, e il 25%, ovvero 50 milioni di presenze turistiche, tramite un vero e proprio marketing territoriale.

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Il nuovo testo di legge definisce le attività della Regione e l’esercizio delle funzioni conferite agli enti locali territoriali e agli altri organismi interessati allo sviluppo del turismo, ridisegna il sistema dell’organizzazione turistica e definisce una nuova governance, con l’istituzione delle “Destinazioni turistiche”: soggetto pubblico di area vasta pensato e proposto in coerenza con le disposizioni della legge regionale in materia di “riordino istituzionale”. Viene, inoltre, istituita la Cabina di regia regionale cui sono affidate le funzioni di concertazione sulle linee strategiche per lo sviluppo delle attività di promo-commercializzazione turistica delineate dalla Giunta regionale.

La nuova legge modifica in parte l’assetto delle competenze di Regione, Province e Comuni con un accresciuto ruolo di Apt Servizi. In particolare, si punta su un maggiore ruolo di coordinamento e indirizzo politico della Regione, sul protagonismo dei Comuni e su un ruolo attivo dei soggetti pubblici e privati. Si conferma la competenza regionale in ordine all’organizzazione turistica e si avvia la creazione di uno specifico Osservatorio regionale sul turismo come strumento per la puntuale conoscenza dei mercati turistici e per favorire lo sviluppo e l’innovazione dell’offerta turistica emiliano-romagnola.