Lavoro, obiettivo sicurezza e lotta a infortuni: più controlli e competenze dirette con la maggiore autonomia

Aumentare la vigilanza e i controlli nei luoghi di lavoro. Rafforzare il coordinamento tra tutte le istituzioni competenti e le organizzazioni sindacali e datoriali, rendendo più frequenti gli incontri del Comitato regionale di Coordinamento della pubblica amministrazione. Ancora: maggiori risorse perla formazione specifica. E più competenze dirette alla Regione, sulla base della pre-intesa firmata con il Governo relativa alla richiesta di maggiore autonomia per l‘Emilia-Romagna, sulla base dell’articolo 116 della Costituzione.

Con l’obiettivo di ridurre drasticamente infortuni e morti sul lavoro, nel pomeriggio, a Bologna, la Regione ha convocato una riunione straordinaria del Patto per il Lavoro sulla sicurezza, con il presidente Stefano Bonaccini, gli assessori al Lavoro, Patrizio Bianchi, alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e all’Agricoltura, Simona Caselli. All’incontro, oltre ai firmatari del Patto (sindacati e imprese, enti locali, organizzazioni economiche, università, associazioni del terzo settore) erano presenti il prefetto di Bologna, Matteo Piantedosi, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Carlo Dall’OppioDavide Venturi dell’Ispettorato del Lavoro, Rosa De Simone di Inps regionale, Maurizio Mazzetti di Inail Emilia-Romagna.

Nel 2017 quasi 20mila aziende controllate

In Emilia-Romagna si è fissato lo standard dei controlli effettuati dalle Aziende Usl al 9% delle aziende attive, quando a livello nazionale l’indicatore minimo stabilito è del 5%.
Nel 2017 sono state 19.879 le aziende controllate. L’indice di violazione nei diversi comparti, cioè la percentuale delle aziende risultate irregolari sul totale selle aziende ispezionate nel 2017, è del 12,5% (era al 17,9% nel 2010).
Nel comparto edile sono state 12.357 le aziende controllate: l’indice di violazione è passato dal 38,7% del 2010 al 19,6% del 2017. In agricoltura sono state 1.013 e l’indice di violazione è passato dal 21,5% del 2010 al 19,1% del 2017.