La Regione pensiona. Risparmi per 12,4 milioni

Oltre 12,4 milioni di euro di risparmi entro il 2018. E’ l’effetto delle scelte approvate dalla giunta regionale, che attua le norme per il pensionamento dei dipendenti previsti dal decreto legge n. 90 del 2014 “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari (il cosiddetto decreto Madia).

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In dettaglio, entro il 2018 andranno in pensione complessivamente 228 lavoratori della Regione, 192 del comparto e 36 dirigenti. Di questi, 56 per l’avvenuto raggiungimento del limite d’età per la pensione o per dimissioni volontarie, gli altri 172 in applicazione delle norme che prevedono la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro dei dipendenti, con un preavviso di almeno sei mesi, alla maturazione dei requisiti per la pensione anticipata previsti dalle “Disposizioni per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” (cosiddetta legge Fornero): nel 2015, 41 anni e 6 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini.

Ne parlai già in campagna elettorale e oggi possiamo davvero dire: detto fatto. E’ sentita da più parti l’esigenza di un profondo rinnovamento generazionale nell’organico della Regione, sia per permettere a chi giustamente ne ha il diritto di poter andare in pensione, sia per immettere forze fresche che permettano alla macchina regionale di stare al passo con i tempi. Mi auspico che si possa cogliere questa occasione. Il numero dei dirigenti verrà ridotto, e anche su questo punto possiamo dire: detto fatto; ora lavoriamo a come investire nel miglior modo possibile i 12,4 milioni di euro risparmiati. La mia proposta va ovviamente nella direzione di un finanziamento alle borse di studio per i giovani studenti svantaggiati, ma l’importante cifra ci permetterà anche di mettere a punto finanziamenti a sostegno delle imprese, dei lavoratori precari, insomma a un’iniezione di risorse per rilanciare ancora di più il lavoro in Emilia Romagna.