In Aula la riforma della “Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo”

In Commissione Bilancio abbiamo dato il via alla legge che riformerà la “Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo”: maggiore attenzione ai costi di funzionamento, maggiore controllo sulle sue attività, azzeramento del compenso del Presidente. La Consulta è uno strumento importante per promuovere la nostra Regione e deve funzionare a pieno regime rispettando però dettami di rigore e sobrietà.

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Le novità sostanziali di questa riforma stanno nel passaggio di gestione della Consulta direttamente nella responsabilità dell’Assemblea legislativa, in particolare sotto la guida di un consigliere regionale che ne assume la presidenza insieme a due vicepresidenti (un altro consigliere regionale, di opposizione, e un residente all’estero), senza ulteriori compensi rispetto all’indennità di consigliere. Si prevede che la Consulta venga costituita a inizio legislatura e duri in carica fino a scadenza della legislatura. L’organismo si riunirà almeno due volte all’anno e l’Assemblea convocherà almeno una volta nella legislatura la Conferenza regionale degli emiliano-romagnoli all’estero. Si prevedono interventi a favore degli italiani emigrati che rientrino in Emilia-Romagna e che la Regione incentivi indagini e ricerche, e valorizzi le migliori realizzazioni degli emiliano-romagnoli all’estero, in ambito artistico, culturale e scientifico. Infine, su proposta della Consulta, l’Assemblea approverà il Piano triennale degli interventi a favore degli emiliano-romagnoli all’estero, quantificando e assicurando le risorse necessarie.