Il mio intervento al convegno “Famiglie al Centro” organizzato da ENS Emilia-Romagna

Una bella mattina di dialogo e confronto al convegno Famiglie al Centro organizzato da ENS Ente Nazionale Sordi – Onlus e SP ENS Reggio Emilia.

Ecco il testo del mio intervento:

“Noi udenti, spesso siamo sordi. Siamo sordi perché non sentiamo e non capiamo nulla o poco dei problemi delle persone sorde e con disabilità uditiva.

Io stessa capiva ben poco di questo mondo, prima che il ruolo di Consigliere Regionale mi portasse a conoscere l’ENS, il presidente Varricchio, la Presidente Reggiana e altre associazioni che rappresentano le persone sorde.

In Emilia-Romagna ci sono circa 4000 persone non udenti gravi e dalla età evolutiva, che quindi hanno avuto difficoltà o non hanno potuto apprendere la lingua parlata.
Le tecnologie aiutano sempre di più, ma non risolvono tutto. Ci sono ancora tantissimi problemi, che noi udenti ignoriamo del tutto.
Perché una persona con una disabilità fisica la vedi subito e capisci subito che ha un problema con un gradino. Una persona sorda se la incontri per strada non la riconosci, e il suo problema lo cogli solo in certe rare occasioni.

Sarà sorprendente, ma anche in Emilia-Romagna la piena accessibilità per loro ancora non c’è.
Gli insegnanti di sostegno a scuola ci sono, ma non sempre sono preparati davvero ad aiutare un bambino sordo.
Un bambino sordo ha enormi difficoltà a fare sport: non sente il fischio dell’arbitro o il suo allenatore. Nessuno ci pensa e fa nulla.
Andare al cinema è impossibile, o a teatro.
Ascoltare un comizio, o un convegno.
Abbiamo adeguato le nostre sale in Regione ad ospitare sottotitolatura in diretta e traduzione: non lo erano, pensate che assurdità. Cerco, nel mio piccolo, di mettere sempre i sottotitoli nei video sui social.

È un danno di cittadinanza molto più grave di quello dato da qualsiasi altro deficit.
Per questo, dopo due anni di lavoro, abbiamo approvato a giugno 2019 la prima legge regionale in ER dedicata ai diritti delle persone sorde.
Risorse per rendere più diffuso l’interpretariato, il riconoscimento del valore della LIS, sostenere progetti per l’accesso ai servizi sanitari, allo sport, alla cultura, alla TV, con risorse dedicate.
Tutto questo è nella nuova legge regionale.
Da anni ne aspettiamo una nazionale.
C’è ancora tantissimo da fare.

Sono stati recentemente finanziati dalla Giunta regionale per il triennio 2020-2022 i progetti presentati da ENS nell’ambito del bando previsto dalla Legge regionale sulle disabilità uditive: il progetto per garantire servizi di Interpretariato LIS ed il progetto per offrire servizi di Segretariato Sociale, che la Regione ha finanziato ad ENS. Nel complesso sono stati assegnati ad ENS 695 mila euro per finanziare tre anni di attività. Questo è un impegno rispettato.
Continuano anche i lavori a livello regionale del Tavolo per le disabilità Uditive che riunisce gli specialisti che operano nelle AUSL nei servizi sanitari sia per minori che per adulti. Il tavolo regionale per le disabilità uditive si è riunito proprio questa settimana ed hanno partecipato anche i rappresentanti delle Associazioni, che hanno così potuto confrontarsi con i professionisti ed i funzionari regionali.
Inoltre, va ricordato che Regione ed ENS hanno presentato a fine 2020 un progetto all’Ufficio disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, progetto che è stato approvato e finanziato e che prevede in particolare di realizzare in collaborazione con ENS dei corsi di sensibilizzazione per gli operatori sanitari, sociali e socio-sanitari per migliorare la capacità di accoglienza e di ascolto dei servizi nei confronti delle persone sorde, un problema che durante la pandemia è emerso come particolarmente sentito dalle persone sorde e dalle loro famiglie.

Infine, è molto importante il vostro incontro di oggi, perché ritengo sia fondamentale permettere ai bambini e ragazzi con disabilità di informarsi, rimanere aggiornati relativamente a ciò che accade nel mondo attraverso i laboratori di lettura ed imparare per i ragazzi ad utilizzare gli strumenti tecnologici, come computer e tablet. La alfabetizzazione digitale è importante.
Alla base di questo percorso penso ci debba essere sempre un aspetto centrale: stringere nuovi rapporti di amicizia. Per questo, quando si potrà farlo, vi invito a frequentare gli spazi comuni, come le biblioteche, gli spazi lettura, penso a Libr’aria ad Albinea, il festival di letture per bambini, perché non lavoriamo perché ci sia uno spazio anche per voi insieme agli altri?
Gli incontri tra famiglie poi costituiscono occasioni di confronto su temi di comune interesse e creano presupposti di amicizia per un reciproco supporto. La tutela dei diritti delle persone con disabilità nei diversi contesti di vita deve essere attività di confronto tra le famiglie e con le Istituzioni.
Ecco perché sono contenta di essere qui, con una comunità di persone a cui ho dedicato tempo come Consigliere regionale.
Un tempo speso davvero bene, per una battaglia di cittadinanza fondamentale.”