Decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione: ecco cosa cambia

Dalle sanzioni disciplinari alla trasparenza, passando per la riduzione delle società partecipate, e tanto altro. Cosa è cambiato con i decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione?  In primo luogo è stato indetto un concorso pubblico per 63.712 insegnanti. Dopo aver sanato la più grande ferita del reparto “scuola” del nostro Paese, quella dei precari,  si è finalmente passati all’investimento più cospicuo che si possa fare sul futuro delle nostre generazioni, la ricerca e la valorizzazione di nuovi docenti.

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Da due anni l’Italia sta vivendo una nuova stagione: la “stagione europea”, dove chi è più capace di altri riesce ad emergere. Questo è ciò che anima il concorso pubblico che riguarderà quei 63 mila “formatori di domani” e le loro famiglie.

Non c’è più posto nella Pubblica amministrazione per chi “fa il furbo”: è stata prevista la sospensione cautelare senza stipendio e contraddittorio entro 48 ore da quando viene accertata la falsa attestazione della presenza in servizio del lavoratore e contestuale avvio del procedimento disciplinare, che dovrà concludersi entro 30 giorni.

Le nuove norme contro gli “assenteisti” contengono pure una stretta sul dirigente responsabile dell’ufficio.

Sono molte le promesse che avevamo fatto nella campagna elettorale  “Cambiaverso” per le primarie di due anni fa; avevamo promesso il taglio delle partecipate per gli enti locali e con i decreti licenziati ieri sera lo slogan  da “8mila a mille” diventa realtà. Basta ai “poltronifici” creati per accontentare qualche vecchio politico, verranno eliminate quelle società che non raggiungono un fatturato prestabilito e che contano al loro interno più amministratori che lavoratori.

Sempre due anni fa annunciammo “Meno burocrazia e maggiore semplicità”: oggi chi vuole avviare un’attività produttiva si rivolgerà ad un unico ufficio amministrativo che si occuperà di  tutto il procedimento (anche se al suo interno sono richieste autorizzazioni espresse particolari) senza che l’utente debba rivolgersi a più “sportelli”.

Anche le Grandi Opere nel nostro Paese subiscono modifiche: oltre che “grandi” devono essere anche e soprattutto “utili”. Per questo motivo all’inizio dell’anno ogni ente territoriale (Regioni e Comuni) dovrà stilare una lista dei progetti ritenuti strategici. Lista che potrà essere integrata dalla presidenza del Consiglio che con decreto del Presidente del Consiglio ridurrà i tempi dei procedimenti amministrativi.

E ancora:  scatta uno dei primi riordini delle amministrazioni statali sui territori con il via libera al decreto sulle autorità portuali che vengono ridotte da 24 a 15, così come vengono ridotti i corpi di polizia (l’Italia rappresentava un’eccezione a livello europeo) da 5 a 4 con il passaggio della Polizia Forestale sotto l’Arma dei Carabinieri: abbiamo mantenuto la promessa di una Pubblica Amministrazione più snella ed efficace.
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