Il Pd e la maggioranza in Regione chiedono l’istituzione della giornata nazionale per le Vittime del Covid

Depositata Risoluzione a prima firma della Presidente della Commissione Politiche per la Salute Ottavia Soncini e sottoscritta da tutta la maggioranza. Soncini: “La proposta, già approvata alla Camera, non ha completato l’iter parlamentare. Vogliamo fare memoria per ricordare le vittime e il valore di quanto di positivo hanno fatto operatori sanitari, lavoratori e volontari impegnati durante l’emergenza sanitaria”.

“In questi giorni, la memoria corre spesso alle vicende di un anno fa. Alle prime immagini che arrivavano da Wuhan, ai primi segnali che qualcosa di grave stava accadendo, influendo sulla vita di molti. Tra la fine di febbraio e i primi di marzo del 2020 tutto è precipitato e nel giro di pochi giorni si è arrivati al 18 marzo, quando una lunga colonna di mezzi militari trasportava fuori da Bergamo i feretri che la città non riusciva più a gestire”– ricorda la consigliera regionale Ottavia Soncini che spiega – “Come  Pd e maggioranza in Regione Emilia-Romagna, con una risoluzione che ho depositato in veste di Presidente della Commissione Politiche per la Salute,  sottoscritta dalla vicepresidente Francesca Maletti e da tutti i capigruppo della maggioranza Marcella Zappaterra (Partito Democratico), Giulia Pigoni (Lista Bonaccini Presidente), Igor Taruffi (Emilia-Romagna Coraggiosa), Silvia Zamboni (Europa Verde) “chiediamo di sollecitare l’istituzione della giornata nazionale per le Vittime del Covid”.

“La Camera dei deputati, lo scorso 23 luglio, ha dato il via libera quasi all’unanimità ad un disegno di legge per l’istituzione di una giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di COVID-19, fissata al 18 marzo di ogni anno, al fine di conservare e di rinnovare la memoria di tutte le persone che sono decedute a causa della pandemia. Allo scopo, vengono previste e disciplinate iniziative celebrative e informative, anche nelle scuole, nonché di sostegno economico alla ricerca, garantendo adeguati spazi sul tema nell’ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale” è scritto nella risoluzione.

“Al momento non è possibile promuovere programmi e iniziative pubbliche, normalmente in presenza, finalizzate al ricordo di quanto avvenuto in questa stagione. In attesa dell’approvazione della legge statale, tuttavia, occorre dare un segnale forte di attenzione al tema e di vicinanza alle famiglie delle vittime. Questo chiediamo alla Regione Emilia-Romagna, dove ci sono state quasi 10.000 vittime. E riteniamo doveroso esprimere, attraverso la giornata del ricordo delle Vittime da Covid-19, anche un ringraziamento duraturo alle migliaia di persone che si sono impegnate per gestire e affrontare questa complessa pandemia, a partire naturalmente dai medici e operatori sanitari che hanno dato la loro vita per curare i loro concittadini, ma anche – conclude Soncini – tutti i lavoratori dei servizi essenziali  che hanno garantito la prosecuzione di tutte le attività consentite, oltre alla Protezione Civile, la Polizia Locale, le Forze dell’Ordine, i volontari e le associazioni di volontariato che hanno aiutato anche portando farmaci e beni di prima necessità alle persone più fragili confinate a casa”.

Ricette dematerializzate e certificati di malattia digitali, segnalazioni di disservizio a livello nazionale

Soncini (Pd): “Urgente risolvere il problema al più presto, grave disagio per medici di base e loro assistiti” 

“Recentemente sono state numerose le segnalazioni di disservizio della piattaforma informatica sanitaria che collega i professionisti del sistema, le strutture e gli utenti emiliano-romagnoli” lo segnala la consigliera regionale e Presidente della Commissione Politiche per la salute e sociali Ottavia Soncini

Soncini in una interrogazione specifica come le criticità siano generalizzate a livello nazionale in quanto i Sistemi di Accoglienza Regionali (SAR) non riescono a trasmettere i dati al Sistema di Accoglienza Centrale (SAC) gestito da Sogei SpA, una controllata del Ministero dell’Economia e Finanze.  

“Questa situazione va superata il prima possibile, per questo chiedo ufficialmente alla Regione se intenda attivarsi per segnalare al Ministero dell’economia e delle finanze la necessità di risolvere con urgenza il disservizio.” – spiega Soncini, che aggiunge – “La situazione di emergenza Covid ha dato particolare impulso alla dematerializzazione delle ricette mediche per assicurare la disponibilità di farmaci alle persone più fragili e ridurre l’afflusso di pazienti negli studi medici”.  

“I problemi della rete nazionale – specifica la consigliera Pd – impediscono in quasi tutta Italia la prescrizione e la spedizione delle ricette dematerializzate e dei certificati di malattia, causando un enorme disagio ai medici di medicina generale, ai pediatri, alle farmacie, agli assistiti e non da ultimo ai datori di lavoro che possono riammettere un lavoratore al termine della quarantena solo in presenza di certificato. Ecco perché occorre risolvere al più presto il problema”. 

Piano vaccini, il Pd in Emilia-Romagna chiede equità e trasparenza per definire le categorie a cui spetta la priorità

Via libera in Commissione Sanità regionale alla risoluzione presentata dal Pd e sottoscritta da tutta la maggioranza. Ottavia Soncini (Presidente Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali): “L’Emilia-Romagna deve farsi portavoce della necessità di chiarezza sul piano, chiedendo che siano definite con il maggior dettaglio possibile quali siano le categorie e le patologie inserite nelle rispettive fasi del piano vaccinale nazionale”. 

Il piano vaccinale anti Covid-19 è stato il focus della Commissione regionale Politiche per la Salute e Politiche sociali convocata per martedì mattina, 26 gennaio. Al centro del dibattito due risoluzioni, una delle quali presentata unitariamente dalla maggioranza in Viale Aldo Moro (Partito Democratico, Lista Bonaccini Presidente, Emilia-Romagna Coraggiosa, Europa Verde). 

“La Regione è partita con un ritmo serrato per completare la prima fase, ora rallentata dalla mancata consegna delle dosi. Siamo in ritardo di due settimane rispetto al piano vaccinale che intendevamo seguire. Tuttavia, è stato importante non sottrarci alla necessità di chiedere equità e trasparenza nel proseguimento della vaccinazione, in base alla disponibilità dei vaccini e a valutazioni frutto di evidenze medico-scientifiche”. 

La risoluzione firmata dalla maggioranza chiede che tra i soggetti prioritari vengano previsti gli insegnanti e il personale della scuola e dei servizi educativi, le persone con disabilità, le persone non autosufficienti e i loro caregiver. “Mi preme sottolineare -dichiara Soncini- come accanto alla necessità di mettere in sicurezza il personale scolastico, sia indispensabile dare un segnale di attenzione e premura nei confronti delle persone disabili e dei loro caregiver, che hanno sofferto in maniera esponenziale le restrizioni imposte dalla pandemia”. 

“Valuteremo, inoltre insieme alla Giunta, una più capillare disposizione dei punti di somministrazione nel territorio per evitare al massimo gli spostamenti e migliorare la distribuzione delle dosi vaccinali”. 

Vaccini No Covid | Giovedì 28 gennaio 2021

Giovedì 28 gennaio alle 20:45 sarò presente insieme al Sindaco Luca Vecchi, alla Segretaria del Pd Reggio Emilia Gigliola Venturini e alSegretario del Circolo Pd Sanità & Welfare Gian Maria Fantuzzi, all’iniziativa“Vaccini No Covid”. Una serata con i professionisti per approfondire le tematiche legate alla vaccinazione anti Covid-19.

Interverranno: Mauro Bonaretti (Consigliere del Commissario Arcuri), Mirco Lusuardi (Direttore di Dipartimento), Nicola Facciolongo (Direttore Pneumologia) e Paolo Cavandoli (Medico di Medicina Generale).

L’evento, organizzato dal Circolo Pd Sanità & Welfare, si terrà in videoconferenza. Per accedere all’incontro basterà cliccare su questo link: meet.google.com/jhg-oimj-kug

Autismo: aumentano i fondi e la capacità di diagnosi precoce del disturbo

Presentata in Commissione Sanità la relazione sul Programma regionale per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico. La presidente della Commissione Ottavia Soncini ‘ Il nostro impegno per incrementare l’inserimento per l’età adulta, per dare risposte concrete ai giovani adulti e alle tante famiglie e alle associazioni alle quali siamo vicini.’

Autismo, incrementato dal 2019 di 2 milioni di euro il finanziamento regionale per i bambini da 0 a 6 anni, che si aggiungono al milione e mezzo con il quale viene annualmente finanziato il Programma regionale integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico. Inoltre, si sta formalizzato un accordo tra ufficio scolastico regionale e azienda sanitaria per la formazione e supervisione degli insegnanti di sostegno e più in generale del personale operante.

Sono gli elementi più significativi emersi oggi in Commissione Salute dove è stata presentata la relazione finale sul Pria 2016-2019, il Programma regionale integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico.

‘Il programma ha consentito di abbassare notevolmente l’età della prima diagnosi a vantaggio della presa in carico precoce. – ha sottolineato la Presidente della Commissione regionale Ottavia Soncini – Ora si sta lavorando a percorsi dedicati ai ragazzi per aiutarli ad entrare nell’età adulta e nel mondo del lavoro, progettati dalle strutture di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza delle Ausl, dai servizi di Salute mentale adulti e dai servizi per persone disabili adulte.’

In Emilia-Romagna nel 2019 sono stati 4.229 i minori (fino ai 17 anni) affetti da disturbo dello spettro autistico in carico alle strutture territoriali di Neuropsichiatria infantile delle Ausl dell’Emilia-Romagna; con il passaggio alla maggiore età, i pazienti vengono assistiti dai servizi territoriali per persone disabili, ad eccezione di quelli per i quali si è resa necessaria la presa in carico da parte dei Centri di salute mentale. (Nel 2019 sono stato 614)

‘La Regione, in attesa delle linee guida nazionali dell’Istituto Superiore di Sanità, è pronta a coinvolgere maggiormente gli altri partner, come l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) e i servizi sociali dei Comuni insieme all’Assessorato al sociale e alla Cabina socio-sanitario di Anci, per una migliore e condivisa lettura dei bisogni emergenti.’

Piano vaccinale, la maggioranza in Regione Emilia-Romagna chiede al Governo più chiarezza per le prossime fasi

Depositata una risoluzione sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza (Partito Democratico, Lista Bonaccini Presidente, Emilia-Romagna Coraggiosa, Europa Verde). Sarà discussa in Commissione Sanità, presieduta da Ottavia Soncini, martedì prossimo 26 gennaio.

Il piano vaccinale anti Covid-19 viene attuato, tramite la gestione delle somministrazioni, dalle Regioni che seguono la strategia decisa dal Governo a livello nazionale. La maggioranza di Viale Aldo Moro formata da Partito Democratico, Lista Bonaccini Presidente, Emilia-Romagna Coraggiosa, Europa Verde ha depositato a riguardo una risoluzione unitaria che sarà discussa nella prossima seduta della Commissione IV Sanità.

“Il nostro intento è di formalizzare alcune sollecitazioni al Governo, ben consapevoli che serva chiarezza ed equità nell’accesso ai vaccini dopo l’attuazione della prima fase del piano nazionale che punta alla resilienza degli ospedali e del sistema sanitario. Il primo obiettivo infatti è di rendere covid free le strutture sanitarie e le strutture residenziali per anziani e, contestualmente, vaccinare le persone che presentano un più alto rischio di complicazioni e di mortalità e quindi più vulnerabili” sintetizzano i consiglieri regionali reggiani Amico, Bondavalli, Costa, Mori e Soncini.

In un secondo momento, stante che l’accesso alla vaccinazione dipende dall’effettiva disponibilità delle dosi, il Piano nazionale prevede che sarà il turno degli over 80. Successivamente si inizierà a vaccinare tutta la popolazione over 60 e le persone di ogni età a forte rischio per più di una patologia cronica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità, lavoratori di categorie essenziali come insegnanti e personale scolastico, forze dell’ordine e del soccorso, residenti in situazioni comunitarie. Una volta completate le fasi precedenti, inizierà la vaccinazione di massa di tutte le persone maggiori di 16 anni.

“Chiediamo che la Regione solleciti il Governo perché indichi con il maggior dettaglio possibile quali siano le categorie e le patologie inserite nelle rispettive fasi del piano vaccinale nazionale, al fine di rendere trasparente e comprensibile l’ordine di priorità individuato e, conseguentemente, attuato a livello regionale. Nei prossimi giorni approfondiremo quali casi specifici possano rientrare tra le cosiddette situazioni comunitarie, impegnandoci per farvi ricomprendere, oltre alle carceri, anche i dormitori per senza fissa dimora e le strutture residenziali per persone disabili. La nostra posizione è che il Governo debba indicare con chiarezza, tra i soggetti a cui somministrare prioritariamente la vaccinazione, gli insegnanti e il personale della scuola e dei servizi educativi, le persone con disabilità, le persone non autosufficienti e i loro caregiver. La Regione Emilia-Romagna, dal canto suo, dovrà valutare di ampliare i punti vaccinali nel territorio per una distribuzione adeguata e omogenea per far fronte alla fase di vaccinazione di massa, compresa la possibilità di somministrazione a domicilio per le persone più fragili”.

“Il piano nazionale prevede che nel corso della sua attuazione, che dipende anche dalla reperibilità delle dosi, dalla loro produzione e commercializzazione, possano essere attuate strategie di tipo adattativo qualora venissero identificate particolari categorie a rischio o gruppi di popolazione in grado di sostenere la trasmissione dell’infezione nella comunità. Quello che ci preme, ribandendo il nostro pieno appoggio a quanto finora attuato dalla Regione Emilia-Romagna, è che la somministrazione dei vaccini prosegua al meglio e qualora sia necessario compiere scelte tra una categoria o un’altra, esse siano eque, eticamente fondate e trasparentemente motivate”.

Il 2021 è il tempo del coraggio

Articolo pubblicato sull’edizione reggiana del Resto del Carlino del 3 gennaio 2021

Il 2020 è stato un anno durissimo in cui le nostre certezze si sono dissolte davanti ad una pandemia che ha creato paure, fragilità e lacerazioni profonde nelle nostre comunità. Il pensiero va alle persone che se ne sono andate sole e senza un ultimo saluto, ai sogni di tanti che oggi rischiano di non avere futuro, alle ragazze e ai ragazzi che hanno perso relazioni e conoscenza, alle tante, troppe, disuguaglianze che si sono allargate, alle solitudini delle persone fragili. Ma il 2020 è stato anche l’anno in cui ci siamo riscoperti dentro una “comunità di destino”, un legame fatto di consapevolezze, solidarietà e responsabilità che ci ha unito, tutti. Dobbiamo, però, essere sinceri: il 2021 sarà un anno altrettanto difficile. Avremo bisogno di sguardi ampi per rimettere in moto le energie sociali ed economiche del nostro territorio. Il nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima dell’Emilia-Romagna posiziona la protezione delle persone, la centralità della fragilità e la lotta alle diseguaglianze come elementi indispensabili della crescita economica. La pandemia ci ha mostrato cosa significhi in termini di garanzie per la salute, una sanità pubblica forte ed un sistema universalistico. Sistema su cui continueremo ad investire con un piano da 9 miliardi, 600 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente che affermano la necessità di un sistema sanitario complessivo in grado di rafforzare attraverso la diffusione della medicina territoriale, la dimensione della prossimità. Servirà, soprattutto, una visione di welfare basato sulle comunità, sulle relazioni, sui legami sociali, sulla responsabilità e sul protagonismo di ognuno di noi. Il nostro impegno dovrà essere quello di non lasciare nessuno da solo nella fatica del cambiamento. Insomma, è il tempo del coraggio.

Ottavia Soncini

Campagna vaccinale, siamo pronti

Articolo pubblicato sull’edizione della Gazzetta di Reggio del 3 gennaio 2021

Siamo pronti. È iniziata il 27 dicembre, con una giornata simbolica di speranza in tutta Europa, la più grande operazione di vaccinazione mai fatta sul nostro territorio. Grazie alla strategia europea ad ogni Paese sarà garantito un accesso equo a vaccini sicuri ed efficaci (all’Italia verrà destinato il 13.65% del totale europeo). Un percorso straordinario se pensiamo che lo sviluppo dei vaccini è un processo lungo e complesso che normalmente dura circa 10 anni.  Grazie al piano europeo in gennaio riceveranno il vaccino circa 1 milione e 800 mila italiani. Si inizierà, secondo le priorità stabilite dal Governo, con le vaccinazioni al personale sanitario e socio-sanitario, volontari compresi, e a ospiti e operatori delle CRA. Le dosi stabilite per l’Italia saranno circa 470 mila a settimana, numeri che cresceranno a mano a mano che verranno autorizzati nuovi vaccini. In questa fase sarà l’azienda Pfizer a mettere a disposizione il piano di distribuzione e a garantire il rispetto dei tempi di consegna.

Siamo pronti in Emilia-Romagna. Entro il 25 Gennaio arriveranno 257.400 dosi. In cinque distinte giornate, saranno dunque completate tutte le consegne del mese di gennaio. Gli arrivi di febbraio completeranno i cicli che prevedono la somministrazione di due dosi a distanza di 18/23 giorni l’una dall’altra.

A marzo si potrà procedere con la somministrazione alle altre fasce della popolazione e a tempo debito i cittadini verranno informati preventivamente dalle aziende sanitarie, con un sistema che molto probabilmente ricalcherà quello efficiente utilizzato per gli screening di massa.

Siamo pronti a Reggio Emilia. All’apertura delle registrazioni ci sono già oltre 2000 iscritti, l’adesione del personale sanitario è un elemento che fa da traino per i cittadini e dà fiducia e garanzia alle persone. L’organizzazione sarà un fattore fondamentale per garantire il vaccino a oltre cinquecentomila reggiani, dalla prossima settimana ci saranno due turni di vaccinazione, uno al mattino e uno al pomeriggio, e dalla seconda settimana di gennaio la sede vaccinale si trasferirà alle Fiere e i 13 box potranno accogliere dalle 800 alle 1200 persone. Una vera impresa anche per il reclutamento del personale infermieristico, medico e amministrativo necessario per ottenere l’idoneità. Ancora una volta la nostra provincia si dimostra all’altezza della complessità, grazie anche al contributo dei medici in pensione.

La macchina è in movimento e mi preme sottolineare un punto che credo prioritario: il piano governativo deve entrare nel dettaglio delle liste predisposte per la somministrazione in base alla storia sanitaria delle persone. Al tema dell’età va affiancato quello delle patologie. È indispensabile una costruzione puntuale delle liste delle persone da vaccinare e non solo le categorie di priorità. Da un piano generale occorre passare al piano operativo.

Traluce qualche bagliore di fiducia. Noi cittadini dovremo lavorare in questi mesi per limitare i contagi, continuando a rispettare le regole, meno personale sanitario è impegnato con il virus, più crescono le possibilità per tutti di immunizzarsi. Chi non vuole vaccinarsi va ascoltato, rassicurato e convinto. Non siamo in guerra con nessuno e non dobbiamo creare divisioni tra la popolazione. Abbiamo medici competenti e scienziati preparati che possono spiegare anche nel dettaglio perché fare il vaccino è fondamentale per il bene di tutti noi, si tratta della nostra vita, di quella dei nostri famigliari e della vita della nostra comunità.

Ottavia Soncini – Presidente della Commissione politiche per la salute e politiche sociali dell’Emilia-Romagna