Nella sanità dell’Emilia-Romagna entrano 2.581 nuovi medici, infermieri, operatori. Dalla Regione un investimento da 25 milioni

Un investimento da 25 milioni di euro che la Regione fa per l’immissione in corsia, nelle strutture e nei servizi sul territorio di nuovi professionisti e operatori sanitari – medici, infermieri, ostetriche, tecnici – per rafforzare la sanità dell’Emilia-Romagna e continuare a garantire, con l’obiettivo di migliorarli ancora, quegli standard di qualità che da tempo la collocano ai vertici nazionali ed europei.

Nell’ambito del Patto per il lavoro sottoscritto con organizzazioni sindacali e datoriali, enti locali, terzo settore e università con l’obiettivo di creare sviluppo e occupazione, sono stati sviluppati due accordi, sottoscritti dalla Regione il 19 settembre scorso con i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e il 28 novembre con le rappresentanze della dirigenza medica dipendente e convenzionata delle Aziende sanitarie: grazie all’applicazione delle due intese, l’impegno della Regione consente di stabilizzare 402 operatori sanitari ora precari, di assumerne altri 500 e di garantire una copertura del turn-over pari al 90%, percentuale unica in Italia, un’operazione quest’ultima che porta all’immissione in ruolo altre 1.530 persone.

Inoltre, vengono confermati i contratti in essere dei 149 medici reclutati per vincere la sfida della riduzione delle liste di attesa, con i tempi per visite ed esami specialistici riportati entro i 30 e 60 giorni praticamente nella totalità dei casi. Complessivamente, dunque, la manovra messa in campo e gli impegni condivisi coinvolgono 2.581 operatori.

Misure per le quali non bisognerà aspettare: le assunzioni a tempo indeterminato già fatte o programmate entro l’anno nelle Aziende sanitarie della nostra regione riguardano 1.860 operatori e sono relative alle stabilizzazioni e alla copertura del 90% del turn-over, cioè delle figure a tempo indeterminato cessate.

Agricoltura, dalla Regione 3,1 milioni per attività sociali ed educative

Progetti pilota contro le nuove povertà, realizzazioni di Agriasili o Agrinido, interventi di ospitalità di famiglie con bimbi piccoli. L’agricoltura cambia faccia e si apre al sociale. E’ questo l’obiettivo del nuovo bando regionale che stanzia oltre 3,1 milioni di euro per promuovere l’agricoltura sociale per finanziare i progetti di imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna rivolti alla costruzione, ristrutturazione o ampliamento di fabbricati agricoli da destinare specificamente ad attività sociali, assistenziali o educative, in cooperazione con i Comuni o altri Enti che erogano prestazioni sociali.

vitigni


Il bando
Possono beneficiare degli aiuti le micro e piccole imprese agricole con sede in Emilia-Romagna, iscritte all’anagrafe regionale delle aziende agricole e in possesso di una convenzione o intesa poliennale con un ente pubblico. 

Le spese ammesse possono riguardare interventi di costruzione, ristrutturazione, ampliamento di fabbricati aziendali da destinare alle attività sociali e assistenziali; l’acquisto delle necessarie attrezzature; le spese di elaborazione del progetto.

Il sostegno, in forma di contributo in conto capitale, potrà essere pari al 60% della spesa ammissibile e sarà erogato nel rispetto delle norme europee fissate per gli aiuti “de minimis” nel settore extra-agricolo (che consente un contributo massimo per impresa di 200 mila euro nel triennio).

Per la formazione della graduatoria saranno assegnati punteggi prioritari a progetti pilota contro le nuove povertà (riguardanti ad esempio persone disoccupate, anziani o genitori separati) o che prevedono la realizzazione di asili o nidi nelle aziende agricole o interventi di ospitalità per famiglie con bimbi fino a 6 anni. Punteggi aggiuntivi sono previsti anche per progetti di imprese femminili o ricadenti nelle cosiddette Aree interne, individuate dalla Regione e dagli accordi nazionali.  Le domande devono essere presentate entro il 24 marzo 2017 utilizzando il sistema informativo Agrea (Siag).
Il bando sarà pubblicato sul sito http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020.

Approvato il Testo Unico sulla Legalità

Il “Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”, approvato in Aula, si inserisce nel percorso intrapreso da tempo dalla Regione per promuovere politiche legate alla cultura della legalità e di lotta alla criminalità organizzata.

testounico

Tra le nuove misure che introduciamo con questa legge, esprimiamo particolare soddisfazione per quelle riguardanti sia la prevenzione dell’usura connessa al gioco d’azzardo patologico, sia l’integrazione delle politiche regionali di prevenzione della criminalità organizzata con quelle socio sanitarie e per la legalità nel lavoro.

Le prime produrranno la diffusione di buone pratiche per un utilizzo responsabile del denaro contro indebitamento, sovra indebitamento e dunque l’esposizione al rischio usura per le persone dipendenti e le loro famiglie, e anche un investimento concreto in formazione degli operatori nella presa in carico dei soggetti patologici, collaborazione tra i servizi, assunzione da parte dei Comuni di previsioni urbanistiche per la localizzazione delle sale da gioco. Inoltre, attraverso il Tavolo regionale su beni di aziende sequestrati o confiscati, la Regione potrà integrare le politiche di contrasto alle mafie con l’assistenza e l’aiuto alle vittime di reati mafiosi e con le specifiche disposizioni per i settori di autotrasporto e facchinaggio. Il tutto con l’obiettivo di prevenire le infiltrazioni criminali nei settori più a rischio, tutelando i diritti e la dignità dei lavoratori contro il fenomeno del caporalato.

Il rafforzamento degli strumenti di promozione della legalità e della cittadinanza responsabile è la risposta più concreta delle Istituzioni per contrastare ogni tipo di infiltrazione criminale nella nostra economia e nel nostro tessuto sociale proprio nel momento in cui lo svolgimento del processo Aemilia interroga le nostre Comunità.

All’interno del testo sono presenti anche norme concrete sulla prevenzione del gioco d’azzardo patologico. Viene infatti stabilita una distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili per sale gioco e sale scommesse e per l’installazione di apparecchi da gioco in esercizi pubblici. Tra i luoghi sensibili vengono individuati gli istituti scolastici, gli impianti sportivi, le strutture residenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, le strutture ricettive per categorie protette, gli oratori, i luoghi di culto e di aggregazione giovanile ed è riconosciuta ai Comuni la facoltà di estendere le tipologie di luoghi sensibili in funzione del contesto locale in termini di sicurezza, viabilità e disturbo alla quiete pubblica.

All’insediamento della Consulta di garanzia statutaria

consulta

 

La Consulta di garanzia statutaria è un organo autonomo e indipendente della Regione e ha sede in Assemblea legislativa. Fra i suoi compiti principali:

  • adottare provvedimenti ed esprimere pareri in materia di iniziativa popolare e di referendum;
  • esprimere pareri di conformità allo Statuto delle leggi e dei regolamenti regionali.

E’ uno degli Istituti di garanzia previsti dallo Statuto regionale (Titolo VIII, articolo 69); la legge regionale 4 dicembre 2007, n. 23 (“Costituzione e funzionamento della Consulta di Garanzia Statutaria”) ne disciplina la costituzione e composizione, i compiti e funzioni, l’elezione.

E’ composta di cinque membri, di cui tre nominati dall’Assemblea legislativa e due dal Consiglio delle Autonomie.

Tenere alto il prestigio delle Istituzioni, un sentimento da conservare e perpetrare soprattutto qui in Assemblea legislativa, nell’Aula in cui si scrivono le leggi, nel tempio della sovranità popolare. Ho salutato così quest’oggi l’insediamento della Consulta della garanzia statutaria.

In una legislatura iniziata con un aumento della rappresentanza femminile, un’età media di 44 anni, e una prima legge finalizzata alla ricerca della sobrietà a all’attenzione verso i cittadini con un taglio ai costi della politica, auspichiamo una fruttuosa collaborazione reciproca per il bene dei cittadini della Regione Emilia Romagna.

Vaccini, Renzi: “Negli asili il modello Emilia”

vaccini

“Ci sono più soldi nella sanità: alcune malattie particolari vengono ormai guarite, penso all’epatite c. Quando le persone vivono più a lungo, fortunatamente, bisogna essere conseguenti nell’organizzazione dei servizi. C’è poi il tema dei vaccini: l’esempio assunto dall’Emilia Romagna è serio. Negli asili nido deve esserci chiarezza, basta con alchimisti e stregoni, i nostri asili devono avere i bimbi vaccinati”. Così il premier Matteo Renzi oggi ai sindaci a Bari ha ripreso il modello che la Regione sta introducendo: bambini all’asilo solo se con il libretto delle vaccinazioni in regola.

Leggi l’articolo completo de La Repubblica qui.

Riforma vitalizi ex consiglieri ed ex assessori: prosegue iter legislativo

RIFORMA DEI VITALIZI PER EX CONSIGLIERI ED EX ASSESSORI REGIONALI: PROSEGUE L’ITER IN REGIONE

SONCINI (PD): “LA POLITICA ASSUMA RUOLO ESEMPLARE DAVANTI AI CITTADINI. È TEMPO DI COERENZA”

 

“Lo spirito che spinge al cambiamento non può vedere contrapposizioni generazionali, non è certamente occasione di rivalsa delle nuove generazioni sulle precedenti, ma è occasione per tutti di partecipazione alla costruzione di un paese più equo. Da anni la nostra Regione è in prima fila nel riordino dei costi della politica. Dopo aver abolito i vitalizi per i consiglieri regionali del presente e del futuro, adesso è arrivato il momento di un ulteriore passo in avanti. Arriveremo in tempi brevi alla completa riforma dei vitalizi anche per ex consiglieri ed ex assessori”.

ottavia_soncini

Commenta così Ottavia Soncini, consigliere regionale del Partito democratico e membro della Commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, la prosecuzione dell’iter legislativo avvenuta ieri in Commissione con la nomina di Manuela Rontini, consigliere regionale del Pd, a relatrice in Aula del progetto di legge.

“La proposta del Partito democratico”, spiega Soncini “vuole parificare l’età di accesso al vitalizio con l’età richiesta ai dipendenti pubblici per la pensione di vecchiaia. Passerà quindi da 60 a 67 anni. Introduce, inoltre, il divieto di cumulo con altri vitalizi, come quelli di parlamentare, europarlamentare o assessore regionale. Una di buon senso, un atto di equità richiesto alle generazioni precedenti per un trattamento più omogeneo ed in sintonia con le richieste dei cittadini”.

Continue reading

Continua a crescere il lavoro in Emilia-Romagna, 46mila occupati in più nei primi sei mesi dell’anno

Continua a crescere l’occupazione in Emilia-Romagna, che nel primo semestre di quest’anno fa registrare un +2,4% rispetto ai primi sei mesi del 2015, con un aumento di 46mila posti di lavoro. Un risultato dovuto al rafforzamento nel secondo trimestre della dinamica positiva già evidenziata nei primi tre mesi dell’anno: nei secondo tre mesi, infatti, gli occupati sono pari a 1.979.171, in aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2015 (+57.597). E’ quanto si ricava dall’analisi del mercato del lavoro regionale sulla base dei dati Istat diffusi oggi.

Continua a crescere anche l’export regionale: nei primi sei mesi del 2016 l’Emilia-Romagna ha esportato 27.992 milioni di euro di beni, in crescita dell’1,6% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, sostanzialmente in linea con il Nord-Est (+1,9%) e al di sopra della media nazionale.

meccatronica

Lavoro, i dati

Nel secondo trimestre del 2016, le dinamiche di genere evidenziano un incremento dei posti di lavoro soprattutto per ledonne (+45,8mila, +5,4%), più che per gli uomini (+11,7mila, +1,1%). Il tasso di occupazione è al 68,8%, +1,9 punti percentualirispetto allo stesso periodo del 2015. Si tratta del valore più elevato tra tutte le regioni italiane ad esclusione del Trentino-Alto Adige (69,6%). La componente maschile ha un tasso pari al 74,9% (+0,6 punti percentuali), mentre quella femminile giunge al 62,7% (+3,2 punti percentuali).

Come detto, il tasso di disoccupazione nel primo semestre 2016 è pari al 7,5%, in calo di 0,7 punti percentuali sul primo semestre 2015. Il risultato è dovuto a una accelerazione del ritmo di contrazione verificatasi nel secondo trimestre dell’anno. Se infatti nel primo trimestre il tasso di disoccupazione è stato pari all’8,3%, in calo di 0,6 punti percentuali rispetto ad un anno prima, nel secondo trimestre il tasso si colloca al 6,8%, in calo di 0,9 punti percentuali, il valore più basso degli ultimi 4 anni relativamente allo stesso trimestre. A livello regionale un dato inferiore lo si rileva unicamente in Trentino-Alto Adige (4,8%).

Nel secondo trimestre 2016 le persone in cerca di lavoro sono 143.725, 16.201 in meno rispetto al secondo trimestre 2015 (-10,1%). La dinamica di genere registra andamenti concordi: il tasso di disoccupazione maschile scende al 5,7% (dal 6,4% nel secondo trimestre 2015), mentre quello femminile scende all’8% (dal 9,2%). Sempre in materia di genere, si segnala un significativo incremento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Il loro tasso di attività raggiunge infatti il valore del 68,2%, il più elevato nell’arco degli ultimi 12 anni, nonché il più elevato su scala nazionale, anche rispetto al Trentino-Alto Adige (66,2%).

Quanto stiamo mettendo in campo per sviluppo e occupazione, nostre assolute priorità, funziona a partire dal Patto per il lavoro sottoscritto con enti locali, imprese, sindacati, università, associazioni, un fare sistema che rappresenta davvero il valore aggiunto dell’Emilia-Romagna. Continueremo a puntare sull’innovazione e a insistere sulla politica di investimenti pubblici avviata proprio con il Patto, del quale abbiamo già programmato l’utilizzo di 13,5 miliardi di euro dei 15 previsti per la legislatura. All’inizio del mandato la disoccupazione era al 9%, l’obiettivo del 7% a fine anno è sempre più realistico, così come la riduzione di quattro punti percentuali a fine legislatura.

Valorizzazione dei “centri commerciali naturali”: 110mila euro per la provincia di Reggio Emilia dalla Regione

Un milione di euro è a disposizione degli enti locali dell’Emilia-Romagna per la realizzazione di progetti per la riqualificazione e valorizzazione di aree commerciali e per la promozione di “Centri commerciali naturali”. Le risorse sono state messe a disposizione dalla Giunta regionale che ha approvato un’apposita delibera che inoltre definisce criteri, termini e modalità di presentazione dei progetti da parte degli enti locali.

portici-alessandro-delia

I contributi regionali assegnabili agli enti locali candidati per la realizzazione dei progetti di valorizzazione di aree commerciali nel 2016 ammontano a: 145.800 euro per la provincia di Bologna; 125 mila euro per la provincia di Ferrara; 104.900 euro per la provincia di Forlì-Cesena; 140 mila euro per la provincia diModena; 100 mila euro per la provincia di Parma; 54.300 euro per la provincia di Piacenza; 90 mila euro per la provincia di Ravenna; 110 mila euro per la provincia di Reggio Emilia; 130 mila euro per la provincia di Rimini.

I progetti potranno riguardare interventi per la progettazione urbana e azioni di contenimento degli affitti; la definizione e gestione di budget per le attività di promozione o di un piano per la gestione di servizi più adeguati alle esigenze dell’area di riferimento (logistica, vigilanza, pulizia, manutenzione aree ad uso pubblico, etc); il sostegno per seminari, check up dei punti vendita, convegni e presentazioni pubbliche.

Le proposte dovranno essere inviate entro il 30 settembre 2016 mediante posta elettronica certificata (Pec) all’indirizzo mail comtur@postacert.regione.emilia-romagna.it .

“Un provvedimento frutto di un percorso di concertazione territoriale. Oltre ad un reale contributo- spiega l’assessore regionale a Turismo e Commercio Andrea Corsini– ai progetti di qualificazione urbana dei centri della nostra regione, diamo un segnale concreto agli enti locali e alle loro forme di gestione associata che, in un’ottica di collaborazione con gli operatori economici e le principali associazioni imprenditoriali locali e provinciali, sono impegnati a contrastare la crisi che colpisce le forme tradizionali di commercio. Ulteriori risorse per le piccole attività saranno disponibili anche attraverso i Confidi e i bandi per le imprese del commercio e del turismo  del Por-Fesr, che saranno aperti entro l’anno”.