Commercio, 4 milioni per il rilancio dei piccoli esercizi: fondi direttamente agli operatori e meccanismi premiali per chi è in affitto

Dai piccoli negozi ai bar, dai ristoranti alle botteghe. Fondamentali per la vita e l’identità stessa delle comunità locali, spesso fulcro di piazze e aree urbane, sono i punti venditatradizionali dell’Emilia-Romagna, molte volte attività di vicinato, che la Regione vuole sostenere attraverso fondi che andrannodirettamente agli operatori commerciali. Modalità resa possibile grazie alla imminente modifica della legge 41 del 1997 che regola la valorizzazione e la qualificazione delle imprese minori della rete distributiva, già inserita nel collegato all’assestamento di bilancio 2019, in Assemblea legislativa entro fine mese. Dopo l’intervento normativo, la messa a punto del bando, da oltre 4milioni di euro, pronto subito dopo l’estate. Con una secondo novità: meccanismipremiali per chi è in affitto, costo che specie nei centri storici si fa sentire. 

La Giunta regionale interviene ancora una volta per promuovere lo sviluppo dei piccoli esercizi commerciali ritenuti ‘fattori strategici di attrattività e rivitalizzazione dei centri storici, dei paesi e delle frazioni’. Nel complesso, salgono così a oltre 14 milionidi euro (14,4) i fondi – europei e della Regione – erogati dal 2017 a oggi per incentivare la competitività e la qualificazione degli esercizi tradizionali.

Le novità

In particolare, con le modifiche alla legge regionale 41, si potranno concedere contributi direttamente agli operatori commerciali con l’obiettivo di promuovere la qualificazione e la competitività degli esercizi tradizionali. Si tratta delle piccole e medie imprese fino a 40 addetti che esercitano attività di vendita negli esercizi di vicinato (quelli con una superfice fino a 150 metri quadrati nei Comuni fino a 10.000 abitanti e fino a 250 metri quadrati negli altri Comuni) e le attività di somministrazione di alimenti e bevande

Le modifiche proposte dalla Giunta saranno inserite nel collegato alla legge di assestamento di bilancio che sarà presentato nella prossima seduta dell’Assemblea legislativa.

Dopo questo passaggio, verrà definito il bando che metterà a disposizione i 4 milioni di euro, 2 di risorse Por-Fesr per il 2020 e 2 dai fondi regionali previsti dalla stessa legge 41/97 per il 2021. 

Il bando

Le risorse della legge 41 e quelle Por-Fesr, per un totale di 4 milioni di euro, saranno messe a disposizione attraverso un bando rivolto agli operatori commerciali per promuovere la qualificazione e la competitività degli esercizi di vicinato nonché per sperimentare incentivi innovativi per supportare la capacità di adattamento e resistenza di tali attività in un periodo di perdurante crisi economica e per favorire l’ammodernamento e l’evoluzione dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande

Nel bando si intende proporre anche una specifica premialità per incentivare gli esercizi commerciali che sono in affitto visto che, soprattutto nei centri storici, gli alti costi finiscono, di fatto, per limitare le possibilità di investimento sulla qualificazione dei punti vendita. 

I fondi per i piccoli esercizi

Questa nuova misura potrà così andare ad aggiungersi alle altre azioni della Regione a sostegno delle botteghe e negozi tradizionali, per potenziare le aree del commercio nei quartieri e nei centri storici delle città che, per il 2017, hanno visto uno stanziamento complessivo di 3,4 milioni di euro. Contributi che sono serviti a finanziare 36 progetti per la riqualificazione dei centri commerciali naturali, presidiimportanti della qualità urbana e sociale

Un finanziamento seguito nel 2018 da ulteriori 3,2 milioni di euro a sostegno di 33 interventi da Piacenza a Rimini che dovranno essere completati entro il 2020. Finanziati tra l’altro: nuove pavimentazioni e nuove illuminazioni, ma anche soluzioni di arredo urbano capaci di rendere ancora più attraenti le vie dello shopping e i mercati delle nostre città.

Per finire quest’anno col bando da 3 milioni di euro per contributi a fondo perduto per promuovere l’innovazione tecnologica degli esercizi commerciali di vicinato attraverso progetti quali vendite online, “vetrine intelligenti”, innovazione gestionale, attrezzature. E l’ulteriore bando, ancora aperto, per 800mila euro per progetti di insediamento e sviluppo di esercizi commerciali polifunzionali nelle aree scarsamente popolate.

Commercio, opportunità digitale per i piccoli negozi: la Regione investe 3 milioni di euro. Aperto il bando

Piccoli negozi, connessi, capaci di fare e-commerce e di organizzare le cosiddette “vetrine intelligenti” per suggerire nuovi look e vedere, ad esempio, come sta un nuovo abito addosso senza provarsi realmente nulla.

L’Emilia-Romagna investe 3 milioni di euro di risorse Por Fesr 2014-2020 nella rivoluzione digitale dei piccoli esercizi commerciali attraverso un bando, approvato dalla Giunta regionale, per lo sviluppo di nuovi servizi e della capacità competitiva dei negozi di vicinato.

Il bando potrà sostenere progetti per l’innovazione gestionale e dei sistemi di vendita (anche online), per permettere alle piccole imprese commerciali di affrontare la trasformazione dei mercati e le nuove tendenze e richieste dei consumatori. Ad esempio, potranno essere finanziati interventi per la fattura elettronica, per organizzare le cosiddette “vetrine intelligenti” digitali, per promuovere il punto vendita attraverso i canali web o per acquistare dotazioni informatiche o attrezzature innovative. Saranno ammesse inoltre le spese per l’acquisto di licenze o “cloud computing” ma anche per arredi, opere murarie, edili o impiantistiche.

beneficiari saranno, in particolare, i piccoli esercizi di vicinato in sede fissa: cioè quelli con una superficie di vendita entro i 150 metri quadrati nei Comuni con meno di 10 mila abitanti e fino a 250 metri quadrati se il negozio si trova in un Comune con più di 10 mila abitanti.

Il contributo a fondo perduto, possibile per progetti che prevedono un investimento superiore ai 10 mila euro, potrà arrivare al massimo di 50 mila euro e coprire fino al 40% della spesa ammissibile. Tale percentuale potrà aumentare fino al 50% in particolari casi: ad esempio, se i progetti di investimento hanno una ricaduta positiva sull’occupazione; se sono proposti da imprese giovanili o femminili o situate in montagna oppure se riguardano uno dei 5 ambiti produttivi definiti dalla “Strategia di specializzazione intelligente S3” (agroalimentare, meccatronica e motoristica, costruzioni, salute e benessere, cultura e creatività).

Il bando sarà pubblicato sul sito della Regione online alla pagina dedicata ai bandi Por Fesr 2014-2020 (https://fesr.regione.emilia-romagna.it/opportunita/bandi).

Le domande potranno essere presentate dal 20 maggio all’11 luglio 2019. È però prevista la chiusura anticipata dei termini al raggiungimento delle 200 domande di contributo.

Riqualificazione. Le vie dello shopping e i mercati dell’Emilia-Romagna si rinnovano. La Regione investe oltre 3,2 milioni di euro per 33 progetti che puntano a valorizzare e promuovere le aree di commercio da Piacenza a Rimini

Nuove pavimentazioni e nuove illuminazioni, ma anche soluzioni di arredo urbano capaci di rendere ancora più attraenti le vie dello shopping e i mercati delle nostre città, da Piacenza a Rimini.  A tutto questo serve il finanziamento destinato dalla Regione, pari a circa 3 milioni e 200mila euro, per realizzare 33 interventi che dovranno essere completati entro il 2020, per migliorare e promuovere le aree del commercio nei quartieri e nei centri storici delle città.

Di questi, 17 progetti puntano a valorizzare e riqualificare le aree di mercato e quelle urbane con nuovi interventi che vanno dalla pavimentazione di piazze e strade, all’illuminazione, all’arredo urbano. Per questi progetti sono previsti investimenti regionali pari a 2 milioni e 260mila euro per sostenere gli interventi degli enti locali.
Altri 16 progetti, che saranno finanziati dalla Regione con oltre 968mila euro, riguardano la promozione e il marketing del territorio con eventi, percorsi commerciali e servizi per rendere più funzionali e qualificate le aree commerciali cittadine.

I contributi regionali assegnati agli enti locali ammontano a 250.375 euro per la provincia di Bologna; 300.567 mila euro per quella provincia di Ferrara; 440.006 per Forlì-Cesena; 473.290per Modena; 281.557 per Parma; 359.807 per Piacenza; 356.435 per Ravenna; 426.462 per Reggio Emilia; 340.297 per Rimini.  In particolare, nel bolognese, nel Comune di Alto Reno Terme è previsto un intervento di riqualificazione dell’area del mercato in tre piazze del centro – Libertà, Garibaldi e Massarenti – e dell’arredo urbano in viale dei Caduti e piazza Vittorio veneto, mentre a Medicina l’intervento riguarda l’area del mercato delle piazze Costa e Garibaldi e di via Libertà.
Per quanto riguarda gli interventi di promozione sono previste azioni di marketing urbano del centro storico di Imola e il sostegno al progetto “Unione Reno Galliera 2.0”, la zona commerciale promossa dall’omonima aggregazione di comuni.

Approvata la legge per aiutare i piccoli esercizi commerciali in zone svantaggiate

Arginare lo spopolamento dei centri storici e delle zone di montagna. Appena approvata dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, la Legge a favore dei piccoli esercizi polifunzionali in aree disagiate.

La Legge prevede:

– Una identificazione più puntuale delle caratteristiche degli esercizi e della loro collocazione, che favorisca gli esercizi i quali, in zone disagiate, accanto all’ attività commerciale svolgano anche un servizio di pubblica utilità, specialmente se in convenzione.

– L’azione sinergica di Regione e Comuni nell’individuazione dei criteri, delle aree e dei sostegni possibili.

– L’individuazione delle azioni finanziabili, esclusive per i polifunzionali, che spaziano dall’acquisto / ristrutturazione di locali, attrezzature e merci, all’innovazione tecnologica, alla realizzazione di punti informativi e sportelli per la cittadinanza.

– La messa in circuito di tutte le possibili forme di sostegno (contributi, esenzioni, uso gratuito di locali) entro la soglia del de minimis. Presente la previsione, in analogia con le farmacie rurali, di un contributo una tantum per garantire all’attività la soglia di sopravvivenza e dunque la sua durata nel tempo.

– La previsione della restituzione di ogni agevolazione in caso di chiusura o trasferimento dell’ attività non concordata col Comune.