Autismo: aumentano i fondi e la capacità di diagnosi precoce del disturbo

Presentata in Commissione Sanità la relazione sul Programma regionale per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico. La presidente della Commissione Ottavia Soncini ‘ Il nostro impegno per incrementare l’inserimento per l’età adulta, per dare risposte concrete ai giovani adulti e alle tante famiglie e alle associazioni alle quali siamo vicini.’

Autismo, incrementato dal 2019 di 2 milioni di euro il finanziamento regionale per i bambini da 0 a 6 anni, che si aggiungono al milione e mezzo con il quale viene annualmente finanziato il Programma regionale integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico. Inoltre, si sta formalizzato un accordo tra ufficio scolastico regionale e azienda sanitaria per la formazione e supervisione degli insegnanti di sostegno e più in generale del personale operante.

Sono gli elementi più significativi emersi oggi in Commissione Salute dove è stata presentata la relazione finale sul Pria 2016-2019, il Programma regionale integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico.

‘Il programma ha consentito di abbassare notevolmente l’età della prima diagnosi a vantaggio della presa in carico precoce. – ha sottolineato la Presidente della Commissione regionale Ottavia Soncini – Ora si sta lavorando a percorsi dedicati ai ragazzi per aiutarli ad entrare nell’età adulta e nel mondo del lavoro, progettati dalle strutture di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza delle Ausl, dai servizi di Salute mentale adulti e dai servizi per persone disabili adulte.’

In Emilia-Romagna nel 2019 sono stati 4.229 i minori (fino ai 17 anni) affetti da disturbo dello spettro autistico in carico alle strutture territoriali di Neuropsichiatria infantile delle Ausl dell’Emilia-Romagna; con il passaggio alla maggiore età, i pazienti vengono assistiti dai servizi territoriali per persone disabili, ad eccezione di quelli per i quali si è resa necessaria la presa in carico da parte dei Centri di salute mentale. (Nel 2019 sono stato 614)

‘La Regione, in attesa delle linee guida nazionali dell’Istituto Superiore di Sanità, è pronta a coinvolgere maggiormente gli altri partner, come l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) e i servizi sociali dei Comuni insieme all’Assessorato al sociale e alla Cabina socio-sanitario di Anci, per una migliore e condivisa lettura dei bisogni emergenti.’