Alla XIII Conferenza regionale per la montagna: “Appennino. Una terra per viverci”

Bellezza dei paesaggi, natura incontaminata, aria pulita, cucina di qualità. Uno spazio che possiede un grande potenziale di sviluppo, una risorsa per tutto il sistema regionale: è l’Appennino emiliano-romagnolo, a cui è stata dedicata la 13esima Conferenza della Montagna venerdì 22 gennaio a Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia), al Teatro Bismantova.

Un nuovo Appennino: digitale, sostenibile, innovativo. Un Appennino che, da area a rischio marginalità, diventa fattore di traino per tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. Perché “rafforzare la nostra montagna significa rafforzare l’intera regione”.

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Queste le parole del presidente Stefano Bonaccini. Un’occasione di incontro e confronto tra istituzioni, forze economiche e sociali per presentare il nuovo Programma regionale per la montagna, punto di partenza per una nuova stagione di politiche pubbliche, finalizzate allo sviluppo territoriale e sostenute dalla Regione con uno stanziamento complessivo specifico di oltre 700 mln di euro.

“Noi crediamo nella montagna – ha ribadito Bonaccini, intervenendo a chiusura della Conferenza – , perché l’Emilia-Romagna è più forte se è più forte l’Appennino. Creare le opportunità per fare impresa in montagna, insieme a un’alta qualità dei servizi, sono condizioni fondamentali perché la montagna torni a crescere, e la gente torni a viverci. Vogliamo mettere il segno più su questi temi. Gli oltre 700 milioni di euro dedicati alla montagna – ha sottolineato il presidente – , da qui al 2020, vanno colti tutti: si tratta di investimenti che danno anche lavoro”.

“Il Programma regionale per la montagna, che proponiamo alla discussione, e che terremo monitorato, valorizza un nutrito pacchetto di risorse, a partire dal Fondo regionale per la Montagna, che è raddoppiato: da 3 a 6 milioni di euro l’anno, a cui si aggiungono i 4 milioni per la viabilità appenninica” ha ricordato l’assessore Gazzolo. “L’identità di questo territorio è stata per troppo tempo associata alla ‘fatica del viverci’, alla marginalità. E’ ora di invertire questa visione, e considerare l’Appennino ‘una terra per viverci’ e dove portare nuovi insediamenti. Per questo verrà creato un tavolo permanente, con le categorie economiche e sociali”.

Il Programma regionale per la montagna: obiettivi e risorse – Numerosi gli obiettivi del Programma, a partire dall’aumento della popolazione residente, dalla dotazione – a livello infrastrutturale –  per portare banda ultra larga in Appennino (entro il 2020, il 100% della popolazione montana “connessa” a 30 mega e il 30% a 100 mega).

Parallelamente si lavorerà alla difesa e alla valorizzazione del territorio, all’aumento delle imprese giovanili, a partire da quelle agricole (oltre il 40% delle risorse del Piano di sviluppo rurale vanno alla montagna), al rafforzamento dei servizi alla persona e all’istruzione di qualità.

Le risorse dedicate: si tratta complessivamente di 705 milioni di euro (tra fondi SIE, il Fondo regionale per la montagna raddoppiato, altri fondi regionali e statali) per l’intera legislatura, e quindi fino al 2020.

La ripartizione per obiettivi generali prevede che, sulla cifra complessiva, 303 milioni vadano alla difesa attiva del territorio, la sua accessibilità e la valorizzazione delle risorse naturali; 150 milioni circa per rendere più attrattiva la montagna, per rafforzarne l’identità e la coesione sociale. Infine, 252 milioni serviranno a favorire lo sviluppo delle imprese, e a far crescere il lavoro in Appennino.

Quattro le “azioni” previste, per intervenire su tutti gli elementi che concorrono a rendere attrattivo vivere e lavorare in montagna: Appennino digitale, per portare banda ultra larga in tutte le aree; Appennino sostenibile, per valorizzare le fonti di energia rinnovabile e la cura del territorio; Appennino innovativo, per l’innovazione e il trasferimento tecnologico alle imprese; infine, Laboratorio Appennino, per sostenere la formazione e co-progettazione pubblico-privata.