Alla Leopolda 6 con Matteo Renzi e Graziano Delrio

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Bella questa Leopolda: emozioni, contenuti, parole e tanti amici. Per me la Leopolda è stata la porta d’accesso alla politica e al Partito democratico; la mia prima partecipazioni alla Leopolda risale al 2011 quando era impellente il cambiamento radicale della politica italiana. Essere stata sul palco a dare la parola a coloro i quali quel cambiamento lo hanno interpretato e reso possibile è stata una grande emozione. Alla Leopolda si realizza un modello politico che coniuga elaborazione di contenuti e valorizzazione di rapporti umani, riscoprendo quella ‘filia’ che è indispensabile per la buona politica, affinché la politica non sia corsa individuale e carrieristica, ma avventura di gruppo, di valorizzazione di un noi, in questo caso il noi è il popolo della Leopolda.

La mia esperienza in regione Emilia Romagna si muove, dunque, sulla direttrice del cambiamento e del rinnovamento, attraverso un impegno che è prima di tutto di prossimità alle comunità  e alle persone, superando, gli assetti consolidati e improntati su relazioni verticali, che caratterizzavano il governo della nostra regione.

Venendo ai miei obiettivi futuri, non riesco a non vedermi impegnata sui temi delle fragilità e delle povertà, percorso che accelereremo con l’introduzione del reddito di solidarietà, che a me piace pensarlo come reddito di dignità. La politica che non si occupa dei deboli non è politica.

Altro tema su cui concentrerò le mie energie sarà quello dei giovani, abbiamo la responsabilità di farli sentire protagonisti, promuovendo misure che sprigionino le enormi potenzialità e competenze delle nuove generazioni, è necessario cancellare i luoghi comuni che spesso fan passare le nuove generazioni come generazione perse. Se pensiamo di concretizzare il messaggio della Leopolda 6 ‘Terra degli uomini’ questi sono gli snodi e i valori da cui dobbiamo inevitabilmente passare.

“La Leopolda6 si è chiusa con il maggior numero di partecipanti di sempre. Sono davvero felice di questa esplosione di buona politica. Gli italiani hanno voglia di luoghi in cui è possibile discutere, confrontarsi, ascoltare proposte. Sui giornali, come sempre, si è parlato di altro: soprattutto di banche. Ormai è una caratteristica della Leopolda: mentre i partecipanti discutono di politica, i media affrontano solo ciò che può essere “vendibile” dai giornali. Quest’anno le banche, lo scorso anno il rapporto con la CGIL, due anni fa lo scontro nel PD, tre anni fa il potere della finanza. Sono le regole della comunicazione e noi le rispettiamo. Ma questo non toglie che siano stati tre giorni fantastici, pieni di idee, sogni e progetti. L’anno prossimo non solo non lasciamo, ma raddoppiamo: organizzeremo lo stesso giorno, alla stessa ora, in mille città assemblee di discussione in vista del referendum costituzionale. Perché c’è bisogno di luoghi in cui si parla di politica senza urlare, senza gridare, senza strumentalizzare.
È sempre bello ritrovarci e sapere che in tutte le parti d’Italia ci sono donne e uomini che lottano insieme per un Paese più semplice e più giusto. È sempre bello ritrovarci e sapere che c’è ancora chi pensa che la politica non sia una parolaccia. È sempre bello ritrovarci e scoprirci capaci di far cambiare le cose: le riforme realizzate in questo anno dimostrano che il nostro destino non è la rassegnazione, ma un’Italia facile e felice. Per capire le emozioni della Leopolda bisogna parteciparvi. Appuntamento al 2016, allora. E un grazie di cuore ai volontari: una volta di più hanno dimostrato la bellezza di sentirsi parte di una comunità”.

Queste le parole del Premier Matteo Renzi in chiusura della Leopolda a cui ho avuto l’onore di partecipare. Le condivido in toto. Vi ringrazio perché, e la Leopolda lo dimostra, ogni giorno mi date l’occasione di occuparmi dei problemi di tanti cittadini. La politica è un gioco di squadra e insieme cambieremo questo Paese. Ancora grazie.

 

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