Nuova vita per i Chiostri di San Pietro, complesso monumentale capolavoro del Cinquecento, che sabato 23 marzo 2019 ha riaperto le porte alla città dopo un intervento di recupero e valorizzazione che lo restituisce al tesoro dei luoghi pubblici di maggior interesse del centro storico di Reggio Emilia. Non solo per i restauri realizzati nei due chiostri in cui si articola l’ex monastero benedettino e che ora ne permettono il pieno utilizzo per eventi, mostre e spettacoli, ma anche per l’insediamento, nell’area di pertinenza del convento, di un nuovo corpo di fabbrica, sede del Laboratorio aperto di Reggio Emilia.
I Chiostri riaprono quindi non solo mettendo in mostra tutto il loro splendore e le proporzioni architettoniche stabilite da Giulio Romano, ma anche offrendo nuove funzioni e opportunità di partecipazione e innovazione a favore del territorio. Nello spazio dedicato al Laboratorio aperto, costruito in sostituzione di un edificio di fabbricazione relativamente recente, si svolgeranno attività di sperimentazione e innovazione sociale e digitale a favore della comunità. Un’installazione multimediale permanente farà rivivere il passato dell’antico monastero benedettino, grazie ai Fondi europei – Por Fesr 2014-2020.
Gli spazi del Laboratorio Aperto
Situato nelle immediate vicinanze del corpo munumentale, il Laboratorio aperto di Reggio Emilia si estende su una superficie di mille metri quadrati. Comprende uno spazio di co-working e di lavoro collaborativo, tre labspace da dedicare alla sperimentazione di tecnologie e software e al lavoro collaborativo, tre spazi di riunioni e meeting, uno spazio per momenti di aggregazione e assembleari, una caffetteriaaperta al pubblico. Al nuovo fabbricato è connessa la palazzina settecentesca delle ex Scuderie, restaurata e ora parte delle dotazioni del Laboratorio Aperto.
Le risorse
L’intervento è stato possibile grazie a un finanziamento di 3 milioni di euro dal Por Fesr 2014-2020 e a un finanziamento del Comune di Reggio Emilia pari a 1,2 milioni di euro. In particolare, per riqualificazione e restauro il finanziamento è stato di 2,7 milioni di euro; per la realizzazione del Laboratorio aperto urbano di 1,2 milioni di euro. Infine, circa 300mila euro sono finanziati per la promozione del complesso e delle sue attività.
L’evento fa parte della serie di eventi inaugurali dei dieci Laboratori aperti dell’Emilia-Romagna a cui sono stati destinati circa 30 milioni di euro di Fondi europei – Por Fesr 2014-2020 per città attrattive e partecipate, in attuazione dell’Agenda urbana europea.