Migranti, nuove regole dal 30 settembre. Sulla Gazzetta di Reggio.

“Condivisione della solidarietà ma ripartizione delle responsabilità. Oggi, 30 settembre, entrano in vigore nuovi indirizzi nazionali sul sistema di accoglienza dei profughi e di questo si parla troppo poco e in modo assolutamente non chiaro. Oltre la pur doverosa attenzione ai barconi, Governo e Regioni hanno compiuto un significativo passo in avanti verso norme chiare ed omogenee per gli Enti locali. Alzo volentieri la mia voce insieme a tutti coloro che sentono la necessità di dire quali azioni stanno mettendo in campo le istituzioni per le persone migranti”.

Commenta così Ottavia Soncini, consigliere regionale del Partito democratico e vice-presidente dell’Assemblea legislativa, il Decreto legislativo in materia di profughi n.142/2015, in vigore da oggi, 30 settembre, teso a superare l’intesa fra Stato, Regioni ed Enti locali del 10 luglio 2014. 

Significative novità da oggi“, spiega Soncini, “sulle procedure. Si definisce che la nuova durata del permesso di soggiorno per richiedenti asilo è di sei mesi, rinnovabili, e non più di tre; vi è un chiarimento importante sulla residenza: i richiedenti asilo potranno iscriversi all’anagrafe dopo tre mesi di permanenza nei centri di accoglienza; potranno svolgere attività lavorative dopo 60 giorni dalla presentazione della domanda di asilo e non più 180. Il decreto, inoltre, contiene la formalizzazione di un coordinamento Stato/Regioni che definisce le linee di indirizzo per la programmazione e la ripartizione dei posti di accoglienza”.

 

bambini-migranti-thumb-500x295-34975

“Si definisce, infine un sistema di competenza statale per i minori non accompagnati. Un provvedimento improntato al serio pragmatismo che fa leva sulla collaborazione tra enti locali, associazioni di volontariato, famiglie e privati cittadini”.

Per chiarezza: secondo i dati forniti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, al 31 agosto 2015 in regione erano presenti in totale 627 minori non accompagnati, di cui 22 ospitati a Reggio Emilia. La maggior parte di loro ha 17 anni (59,1%), ma vi è un 6% di minori tra i 7 e i 14 anni.

“Il vero nodo non è l’accoglienza”, commenta Soncini, “ma il progetto di vita, il dopo. E’ un progetto migratorio talvolta confuso e irrealistico, occorre potenziare la qualità delle informazioni date ai migranti e favorire un loro contatto con la realtà. Ma nello stesso tempo, laddove è possibile, va favorito un ritorno a casa assistito. Forse non molti, ma nemmeno pochi, di fronte alla realtà che mette in crisi il loro progetto migratorio, potrebbero preferire ritornare a casa propria”.  

“E’ urgente, a mio avviso”, conclude Soncini, “sgombrare il campo dai fantasmi della fortezza assediata o dell’esodo biblico: sono questi fantasmi che alimentano, allo stesso tempo, i viaggi della speranza e gli atteggiamenti di rifiuto”.